(prima che mi diciate qualcosa come nell'altro topic, ho poca fantasia per i titoli e copio quello di Repubblica)
Pdl: garantiamo solo la legge di stabilità.
Intesa di massima su voto il 10 marzo
Seduta infuocata nel giorno del voto sui costi della politica. Il segretario del Pdl dopo essere salito al Quirinale: "Non vogliamo mandare il Paese a scatafascio". Il leader del Pd: "Berlusconi incoerente". Dopo la delegazione Pdl, a colloquio con il capo dello Stato anche il segretario democratico e Casini. Il presidente confida in un percorso "costruttivo e corretto" che rispetti "l'immagine internazionale dell'Italia". Al Colle matura un accordo sul calendario della crisi. Domani Monti al Quirinale da Napolitano
ROMA - Angelino Alfano alla Camera liquida l'esecutivo Monti, ma al capo dello Stato garantisce che il Pdl ha "il fermo intendimento di contribuire a un'ordinata conclusione della legislatura", compresa l'approvazione della legge di stabilità. "Tredici mesi fa - dice parlando a Montecitorio - questo governo nacque perché le cose andassero meglio. Tredici mesi dopo le cose vanno peggio. Non abbiamo bisogno di molte discussioni. Oggi siamo qui a dire che consideriamo conclusa questa esperienza di governo. Ieri non abbiamo votato la sfiducia perché avremmo causato l'abisso dell'esercizio provvisorio. Vogliamo concludere l'esperienza di questo esecutivo" senza strappi, spiega il segretario del Pdl. "Non vogliamo mandare le istituzioni e il Paese allo scatafascio". Parole che spiegano perché, dopo aver incontrato la delegazione Pdl al Quirinale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha convocato i presidenti di Camera e Senato, oltre ai leader di Pd e Udc. Sono iniziate insomma le consultazioni per il dopo Monti. Al termine, l'intesa sul calendario sembra raggiunta: scioglimento delle Camere tra il 10 e il 20 gennaio in modo da votare il 10 marzo. Si starebbe anche valutando l'ipotesi di un provvedimento che consenta di accorpare il voto del Lazio (previsto per il 3 e 4 febbraio) con le elezioni politiche. Il tutto dopo l'approvazione di una serie di misure che sia il premier che Napolitano ritengono improrogabili. Intanto Monti ha trascorso la giornata a Milano, lontano dai palazzi della politica. Forse anche un modo per lanciare un messaggio tranquillizzante ai mercati. Alla prima della Scala, si è abbandonato a una battuta: "Il Re sole si è un po' allontanato da me", ha detto. Nessun riferimento a Berlusconi, hanno poi rassicurato i suoi.
In serata la notizia dell'incontro - previsto per domani pomeriggio - tra lo stesso premier e il presidente della Repubblica Napolitano.
Pd e Udc al Quirinale. Poco prima delle 18 a salire sul Colle è stato Pierluigi Bersani in compagnia dei capigruppo democratici di Camera e Senato, mentre a seguire è stata la volta Pier Ferdinando Casini. A Napolitano il leader del Pd ha ribadito quanto detto più volte in queste ore. Ovvero che il Pd sosterrà fino all'ultimo il governo lealmente, ma non intende lasciare mano libera al Pdl per fare campagna elettorale contro i provvedimenti dell'esecutivo.
La posizione di Napolitano. A conclusione di questo giro di incontri il capo dello Stato si è limitato invece a diffondere una nota nelal quale spiega di confidare, nel rispetto delle diverse sensibilità e posizioni politiche, che risulti possibile un percorso costruttivo e corretto sul piano istituzionale, nell'interesse del paese e della sua immagine internazionale. Dei colloqui di oggi al Quirinale, Napolitano darà inoltre "al più presto puntuale ragguaglio al Presidente del Consiglio per discuterne con lui tutte le implicazioni" legate alle "nuove condizioni determinate dalla decisione del Pdl".
L'attacco di Alfano. Per motivare la scelta del Pdl di togliere il suo sostegno a Monti, Alfano a Montecitorio ha parlato di "debito pubblico peggiorato, nessua strategia di sviluppo, Pil diminuito, tasse aumentate, crollata compravendita degli immobili. Ma gli errori principali a questo governo li ha fatti compiere il Partito democratico - sottolinea il segretario del Pdl, durante la discussione alla Camera sul dl sui costi della politica -. Sulla riforma del mercato del lavoro, nonostante la disponibilità, il Pd si è piegato ai diktat della Cgil che a sua volta si è piegata ai diktat della Fiom. L'epilogo è stato il voto sbagliatissimo dell'Italia all'Onu sulla Palestina. Sempre per il cattivo condizionamento della sinistra a questo governo".
Legge stabilità garantita. Poi, nell'incontro al Quirinale, la delegazione del Pdl ha assicurato "il fermo intendimento di contribuire a un'ordinata conclusione della legislatura, anche in vista di adempimenti inderogabili relativi al bilancio dello stato, riservandosi di decidere l'atteggiamento da tenere in parlamento su ogni altro provvedimento già all'esame delle camere".
Le accuse di Casini. Casini, durante le dichiarazioni di voto sul dl sui costi della politica alla Camera, ha attaccato il Pdl e la sua scelta di non sostenere più il governo Monti. "Il Pdl ha tolto la fiducia dalla sera alla mattina solo per un calcolo elettorale, oppure ci sono motivi connessi a provvedimenti che questo governo sta varando - dice il leader Udc -. Ma come si può essere contro l'incandidabilità dei condannati o contro la volontà di restituire agli elettori la possibilità di scegliere i propri candidati?". "Ma ogni ragionamento serio sul futuro del Paese parte dal sostegno a questo governo, che ha detto la verità e fatto scelte impopolari. Il governo non può diventare il parafulmine di questi giochi irresponsabili fatti sulla pelle degli italiani" ha concluso Casini.
L'affondo di Bersani. A seguire, ecco in aula Bersani accusare Berlusconi di "incoerenza", raccontare dell'esistenza di un "meccanismo padronale nel centrodestra". "È evidente che se non avete da riflettere sui vostri errori passati per voi il governo Monti non è un momento di transizione, ma una parentesi che si apre e si chiude e tutto torna come prima. Siete degli irresponsabili! Ma le domande che non vi fate ve le facciamo noi. Pensate di avere qualche responsabilità nella crisi? Voi siete stati degli irresponsabili nel dire che la crisi non c'era" tuona Bersani, che poi descrive l'Imu come una tassa originata dall'azione di Berlusconi e Tremonti. "Noi saremo leali con il governo e fedeli alle indicazioni del capo dello Stato. Leali, ma non ingenui, non ci accolleremo la propaganda Pdl. Voi avete il coraggio di motivare la vostra decisione (di staccare la spina al governo, ndr) con le condizioni in cui versa il Paese?".
Ok a taglio dei costi della politica. Con 268 voti a favore, un solo contrario e 169 deputati astenuti, fra i quali l'Idv, la Camera ha convertito definitivamente in legge il decreto sul taglio dei costi della politica negli enti locali. Prima delle votazioni parole grosse in aula nel gruppo Idv dopo che Franco Barbato, ripreso dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal suo stesso capogruppo Borghesi, ha attaccato personalmente diversi parlamentari della maggioranza, fra cui Pier Ferdinando Casini.
Cazzola: "Berlusconi uccide il Paese". Se la notte non ha fatto cambiare opinione a Berlusconi, potrebbe essere lo stesso cavaliere ad annunciare il ritiro della fiducia a Monti e la sua intenzione di tornare a guidare il centrodestra nello scontro elettorale. ma nel Pdl non tutti sono d'accordo con la linea dell'ex premier. Giuliano Cazzola, uno dei deputati del Pdl che ieri ha deciso di votare la fiducia al governo, in un'intervista al Mattino, parla di "delitto politico": "Berlusconi uccide il Paese. Con un sms ci hanno detto di astenerci. Una caserma. Sono tutti lì a scondinzolare: Silvio, che bravo!". Malumori condivisi dall'ex ministro Giorgia Meloni. "Primarie annullate, Berlusconi candidato, crisi di Governo: oltre che sui giornali nel Pdl chi ha qualcosa da dire dove può farlo?", scrive su Twitter.
Maroni: "Dialogo con Pdl, ma solo se stacca spina a Monti". "La possibilità di riaprire il dialogo con il Pdl dipende dalla loro decisione di staccare la spina al governo Monti". Il leader della Lega, Roberto Maroni, intervistato nel corso di 'Radio anch'io' su Radio Rai 1, insiste che "finchè il Pdl sostiene Monti, non c'è possibilità di dialogo". L'ex ministro attende chiarimenti sulla leadership del Pdl: "Noi non trattiamo con le persone, ma sul piano politico con i movimenti politici. Il problema è capire bene chi decide nel Pdl,c'è un po' di confusione, spero si chiarisca in fretta. L'ex ministro dell'Interno riconosce che "Alfano è il segretario del partito, discuto con lui. Il problema è capire chi è che decide e mi pare che ci sia ancora confusione". Il nostro auspicio - ha aggiunto - "è che si voti la legge di stabilità e si vada subito alle urne, a febbraio o marzo, decida il presidente della Repubblica". Più tardi su Twitter il segretario federale della Lega si è lamentato del fatto che il capo dello Stato invontrasse tutti, tranne i rappresentanti del Carroccio: "Napolitano incontra tutti tranne la Lega, unico partito di opposizione. Viva la democrazia! Via da Roma, prima il Nord!".
Borsa in calo. Piazza Affari fanalino di coda in Europa sull'incertezza politica aperta dalla decisione del Pdl sul governo Monti. Il Ftse MIb cede lo 0,78% mentre lo spread è tornato sopra i 330 punti.
Fonte: http://www.repubblica.it/politica/20...72/?ref=HREA-1