Originariamente inviata da
Godel
Finché parli di cinema certi commenti al limite del paranormale possono anche starci, ma quando parli di storia non hai molto margine per tirar giù dei giudizi così superficiali.
I partigiani non sono una schiera di santi, molti di loro hanno ammazzato e perseguitato senza pietà gente che non aveva nulla a che fare col fascio, uomini donne e bambini. Abbiamo le testimonianze di chi insieme ai suoi compari ha squartato donne incinta per poi giocare al tiro al bersaglio con il bimbo che portava in grembo, come abbiamo le prove degli innumerevoli morti ammazzati sparsi nelle foibe e nei boschi di mezza Italia. Gente che aveva la colpa di essere ritenuta fascista, gente che lo era e non aveva fatto nulla di male, altri che venivano giustiziati per il semplice fatto che erano cattolici. Vaglielo a dire a Rolando Rivi, seminarista di 14 anni torturato da alcuni partigiani, che deve essere grato ai suoi assassini.
Come c'era del marcio tra i fascisti c'era del marcio tra i partigiani, nessno può negarlo questo. Come nessuno può negare che del fascismo ci sia molto più da salvare di ponti e strade.
Mussolini cercò la pace a più riprese, come cercò di evitare la guerra e l'alleanza con Hitler, questa sua volontà è resa evidente dagli accordi di Stresa tra Italia, Francia e Gran Bretagna, con l'intento di arginare le manovre tedesche e di mantenere i precedenti patti di Locarno; così come la costruzione del Vallo Littorio a difesa dei confini italiani dalla temuta invasione tedesca, o i continui incontri con i ministri inglesi, dimostratisi poi doppiogiochisti, per cercare alternative al desiderio bellico tedesco prima, e per cercare degli spiragli di pace poi, come trallaltro attesta l'ordinanza che intimò alle truppe italiane all'inizio della guerra di astenersi dalle azioni offensive contro i francesi.
Oggi nonostante la bieca propaganda cui siamo stati sottoposti abbiamo gli strumenti per affermare che l'entrata in guerra dell'Italia, come le leggi razziali approvate nel nostro paese, siano state delle scelte dettate dalla necessità di non far parte del banchetto nazista, a dispetto della demonizzazione che è stata fatta in tutti questi anni. E non servono gli incartamenti tra Churchill ed il Duce a dimostrarlo, come non serve sapere che della morte di Mussilini quello che è scritto sui libri di storia sono delle balle appurate, per capire che di uno dei periodi più importanti della storia italiana e del mondo gli avvenimenti travisati e non ancora del tutto chiari lasciano intravedere scenari di gran lunga diversi da quelli che sono stati paventati finora.
L'antifascismo non è un valore, non è una tendenza positiva, è solo la mancanza di obiettività nel trarre le conclusioni di ciò che è stato. Non ha senso mantenere la memoria per qualcosa di cui veniamo oggi a conoscere la realtà, non ha senso perseguitare ideali defunti e travisamenti storici nascondendosi dietro alcuni crimini avvenuti durante gli anni del fascio. Se dobbiamo perseguire l'odio, possiamo farlo anche senza andarci a parare dietro strambe idee di memoria; tanto a quanto pare è solo questa la necessità alla base degli scontri ideologici tra dottrine defunte come fascismo e comunismo, dividere il popolo in stronzate di propaganda per poterlo aggirare nei reali interessi di tutti i giorni, cosa in cui i nostri politici sono maestri.
Ma d'altronde se la gente si rende schiava, se c'è chi si disinteressa della verità e chi studia la storia dietro le magliette col faccione del Che, è giusto che sia così. Finché ci sarà un film di merda di cui discutere o un Grande Fratello da seguire, o una tendenza di moda da conoscere, l'ignoranza che difende le menzogne avrà vita facile; tu ne sei l'esempio lampante.