Originariamente inviata da
Godel
Bhè, che sulla Costituzione italiana ci sia un'impronta partigiana non si può negare, cosa del tutto normale considerando che è venuta dopo la caduta del fascismo, percarità.
Ad oggi però certe limitazioni non andrebbero più imposte, sono esse stesse antidemocratiche, e ne è un chiaro esempio la trafila sull'apologia del fascismo.
Va detto che la Costituzione vieta chiaramente la riorganizzazione del "disciolto partito fascista", ma propriamente la legge cui fa riferimento il reato di apologia è bensì la legge Scelba, di cinquant'anni fa, che trae spunto dalla XII disposizione contenuta nella Costituzione.
Non bisogna essere fascisti per capire come tale legge sia un rigurgito partigiano, anche perchè in uno stato democratico come il nostro se la maggioranza di domani volesse il fascismo, avrebbe ogni diritto di riaverlo, considerando che alla luce dei fatti storici il fascismo non è stato quel mostro che hanno propagandato dalla fine della guerra sino ad oggi.
Ad ogni modo leggendo la legge Scelba si evince come sia difficile ricondurre qualche partito al reato di apologia condannato in essa, considerando sia le vicende del Movimento Fascismo e Libertà di Pisanò, che nonostante le innumerevoli accuse di voler ricostituire il vecchio partito fascista l'ha sempre scampata, anche se non è stato poi ammesso tra gli schieramenti partecipanti alle scorse elezioni; sia le vicende riguardanti Forza Nuova, che addirittura concorre alle prossime elezioni delle camere.
A mio modo di vedere, l'antifascismo in Italia è solo l'ideale mentale di ragazzini che giocano ad essere di sinistra, manovrati da furbi intelletti di partito. La sinistra italiana ha bisogno di far leva su un grande rinnovamento invece che sull'odio antifascista, mosso da menzogne e propagandato inutilmente verso un'ideologia che ai fatti è morta da molto tempo ormai. Non è di antifascismo che abbiamo bisogno, è di persone che si dedichino al bene del nostro paese, senza secondi fini.
L'Italia non può essere divisa ancora tra fascisti e comunisti, migliaia di persone innocenti hanno già dato la vita, da una parte e dall'altra, per dar forza ad ideali che ad oggi, giusti o sbagliati che siano, sono morti e seppelliti, in nome del nuovo grande ideale politico: il dio mammona.
Non si deve dimenticare, ma si devono tirare le somme con distacco, riabilitare la memoria di chi è morto senza aver colpe sotto una bandiera invece che un altra e relegare gli ideali politici di cinquant'anni fa ai documenti storici e basta.
Fin quando i ragazzi continueranno ad inseguire qualche pseudo ideale di fascismo o comunismo, quegli emeriti imbecilli che ci governano e ci manipolano siederanno sempre sulle loro comode poltrone.