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In Veneto il primo impianto al mondo ad idrogeno

  1. #1
    Mai più senza FdT lakeofire
    Uomo 39 anni
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    Figo In Veneto il primo impianto al mondo ad idrogeno

    Comunicato stampa della regione

    Energia pulita e sicura.
    Un impianto che sarà pronto l'anno prossimo e produrrà 16 megawatt di energia.
    Il Veneto è sempre avanti


  2. #2
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Ottimo davvero!


    Magari lo si facesse anche in altre Regioni -.- ma noi continuiamo a perdere tempo col sole per dare ascolto a quegli sciocchi retrogradi dei Verdi -.-

  3. #3
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da lakeofire Visualizza il messaggio
    Comunicato stampa della regione

    Energia pulita e sicura.
    Un impianto che sarà pronto l'anno prossimo e produrrà 16 megawatt di energia.
    Il Veneto è sempre avanti
    Non sono adentro alla questione da un punto di vista tecnico, da profano mi lascia un po' perplesso e vorrei capire meglio, come avviene l'approvvigionamento di idrogeno.
    Se per produrre idrogeno devo comunque bruciare petrolio o carbone, siamo d'accapo...
    Qualcuno sa spiegare meglio come stanno le cose?

  4. #4
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Non sono adentro alla questione da un punto di vista tecnico, da profano mi lascia un po' perplesso e vorrei capire meglio, come avviene l'approvvigionamento di idrogeno.
    Se per produrre idrogeno devo comunque bruciare petrolio o carbone, siamo d'accapo...
    Qualcuno sa spiegare meglio come stanno le cose?
    Bè, c'è scritto che verrà ottenuto per ora come sottoprodotto della raffinazione del petrolio che avverrà nel vicino stabilimento petrolchimico

    Ah, e poi c'è sempre l'elettrolisi dell'acqua......

  5. #5
    infinitomenouno
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Ottimo davvero!


    Magari lo si facesse anche in altre Regioni -.- ma noi continuiamo a perdere tempo col sole per dare ascolto a quegli sciocchi retrogradi dei Verdi -.-
    Meglio informarsi prima di parlare:
    Il villaggio fotovoltaico di Alessandria rappresenta un progetto altamente innovativo dal punto di vista dell'introduzione di fonti di energia rinnovabili in un normale contesto abitativo. Ecoalfabeta lo ha visitato e vi propone un piccolo reportage fotografico.
    Il villaggio è stato inaugurato nell'ottobre del 2005. Si trova alla periferia sud-ovest di Alessandria ed occupa una superficie totale di circa 7 ettari; comprende 200 alloggi dotati pannelli solari per una superficie complessiva di 1500 m². La potenza installata è di 160 kW e permette, con le condizioni di irraggiamento solare del nord Italia, di ottenere una produzione annua di 175 MWh, pari a circa 600 kWh per famiglia. Questa produzione copre il 100 % dei consumi comuni (illuminazione, ascensore ...) e più o meno il 70% dei consumi privati, permettendo di risparmiare circa 500 € all'anno per famiglia. Il tempo di ammortamento degli impianti è previsto in circa 14 anni, che però potrebbero scendere a 6 con l'introduzione dei certificati verdi.


    Nella prima immagine si vedono le case di Piazza Pertini (A sulla mappa; clicca sull'immagine per ingrandirla). Questa parte è stata realizzata dall' ATC di Alessandria. I pannelli solari non sono molto visibili, ma sono collocati sui tetti. La piazza comprende sulla destra un giardino con labirinto e sulla sinistra un parco giochi per bambini. L'insieme è vivace e gradevole, e testimonia chiaramente il fatto che quando ci si impegna si riescono ad ottenere dei buoni risultati anche nell'edilizia polare!
    Questi edifici (B sulla mappa) sono invece di edilizia privata. L'aspetto innovativo è dato dall'introduzione di pannelli verticali in corrispondenza delle scale in aggiunta a quelli sul tetto. E' quindi possibile aumentare la produzione di energia usando i pannelli anche come elemento decorativo.



    Proseguendo nella visita al villaggio fotovoltaico incontriamo un altra piazza (per ora credo ancora senza nome) con sullo sfondo altri edifici "solari". La piazza include un laghetto con fontana, un pergolato, anche questo con pannelli solari ed un'ampia pista per il pattinaggio. Spostandosi più in là si trova il centro sociale polivalente, anch'esso alimentato al 100 % da pannelli solari. Ogni fermata di autobus è pure dotata di pannelli solari che alimentano un display dove è possibile consultare gli orari degli autobus insieme a eventuali notizie correlate.
    L'impiego dei pannelli solari di Alessandria ridurrà le emissioni di CO2 di circa 95 tonnellate all'anno; questo comporta una riduzione di circa l' 1,5 % delle emissioni di CO2 a carico dei suoi abitanti (per chi vuole conoscere i dettagli del calcolo può continuare a leggere sotto).
    Occorre fare i complimenti all' Amministrazione Comunale di Alessandria per avere realizzato un progetto innovativo, primo in Italia, che vede una buona collaborazione tra settore pubblico e privato, ed inoltre per avere proposto un modello di periferia "vivibile", che è il primo passo verso una migliore qualità della vita.
    Romano Prodi ha dichiarato ai giornali il 24 novembre scorso che ci vogliono pannelli solari in tutt' Italia, per portarci almeno al livello della Germania (ma noi abbiamo molto più sole!). Perchè non pensare ad un vero e proprio piano Marshall per il solare? Ovvero ad un investimento senza precedenti per sostenere chi intende passare al solare? Vogliamo scommeterci?
    Come si arriva a stabilire che l'introduzione del fotovoltaico abbatterebbe la CO2 in Italia dell '1,5%?
    Semplice. I costruttori del villaggio stimano una riduzione di emissioni di 95 t, ovvero di
    95 t kg/304 alloggi = 0,3 t/famiglia
    Secondo il censimento ISTAT la famiglia italiana è composta in media da 2,6 persone, il che ci porta ad una riduzione di
    0,3 /2,6 = 0.12 t/procapite
    Secondo ENEL, nel 2003 le emissioni di CO2 italiane sono ammontate a 457 milioni di tonnellate. Ciò significa
    457 milioni t /58 milioni abitanti = 7,8 t /abitante
    La riduzione di 0,12 t rappresenta l'1,5% di questa cifra. Poco? Non dimentichiamo che questa riduzione riguarda solo i consumi elettrici domestici; il grosso della riduzione del CO2 si gioca ne settore dei trasporti!

  6. #6
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Bè, c'è scritto che verrà ottenuto per ora come sottoprodotto della raffinazione del petrolio che avverrà nel vicino stabilimento petrolchimico

    Ah, e poi c'è sempre l'elettrolisi dell'acqua......
    Appunto.

    Partendo dal presupposto che nulla si crea e nulla si distrugge, quest'idrogeno pronto per subire una reazione di ossidoriduzione e produrre calore, si dovrebbe ricavare dall'acqua fornedo a essa dell'energia.
    Ora, se quest'energia viene fornita dal petrolchimico, immagino che a essa sarà associata la solita fumera nera delle ciminiere...

    Forse con una sinergia con la produzione precedente e ora contemporanea di tale petrochimico, si riducono le emissioni, ma questa roba qua viene presentata come un fiore all'occhiello di energia pulita...

    Non dimentichiamo le vongole di chioggia alla diossina, a proposito di regione veneto...

  7. #7
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Appunto.

    Partendo dal presupposto che nulla si crea e nulla si distrugge, quest'idrogeno pronto per subire una reazione di ossidoriduzione e produrre calore, si dovrebbe ricavare dall'acqua fornedo a essa dell'energia.
    Ora, se quest'energia viene fornita dal petrolchimico, immagino che a essa sarà associata la solita fumera nera delle ciminiere...

    Forse con una sinergia con la produzione precedente e ora contemporanea di tale petrochimico, si riducono le emissioni, ma questa roba qua viene presentata come un fiore all'occhiello di energia pulita...

    Non dimentichiamo le vongole di chioggia alla diossina, a proposito di regione veneto...
    Per lo meno ora c'è un recupero di energia....quell'idrogeno prima andava sprecato mentre ora invece sarà riutilizzato per produrre tanta altra energia che in caso contrario sarebbe prodotta in modi più inquinanti

  8. #8
    Sedobren Gocce
    Ospite

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    che sappiate la cella ad H2 è del tipo PEMFC (pile a membrana a scambio protonico)?
    in alcuni lavori d ricerca che ho letto s stanno trovando nuovi materiali da usare... speriamo in bene... il Pt s avvelena facilmente specie con CO

    se qualcuno macina bene l'eng eccovi uno schemino:

    On the anode side, hydrogen diffuses to the anode catalyst where it later dissociates into protons and electrons. These protons often react with oxidants causing them to become what is commonly reffered to as multi-facilitated proton membranes (MFPM). The protons are conducted through the membrane to the cathode, but the electrons are forced to travel in an external circuit (supplying power) because the membrane is electrically insulating. On the cathode catalyst, oxygen molecules react with the electrons (which have traveled through the external circuit) and protons to form water — in this example, the only waste product, either liquid or vapor.


    riguardo a come s ottiene il tanto agoniato H2:

    Hydrogen production - Wikipedia, the free encyclopedia

  9. #9
    Se muoio rinasco P S Y C H O
    da Estero
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    Quote Originariamente inviata da darkness creature Visualizza il messaggio
    Per lo meno ora c'è un recupero di energia....quell'idrogeno prima andava sprecato mentre ora invece sarà riutilizzato per produrre tanta altra energia che in caso contrario sarebbe prodotta in modi più inquinanti

    Cioé stai dicendo che prima alla petrolchimica veniva liberato hidrogeno nell'aria????

    Non ci credo nemmeno se me lo dice un nobel per la fisica!!

  10. #10
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da Abel Balbo Visualizza il messaggio
    Cioé stai dicendo che prima alla petrolchimica veniva liberato hidrogeno nell'aria????

    Non ci credo nemmeno se me lo dice un nobel per la fisica!!
    Non dico liberato nell'aria, ma di certo non veniva utilizzato in maniera così tanto proficua come invece verrà fatto oggi

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