Originariamente inviata da
Abel Balbo
Rusticone, io sono italiano, ho la cittadinanza italiana, i miei avi sono nati e cresciuti in Italia.
Il crocifisso mi fa schifo.
Vedere quel cadaverino sulla croce mi dà proprio senso.
Il figlio che potrei concepire non vorrei che fosse segnato negativamente dal vedersi quel cadavere che lo guarda da in cima una parete per tutta la sua vita scolastica.
E' un nostro, mio e del potenziale figlio che potrei generare, diritto.
Ora, se un cattolico fa i suoi riti col suo crocifisso nei suoi spazi, sono fatti suoi. Così come se un satanista fa lo stesso col suo Lucifero o un guaritore coi suoi riti propiziatori.
Nei luoghi di tutti, ci vuole il rispetto di tutti.
I cattolici devono capire che non sono i soli al mondo.
E' bene che scendano dal loro piedistallo e si mettano sullo stesso piano di tutti gli altri esseri umani.
A me personalmente, per rispondere a Wittman, che il papa indossi mutande doppio petto Armani oppure sotto la sua tunica stia con il culo nudo, non me ne frega niente: l'importante è che non turbi la mia laica libertà.
Il dato di fatto è che con la pochezza che li contraddistingue e in antitesi con la loro dottrina, moltissimi cattolici sfruttano quello che erroneamente ritengono un diritto per essere cattolici e italiani, per emarginare tutti coloro che non sono cattolici ritenendoli non-italiani.
Abbiate almeno il coraggio delle vostre idee e chiedete che a chi non è italiano non sia consentito di frequentare le scuole italiane, gli ospedali italiani, etc. Che paura avete? Vi rendete conto che è una pretesa insostenibile e la volete tramutare in una guerra santa?
Però dimenticate che ci sono tanti italiani che - come me - del vostro crocifisso non ne vogliono sapere.