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Nuova legge elettorale: Italicum

  1. #31
    Limoncello di Sicilia Ad Malora
    Uomo 21 anni
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    si wolvie ma è innegabile che dal livello utopico, ad arrivare a livello pratico cambia tutto...Cosa cambia in questo momento fra Renzi e un dittatore...lui dice che è disposto ad ascoltare...ma il tono spesso fa intuire che " si ti ascolto e poi faccio quello che voglio io lo stesso"
    quando gli americani mi metto un radar canceroceno in sicilia dove sta la democrazia visto che il popolo non vuole ?
    oggi in molti paesi del mondo civilizato l'ipocrisia ha superato il limite accettabile e le cose sono fin tropp evidenti.
    io fra le democrazie scandinave, e il resto delle finte democrazie farei una grandissmo differenza.



    qui si tutela solo l'elite, è inutile destituire i nobili se il potere lo prendono i ricchi.
    è innegabile che sempre più gente diventa sempre più povera e quei 50 ricconi che governano il mondo diventano sempre più ricchi.

    stiamo parlando di utopia
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  2. #32
    Wowbagger Jo Constantine
    Uomo 35 anni da Roma
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Ormai sei qui da qualche anno, Jo, sai che quando io e Holly attacchiamo a discutere di massimi sistemi socio-politici postiamo a mitraglietta Nonostante non ci capitasse da un po', non abbiamo perso il tocco
    Sì ma infatti alzo le mani.
    Giusto cercate di far capire al Lucchese che falce e martello non vengono impugnate da anni, adesso so' tornati in auge i crociati.

  3. #33
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
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    Quote Originariamente inviata da Themistokles Visualizza il messaggio
    si wolvie ma è innegabile che dal livello utopico, ad arrivare a livello pratico cambia tutto...Cosa cambia in questo momento fra Renzi e un dittatore...lui dice che è disposto ad ascoltare...ma il tono spesso fa intuire che " si ti ascolto e poi faccio quello che voglio io lo stesso"
    quando gli americani mi metto un radar canceroceno in sicilia dove sta la democrazia visto che il popolo non vuole ?
    oggi in molti paesi del mondo civilizato l'ipocrisia ha superato il limite accettabile e le cose sono fin tropp evidenti.
    io fra le democrazie scandinave, e il resto delle finte democrazie farei una grandissmo differenza.

    qui si tutela solo l'elite, è inutile destituire i nobili se il potere lo prendono i ricchi.
    è innegabile che sempre più gente diventa sempre più povera e quei 50 ricconi che governano il mondo diventano sempre più ricchi.

    stiamo parlando di utopia
    Eh ma questo col comunismo VERO ha a che fare solo in piccola parte. Uno dei motivi per cui Renzi sta incontrando un bel po' di resistenze (la cui forza e volontà effettive possono essere oggetto di discussione...ma va bè) è proprio il fatto che, così come aveva cercato di fare Berlusca prima di lui quando non era troppo impegnato a salvarsi il culo, sta cercando di impiantare una mentalità diversa per quel che riguarda il mondo del lavoro, i rapporti tra imprenditoria e forza lavoro e l'assetto organizzativo della politica. Insomma, almeno in teoria sta cercando di toccare nervi scoperti. NON STO ESPRIMENDO GIUDIZI DI VALORE. NON...STO...ESPRIMENDO...GIUDIZI...DI...VALORE, RIBADISCO. Non ho intenzione, QUI E ORA, di dire se la sua direzione è migliore o peggiore, è più complesso. Sto solo cercando di interpretare la situazione, e la situazione in Italia è che ogni piccolo cambiamento incontra da sempre resistenze lobbistiche molto forti, e queste lobby spesso sono di derivazione di centro-sinistra quando non apertamente di sinistra. Questo non significa che in Italia ci sia il comunismo, è un'estremizzazione altrettanto scorretta. Significa solo che molte delle resistenze che ogni politico "particolare" incontra sono spesso di tipo culturale, una cultura innegabilmente retaggio di un "vento" proveniente da sinistra la cui forza è stata variabile nel tempo.

    È un vento che spesso scompiglia i capelli anche ai politici teoricamente di centro-destra, eh...sia ben chiaro. Il comunismo prima (decenni fa) e il socialismo poi sono molto abili a farsi passare per qualcosa di "naturale" e di conseguenza secondo loro non contestabile...e anche questo è un atteggiamento di derivazione tipicamente marxiana

  4. #34
    Limoncello di Sicilia Ad Malora
    Uomo 21 anni
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    ma io non ho mai parlato di comunismo...se non per paragonarlo alla democrazia nel senso che restano due utopie, raramente applicabili...specie il comunismo oggi , quando il capitalismo ha già corrotto e traviato gli uomini.

    se dobbiamo scavare ed entrare nel merito della storia, il comunismo diventa ancora più un utopia in un mondo oligarchico dove potere, informazione, disinformazione e risorse sono in mano di una casta fatta da pochisimi uomini rstraricchi.

    In italia la marcia fascista su roma fu appoggiata e tollerata per merito degli industrialotti dell'epoca che avevano timore che il comunismo avesse finito per togliergli il potere la l'esclusiva al benessere

    comunque non ho capito chi lo scriveva, ma se renzi è comunista io sono nicky lauda eh

  5. #35
    FdT svezzato SUCONLAVITA
    Uomo da Torino
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    Lo so che per i comunisti è amara la storia e so che è classico dei comunisti dare dell'ignorante o del troll? a chi non la pensa come loro,ma fortunatamente non sei una insegnante di storia perchè dubito che i tuoi allievi possano imparare qualcosa da te....però se proprio vuoi piangere puoi farlo perchè, prima di offender le persone che constatano la realtà nuda e cruda ,devi guardarti bene intorno...per vedere come ci hanno ridotto i tuoi amici...saggi!
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  6. #36
    Limoncello di Sicilia Ad Malora
    Uomo 21 anni
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    Quote Originariamente inviata da SUCONLAVITA Visualizza il messaggio
    Lo so che per i comunisti è amara la storia e so che è classico dei comunisti dare dell'ignorante o del troll? a chi non la pensa come loro,ma fortunatamente non sei una insegnante di storia perchè dubito che i tuoi allievi possano imparare qualcosa da te....però se proprio vuoi piangere puoi farlo perchè, prima di offender le persone che constatano la realtà nuda e cruda ,devi guardarti bene intorno...per vedere come ci hanno ridotto i tuoi amici...saggi!
    dovresti essere più diretto a volte

    non so con chi c'è l'hai di preciso, ma a me interessa rivolgerti un altro tipo di domanda.pensi che i comunisti esitano ancora? dico anche fra la gente ? e se si quanti pensi che siano ? quanti pensi che pur redendosi un pò comunisti vivono in maniera completamente capitalista e consumista ?
    il mio amico si vanta sempre che suo padre era un sessantottino, che guidava altra gente ect ect....io lo prendo in giro, perchè oggi suo padre è un vice direttore di banca in pensione, che ha investito i suoi averi e guadagnato facile investendo su azioni garantite traendo beneficio dagli studi della sua società bancaria.....che grazie alla sua posizione ha potuto far si che suo figlio entrasse subito in banca ect ect ect...

    dove sono i comunisti ? anche quelli veri hanno perso di vista i concetti primari della loro utopia per venire incontro alle loro esigenze personali e al loro tornaconto.

    Quella di renzi a mio avviso è oligarchia tecnocratica...se uno di centro sinistra si piega a tutelare gli interessi dei potenti di sicuro non è di sinitra, ne di centro e tantomeno sarà comunista, come il suo partito.

    il comunismo è morto, bertinotti è stato l'ultimo vero esponente italiano forse...il resto è solo gente che doveva cercare di raccogliere quei consensi che si erano smarriti con la scomparsa di faustinho.

    vorrei solo capire la tua concezione di comunismo odierno ecco.

  7. #37
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da SUCONLAVITA Visualizza il messaggio
    Lo so che per i comunisti è amara la storia e so che è classico dei comunisti dare dell'ignorante o del troll? a chi non la pensa come loro,ma fortunatamente non sei una insegnante di storia perchè dubito che i tuoi allievi possano imparare qualcosa da te....però se proprio vuoi piangere puoi farlo perchè, prima di offender le persone che constatano la realtà nuda e cruda ,devi guardarti bene intorno...per vedere come ci hanno ridotto i tuoi amici...saggi!
    Veramente io ho tutto il diritto di salire in qualsiasi cattedra delle superiori e insegnare storia. Non per vanteria, diciamo... "ho il pezzo di carta".
    Soprattutto: io non sono comunista.
    Mi fai un compito di storia?

    a) Quali sono i concetti cardine su cui si fonda il comunismo?

    b) Cosa si intende per Biennio Rosso? A quali anni si riferisce?

    c) Quando ci fu la Marcia su Roma? Cosa accadde dopo la Marcia su Roma?

    d) Quando furono fondati i Fasci di combattimento?

    e) Chi era il direttore dell'Avanti! nel 1914?

    f) Qual è la differenza fra socialismo e comunismo?

    g) In che anno ci fu la Rivoluzione d'Ottobre? In quale nazione?

    Rispondi a 'ste domande e vedi che ti rispondi da solo.

    Mi spieghi anche quali sono i miei amici?
    Non li vedo da un pezzo, magari mi ci vado a prendere una birra assieme.

    - - - Aggiornamento - - -

    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Considerando che il passaggio da sistema capitalista a dittatura del proletariato, fino alla statalizzazione dei mezzi produttivi, è un passaggio fondamentale del pensiero marxista, negarlo significa negare uno dei pilastri fondanti del suo pensiero. E cazzo, scusate se è poco Già Turati aveva capito che in quel modo non si andava da nessuna parte. Il solo fatto che questo pensiero sia stato e sia tuttora (non da tutti...ma va bè...) considerato inattuabile e vetusto è sintomo del fatto che Wallerstein aveva ragione, e cioè che l'umanità non ha mai potuto/voluto prescindere da un "nocciolo" di capitalismo. Attorno a questa pietra fondante poi si può discutere su che tipo di edificio costruire, ma la pietra portante sempre quella rimane, e il motivo non è certo un qualche tipo di complotto giudaico/massonico/illuminato/chissà che...è semplicemente istinto umano.

    L'idea che una statalizzazione "selvaggia" possa risolvere i problemi è un retaggio tipicamente comunista; il desiderio di accoglienza "selvaggia" degli immigrati è anch'esso un retaggio dell'internazionalismo comunista; l'idea che culture differenti possano essere "naturalmente" portate a integrarsi è un retaggio tipicamente comunista; il progressivo "annacquamento" del sistema scolastico e universitario è un retaggio tipicamente comunista, pur incrociato con modelli didattici che in sè per sè risentono dell'impostazione data da Giovanni Gentile.
    E se fai caso, a parte il discorso dei metodi didattici, i pensieri appena elencati sono quelli considerati "corretti", e chi non li sostiene in toto e ciecamente viene immediatamente ricoperto da epiteti molto poco simpatici...
    Non mi sono scordata!

    Mi ha colpito molto la questione degli immigrati. Io non parlerei proprio di retaggio. Anzi, semmai per me è un retaggio qualsiasi forma di attaccamento nazionalista fine a se stesso. A questo punto dobbiamo attualizzare, più che andare indietro, per come la vedo io. Non parliamo di fusione, parliamo di integrazione, che è una cosa quanto mai attuale, altro che retaggio. Integrarsi significa entrare in un sistema "altro" pur mantenendo la propria identità culturale.
    Per me non se ne dovrebbe fare nemmeno una faccenda di credo politico. Semplicemente le tendenze nazionaliste hanno prevalso in passato e non è andata a finire molto bene.
    Quando a me capita di parlare di immigrazione, integrazione o al contrario isolamento e ghettizzazione ne faccio più una mera questione di logica. Non è un retaggio, non è (solo) un pensiero sinistroide. Però per come la vedo io isolare/si a nulla vale.

    Non ho capito che intendi per annacquamento scolastico, invece.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #38
    Can che dorme Wolverine
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    Vedi? Di nuovo "naturalizzi" certi tipi di pensiero, il che è un'impostazione diffusissima e tipicamente marxiana, soprattutto I nazionalismi sono stati alla base della formazione degli stati "antichi" (monarchie di vario genere), sulle ceneri dei quali sono nati via via gli Stati moderni. Uno Stato si forma quando c'è una comunità che si sente tale con una propria identità culturale (originata da tutto un insieme di fattori, anche religiosi, che piaccia o no) e comincia a darsi un'organizzazione legislativa. Questa entità "in formazione" fa poi sentire la propria "voce" a livello internazionale ottenendo un riconoscimento. Così nasce ufficialmente uno Stato, che quindi ha per sua stessa natura una "base" di tipo nazionalistico.

    Almeno per ora, quindi, tutto ciò che è legato al nazionalismo, anche senza arrivare alle sue derive peggiori, ha una "vita" MOLTO più lunga di quelle che invece sono le idee legate all'internazionalismo e al melting pot più spinto. Si può discutere su quale sia meglio, e probabilmente non si arriverà mai a una risposta univoca, ma non puoi dire che l'internazionalismo non sia un retaggio di una certa parte socio-politica. Paradossalmente forse è proprio il nazionalismo a NON avere questo retaggio, proprio come non ce l'ha il capitalismo che infatti, come il sentimento nazionalista, si sviluppa nei secoli in maniera assolutamente trasversale, pur con varie forme

    Quanto all'annacquamento, intendevo il calo di severità e di selettività nelle scuole, un vero e proprio rovesciamento di prospettiva attuato a partire dagli anni '70 e che ha fatto sì che la severità nella scuola venisse vista non più come un valore aggiunto ma un peso. Tutto questo in relativamente pochi anni. Ciò che invece sta cambiando solo di recente e MOLTO a fatica è l'impostazione didattica, molto incentrata sul nozionismo, sulle lezioni frontali classiche e su una preparazione "general purpose". Questo tipo di impronta è stato dato soprattutto con le riforme di Giovanni Gentile, ha avuto grande importanza per decenni ma è ESTREMAMENTE dura a morire, anche quando ormai dovrebbe cedere il passo all'impostazione anglo-sassone, più improntata alla "modularità" e alla specializzazione pratica.

  9. #39
    Moderatrice Holly
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Vedi? Di nuovo "naturalizzi" certi tipi di pensiero, il che è un'impostazione diffusissima e tipicamente marxiana, soprattutto I nazionalismi sono stati alla base della formazione degli stati "antichi" (monarchie di vario genere), sulle ceneri dei quali sono nati via via gli Stati moderni. Uno Stato si forma quando c'è una comunità che si sente tale con una propria identità culturale (originata da tutto un insieme di fattori, anche religiosi, che piaccia o no) e comincia a darsi un'organizzazione legislativa. Questa entità "in formazione" fa poi sentire la propria "voce" a livello internazionale ottenendo un riconoscimento. Così nasce ufficialmente uno Stato, che quindi ha per sua stessa natura una "base" di tipo nazionalistico.

    Almeno per ora, quindi, tutto ciò che è legato al nazionalismo, anche senza arrivare alle sue derive peggiori, ha una "vita" MOLTO più lunga di quelle che invece sono le idee legate all'internazionalismo e al melting pot più spinto. Si può discutere su quale sia meglio, e probabilmente non si arriverà mai a una risposta univoca, ma non puoi dire che l'internazionalismo non sia un retaggio di una certa parte socio-politica. Paradossalmente forse è proprio il nazionalismo a NON avere questo retaggio, proprio come non ce l'ha il capitalismo che infatti, come il sentimento nazionalista, si sviluppa nei secoli in maniera assolutamente trasversale, pur con varie forme

    Quanto all'annacquamento, intendevo il calo di severità e di selettività nelle scuole, un vero e proprio rovesciamento di prospettiva attuato a partire dagli anni '70 e che ha fatto sì che la severità nella scuola venisse vista non più come un valore aggiunto ma un peso. Tutto questo in relativamente pochi anni. Ciò che invece sta cambiando solo di recente e MOLTO a fatica è l'impostazione didattica, molto incentrata sul nozionismo, sulle lezioni frontali classiche e su una preparazione "general purpose". Questo tipo di impronta è stato dato soprattutto con le riforme di Giovanni Gentile, ha avuto grande importanza per decenni ma è ESTREMAMENTE dura a morire, anche quando ormai dovrebbe cedere il passo all'impostazione anglo-sassone, più improntata alla "modularità" e alla specializzazione pratica.
    Però io parlerei di evidenza dei fatti. Da quando la tendenza a ragionare come monadi isolate si è molto attenuata ci siamo risparmiati qualche guerra mondiale e molti conflitti interni. A me sembra che sia più che altro una reazione alla seconda guerra mondiale, non un retaggio con una certa connotazione politica. Soprattutto, paradossalmente, una forte collaborazione fra blocchi di nazioni ha permesso a molte potenze di controllare e gestire meglio le loro sfere di influenza.

    Io all'annacquamento (ora ho capito cosa intendevi ) ho sempre dato un'interpretazione molto diversa.
    Ci siamo impigriti. Siamo meno selettivi e severi perché c'è meno bisogno di scremare. Cinquanta, sessant'anni fa chi andava a scuola lo faceva spesso solo per assolvere un obbligo. Ora, invece, (nonostante la crisi) non c'è più bisogno di fare una forte selezione.
    Ma è colpa anche del sistema intero. Troppe persone, tutte le persone che lo volevano, sono arrivate a insegnare. Ci sono degli ignoranti allucinanti dietro i banchi di scuola. Io sono favorevole a un sistema tipo quello francese, dove veramente arrivi a sederti dietro una cattedra di scuola se lo meriti. Fanno il concorso annualmente, fai un anno come stagista e poi ti fanno l'indeterminato. E veramente il capes è un concorso dalla difficoltà assurda.
    Il sistema anglosassone no, mi vien da piangere. Ok, professionalizzante, va bene, al termine degli studi devi saper fare un mestiere e non solo sapere cose, però cazzo un minimo di nozioni... un minimo, per la miseria...
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  10. #40
    Limoncello di Sicilia Ad Malora
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    Wolvie non so, il concetto di nazionalismo dovrebbe essere nato in Francia dopo la rivoluzione, magari fu adottado da quasi tute le monarchie fra l'800 e inizi del '900, ma credo che il concetto di unità popolare si discosti leggermente dal concetto di nazionalismo...ai tempi dei romani l'amore per roma era diverso, non tutti i romani erano uguali, mentre il nazionalismo dovrebbe presuppurre un certo grado di eguaglianza (infati nacque dalle ceneri della rivoluzione) e fu grazie ad un finto democratico che iniziò a prendere corpo...napoleone. ma doveva nascere e sorgere da dei concetti leggermente più astratti fino a quel momento, visto che molte regni e molti imperi 2/3 secoli fa avevano delle parvenze di costituzionalità, il diritto divino diciamo che contava un pò meno pur restando un diritto in molte parti del mondo.
    Al momento mi sovviene solo Sparta come società strutturata sull'uguaglianza di tutti i suoi cittadini e sulle idee patriottiche....loro morivano davvero per un ideale di nazione, che sentivano appartenergli...i romani a metà...durante il medioevo o combattevi per la fede o per il tuo sovrano....mentre le guerre che abbiamo visto durante l'epoca dei nazionalismi avevano migliaia o milioni di volontari....fu durante la prima guerra mondiale che la leva militare divenne a essere un obbligo..o ridivenne in alcuni casi....ma fino ad allora tutte le nazioni che si basavano sul patriottismo vero e proprio...la gente faceva la fila per arruolarsi e combattere !


    e il consumismo capitalistico ha attinenza con la bramosia e l'avidità, ma non dobbiamo accorpare queste cose dentro un unico termine....la borsa e molte altre meccaniche assurde del nostro sistema economico non esistevano prima....la gente comune on poteva permettersi di pensare di poter avere tutto o tante cose....oggi tutti ci sentiamo in diritto e in dovere di possedere oggetti inutili e stupidi, che fanno da status symbol però, nella maggiorparte dei casi.....prima il lusso era riservato solo all'elite..e direi che da un pò di tempo a questa parte la tendenza inizia pian piano ad invertirsi, anche se le vere conseguenze li potremo vedere solo dopo.
    ancora una volta è stato l'avvento della guerra meccanizzata (prima guerra mondiale) ad introdurre nuovi elementi e nuove concezioni nel nostro mondo...e l'anno rivoluzionato ! La produzione di massa è il primo vero elemento indispensabile per parlare di consumismo e capitalismo....serve una rete commerciale....serve il marketing, plastica, allumino e vetro sono elementi indispensabili e le cartiere pure

    Holly...se le guerre nei paesi occidentali sono scomparse (dentro il perimetro dei loro confini) non è stato per via del risultato complessivo della seconda guerra mondiale (la prima era stata devastante anche se era raro vedere atti disumani contro la popolazione civile e i conflitti spesso avvenivano nella terra di nessuno, visto che si combatteva in trincea ed era una guerrra statica, dove in media guadagnavi 10/30 km ad assalto, per poi riperderli sistematicamente il giorno dopo) perchè ste cose non hanno mai fermato gli interessi degli avidi.

    è stato l'epilogo della WWII a mettere strizza a tutti noi....la guerra atomica !!! infatti dove questo pericolo era assente (o relativo ad un eventuale vendetta degli URSS) le guerr si sono combattute ugualmente.

    L'unione europea poi in fondo era nata anche per questo...di certo non era nata per avere l'assetto esclusivamente economico che ha ora....era nata per mettere in comune tutte le materie prime, in modo che nessuno stato potesse avvantaggiarsi nel costruire armamenti a scopo bellico.

    riguardo l'istruzione....non riesco a trovarmi d'accordo....la scuola è un diritto, non dovrebbe essere ne un obbligo ne un privileggio.
    la scuola generalista potrebbe anche andare bene...se non fosse così generalista...
    Quello che manca è altro in questo settore...mi vien da pensare agli istituti statunitensi...li formano davvero....a 360°..ci sta il giornale della scuola...la squadra per le cheerleaders, gli sport più seguiti a livello nazionale vengono supportati proprio dalla linfa che la scuola inizia a sgrezzare e selezionare.
    Non credo che feltri sallusti o travagli possano vantare di un passato da direttore del gironalino scolastico..anche se potrebbe essere...ma di sicuro nelle nostre scuole ad esempio non esistono strutture sportive adeguate...spesso praticare calcio, basket o atletica leggera a livello giocoso a scuola resta solo un utopia. figuriamoci a livello agonistico e formativo...se poi consideriamo che molte scuole non tengono manco na palestra....a stento ti rompono il razzo con la pallavolo...o quella o ti attacchi al tram..a me son riusciti a farla odiare.
    la cultura generalista fa bene, ma se fatta bene, specie senza esagerazioni. Musica alle medie.....almeno riadattatela...quanti di voi oggi suonano il flauto o l'armonica ancora oggi ? latino e greco...belli per carità...ma non è che per conoscerti bene devo obbligatoriamente capire tua madre.... o parlare con il tuo trisavolo. proponeteli dopo, facoltativamente a chi è davvero interessato...le cose per essere apprese bene non devono apparire noiose...

    che ci vado a fare al classico, allo scientifico se poi in mano in pratica non ho niente ma devo implementare per forza con l'università ? (ok questo è un discorso che aveva più senso prima quando la laurea era considerata solo un valore aggiunto per la stragrande maggioranza delle professioni comuni che potevi scegliere)

    il fatto è che anche l'istruzione è diventata un business...prima a 18 anni potevi anche lavorare...con un diploma...oggi fanno selezioni pure per prenderti da mcdonald....quanti titoli di studio e graduatorie scalate servono per riuscire a fare un panino ? ok se hai fatto l'alberghiero ci sta...ma per il resto...
    ci fanno passare na vita a studiare .dopo luniversità e gi stages, fai l'apprendistato se prima non integri qualche altro corso ovviamente...e poi con tutte le tasse che prendono non hanno nemmeno o soldi per trattenere le giovani menti..non gli danno nemmeno gli strumenti adeguati e non le supportano...perchè a chi ci dirige conviene guadagnare subito mangiando gli introiti delle tasse scolastiche...non gli importa di aspettare e d'investire su di noi per guadagnarci molto di più dopo...insieme a noi.

    3 o 4 anni addietro volevo andare in africa a fare volontariato.....sono rimasto incredulo a girare il web e trovare solo associazioni che ti chiedevano soldi...ok pagarsi il viaggio...ma...
    La maggioranza di queste associazioni "benefiche" voleva circa 1500/2000 euro per 6 mesi...perchè sono come dei corsi...danno punteggio in graduatoria...hai fatto volontariato ? bene allora hai più credito...
    ma poi erano tutte robe come andare dai ragazzini e spiegargli che sono vittime della dittatura, ect ect...niente a che fare con il cibo, le medicine e il vero supporto...

    vanno cambiate e abolite ste dinamiche nel meccanismo che collega il mondo del lavoro al mondo dell'istruzione scolastica, perchè già ci stanno lucrando abbastanza alle nostre spalle....lavoriamo a prezzi bassissimi e spesso gratis, giusto per farci sfruttare in apprendistato...e magari prima abbiamo speso tantissimi soldi per puntare al massimo. (preciso che parlo al plurale ma non sono incluso nel discorso visto che andare all'università non è stata un idea che ho mai preso in considerazione seriamente)

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