Genova - È stato arrestato in Ecuador con l’accusa di aver violentato la figlioletta di dieci anni mettendola incinta.
Quando la vicenda è stata scoperta, da un medico della Asl, lui - un immigrato ecuadoriano, di 60 anni, regolare in Italia - è partito con la piccola per fare rientro nel suo Paese.
Ma all’arrivo, grazie a una serie di comunicazioni nella notte tra le autorità italiane e quelle ecuadoriane, è stato bloccato dalla polizia. L’arresto è avvenuto poco più di un mese fa, ma la vicenda si è appresa solo ora. e indagini sono state coordinate dalla procura di Genova e condotte dalla Squadra Mobile della stessa città.
L’uomo - un muratore, incensurato - è stato praticamente bloccato in volo: al suo arrivo è stato fermato alla frontiera e, successivamente, c’è stata la convalida dell’arresto da parte delle autorità ecuadoriane. La figlia è stata portata in una casa di accoglienza nel Paese dell’America Latina.
La moglie dell’uomo, una badante, è rimasta a Genova. Sarebbe stata proprio lei, involontariamente forse, a far scoprire la violenza sottoponendo la bambina, che è nata in Italia, a una serie di accertamenti clinici in una asl locale, a causa di malesseri accusati. Qui un medico avrebbe capito che la bambina era incinta da circa un paio di mesi facendo avviare le indagini, coordinate dalla procura e condotte dalla Squadra mobile di Genova diretta da Gaetano Bonaccorso. Queste si sono svolte in grande rapidità e riservatezza, proprio per evitare che l’uomo potesse far perdere le tracce una volta nel suo Paese.
Il reato è stato commesso in Italia: le autorità chiederanno l’estradizione