Si negli anni novanta. Purtroppo.
Ma ora, giustamente, ci speculano sopra. In qualche modo devono attaccarlo?
Si negli anni novanta. Purtroppo.
Ma ora, giustamente, ci speculano sopra. In qualche modo devono attaccarlo?
è vero..ma si è fatto i suoi anni di carcere per omicidio colposo...ha sbagliato..un bimbo è morto...ma questo nn vedo come possa incidere sulle sue idee e sul suo darsi da fare per rendere pulito il parlamento...
E poi scusate..il fatto che a dar la notizia sia un essere antropomorfo come Vespa che va in giro in auto blu dotata di lampeggiante e quindi esente ai limiti per noi umani...per quale motivo poi lo sa solo lui...
Per correttezza cito l'articolo e la fonte:
da ilGiornale.it - 26 aprile 2008 … Il tardo 1981 e non il 1980, come erroneamente riferito nel suo blog, è l’anno in cui il comico diviene protagonista di un episodio destinato a segnalarlo per sempre. Il 7 dicembre, da Limone Piemonte, decide di partirsene con alcuni amici alla volta di Col di Tenda, un’antica via romana tra la Francia e la Costa ligure: in pratica sono delle strade sterrate militari in alta quota che portano a delle antiche fortificazioni belliche. Con lui ci sono i coniugi Renzo Giberti e Rossana Guastapelle, 45 e 33 anni, col figlio Francesco di 8, oltre a un altro amico che si chiama Alberto Mambretti. Per farla breve: quel viaggio, d’inverno, è una follia. È una strada d’alta quota non asfaltata, e un altro gruppo di amici, nonché un’opportuna segnaletica, sconsigliano vivamente: a esser precisi, la strada è tecnicamente chiusa. Fa niente: Grillo ha uno Chevrolet Blazer, un costoso ed enorme fuoristrada rivestito esternamente di legno e peraltro inquinantissimo. Un quinto amico, Carlo Stanisci, forse si avvede del pericolo e decide di scendere assieme alla fidanzata e al cane. Finisce malissimo: all’altezza di Bec Rouge, alpi francesi, l’auto sbanda su un ruscelletto ghiacciato e scivola verso una scarpata; Grillo riesce a scaraventarsi fuori dall’abitacolo, ma gli altri no, e l’auto rotola nella scarpata per un’ottantina di metri. Mambretti sopravvive non si sa come. I due coniugi muoiono, e ciò che resta del figlio viene trovato sotto la fiancata dell’auto.
Sconvolto, Grillo si rifugia nella casa di Savignone che divide col fratello. Aspettando il processo, non si ferma: ha appena ultimato «Te la do io l’America», nel 1982 è protagonista di «Cercasi Gesù» diretto da Luigi Comencini e nel 1984 l’attende «Te lo do io il Brasile». E qui c’è un episodio, pure raggelante, raccontato in parte dall’Unità del 21 settembre scorso. Grillo accetta di partecipare alla Festa dell’Unità di Dicomano (nel fiorentino) per un cachet di 35 milioni. La sera dello spettacolo però diluvia, gente pochina e di milioni se ne incassano 15. Flop. I compagni di provincia cercano di ricontrattare il compenso, niente da fare: neppure una lira di sconto. Della segreteria comunista, tutta giovanile, l’unico che ha una busta paga si chiama Franco Innocenti, un 26enne: deve stipulare un mutuo ventennale nonostante abbia la madre invalida al cento per cento.
Poi i citati film. Nell’84 c’è il processo per l’omicidio colposo. Emblematico l’interrogatorio in aula: «Quando si è accorto di essere finito su un lastrone di ghiaccio con la macchina?»; «Ho avuto la sensazione di esserci finito sopra prima ancora di vederlo»; «Allora non guardava la strada». Il 21 marzo, dopo una lunga camera di consiglio, Grillo venne assolto dal tribunale di Cuneo con formula dubitativa, la vecchia insufficienza di prove: questo dopo aver pagato 600 milioni alla piccola Cristina di 9 anni, unica superstite della famiglia Giberti. La metà dei soldi furono pagati dall’assicurazione: «La stampa locale, favorevolissima al comico, gestì con particolare attenzione la fase del risarcimento» racconta il collega Vittorio Sirianni. Il Secolo XIX, quotidiano di Genova, s’infiammò con un lungo editoriale a favore dei giudici e dell’avvocato Pasquale Tonolo, ma l’entusiasmo fu di breve durata: l’accusa propose Appello e venne fuori la verità, ossia le prove: il pericolo era stato prospettato, oltretutto, da una segnaletica che nessun giornalista frattanto era andato a verificare. La strada era chiusa al traffico, fine.
La Corte d’appello di Torino, il 13 marzo 1985, lo condannò a un anno e quattro mesi col beneficio della condizionale, ma col ritiro della patente: «Si può dire dimostrato, al di là di ogni possibile dubbio, che l’imputato risalendo la strada da valle, poteva percepire tempestivamente la presenza del manto di ghiaccio (…). L’esistenza del pericolo era evidente e percepibile da parecchi metri, almeno quattro o cinque, e così non è sostenibile che l’imputato non potesse evitare di finirci sopra», sicché l’imputato «disponeva di tutto lo spazio necessario per arrestarsi senza difficoltà», ma non lo fece, anzi decise «consapevolmente di affrontare il pericolo e di compiere il tentativo di superare il manto ghiacciato. Farlo con quel veicolo costituisce una macroscopica imprudenza che non costituisce oggetto di discussione».
Non andrà meglio in Cassazione, l’8 aprile 1988: pena confermata nonostante gli sforzi dell’avvocato Alfredo Biondi, che nel settembre scorso è stato peraltro inserito da Grillo nella lista dei parlamentari condannati e dunque da epurare: il reato fiscale di Biondi in realtà è stato depenalizzato e sostituito da un’ammenda, tanto che non figura nemmeno del casellario giudiziario, diversamente dal reato di Grillo che perciò, secondo la sua proposta di non candidatura dei condannati, non potrebbe candidare se medesimo …
Però che articoletto....per nuuuuuuuuulla di parte e per nuuuuuulla nn enfatizzato...
Cito solo una cosa...se i tizi dell'unità nn avevano soldi era inutile prometterli scusate..mica sarà colpa di Grillo...
come al solito si cerca di sviare l'attenzione da un argomento ad un altro. che c'entra che lui ha ucciso uno con quello che vuole fare ora?
se fossimo tutti infallibili saremmo dio in terra, ma non lo siamo.
Premesso che Beppe Grillo non mi sta molto simpatico:
Riguardo al mutuo... l'Innocenti ha solo fatto da garante con la banca, il debito (non mutuo) è stato pagato dalla sezione del partito.
Che Grillo non sia comunista d'altronde è evidente.
La cosa che più mi fa sorridere dell'articolo è quando sottolinea che l'automobile avesse delle parti in legno... ma i mobili a casa Beppe Grillo come li dovrebbe avere, di marzapane?
salve a tutti, è appena cominciato, sulla sette, il programma exit, dove parlano dell'acqua, e nella quale dovrebbe intervenire(in diretta) grillo in ogni caso è una trasmissione interessante; è cominciata da 10 min. e hanno gia detto diverse cose che dovrebbero indignarcinon poco
ho appena finito di vedere la parte riguardante l'acqua (la seconda parte verterà sul tema immigrazione/lavoro);ospiti in studio Urso del PDL,Tabacci dell'UDC,Marrazzo,presidente della regione Lazio e Rizzo,giornalista autore del best seller "La Casta";ospite da Bruxelles,dove era stato invitato dal Parlamento Europeo (o qualcosa di simile,scusate non ricordo con esattezza),Beppe Grillo.
Grillo ha fatto un monologo,si è rivelato un cattivo comunicatore e non ha voluto ascoltare le repliche,andando via(daltraparte è disabitutato ai confronti televisivi,suppongo),e i media sfrutteranno questo fatto per dargli addosso purtroppo;ma ha detto verità sacrosante e dati di fatto ineccepibili,e Marrazzo,Rizzo e Tabacci,più o meno,hanno recepito e anche condiviso il suo intervento,mentre Urso non ha fatto altro che dargli addosso,dicendo frasi fatte idiote,estrapolato frasi dal contesto del discorso complessivo e dicendo cazzate assurde,tant'è vero che persino gli altri ospiti in studio,compresa la D'Amico conduttrice,lo smentivano s*******ndolo alla grande.
cera la partita.. Grillo può aspettare..