Ho fatto il cameriere, il magazziniere, il muratore, servizio civile, lavorato in segreteria, organizzatore di manifestazioni, allenatore di calcio, collaboratore scuola calcio. E tutto questo per pagarmi gli studi ed essere indipendente.
In effetti la catena di montaggio mi manca...
Ma comunque come discorso di fondo è vero, oggi i ventenni conoscono molto poco il lavoro. E la capacità di sacrificarsi.
C'è chi è fannullone e chi non lo è, ma credo che sia la normalità.
Sicuramente ci sono lavori che oggi non vengono accettati dai giovani italiani {in quanti sarebbero disposti a lavorare in un'impresa di pulizie o come badante?!} e ci sono alcuni giovani che vorrebbero uno stipendio buono senza sporcarsi le mani. Ma ci sono tantissimi altri ragazzi che si fanno il culo, che accettano di essere sottopagati per fare esperienza e che sono pronti ad accettare qualsiasi lavoro pur di avere uno stipendio.. Sicuramente c'è un problema tra la domanda e l'offerta..
Mio nipote pochi giorni fa ha compiuto i 18 anni. Gli ho proposto di passare l'estate a lavorare in Irlanda in un hotel, un full immersion nell'inglese (e nella fatica). Ho un amico che là lavora e che lo può imbucare al primo colpo. Ma c'è stato un netto rifiuto. Ho paura che la colpa sia di quel tonto del padre (mio fratello) che torna a casa sempre alle otto e mezza di sera per guadagnare il denaro sufficiente a mettergli tutto al pari della bocca...
Eppure sia lui che io con nostro padre era tutta un'altra musica. E' che con il tempo le buone abitudini si perdono...
si dovrebbe iniziare a creare strutture universitarie alla'Americana dove i giovani vanno a studiare...
senza far gravare sulle famiglie i vari costi universitari più tutto quanto comporta la permanenza di uno studente fuori sede,affitto,vitto ecc
in italia c'è poca mobilità sociale e questa è una cosa che penalizza molto i giovani.
a proposito sul fatto degli immigrati che(secondo il mionistro tremonti)in italia lavorerebbero tutti: circa una settimana fà, ho sentito a radio 24 delle interviste a degli operai romeni(residenti a milano), i quali, rimasti senza lavoro perchè l'edilizia è ferma, erano finiti in mezzo alla strada(letteralmente), perchè non riuscivano piu a pagare l'affitto o il mutuo e non sapevano cosa fare, se tornare in romania(ma c'è poco lavoro anche li), o rimanere in italia, dormendo in un furgone o in una baracca, sperando che la crisi finisca presto si trattava di interviste veramente strazianti ;( inostri ministri potrebbero anche informarsi, prima di parlare
L'idraulico guadagna bene, come lo fa anche un tecnico di lavatrici riconosciuto. Il camionista anche: dai 2000 ai 3000 puliti puliti se lavora su tratte estere; comunque l'immigrazione sta rovinando del tutto il settore degli autotrasportaori, con gente disposta a guidare 20 ore di fila.
Ho sentito un camionista che ha incontrato due suoi colleghi immigrati. Questi due lavorano in coppia, ovvero come se fosse una pattuglia: insieme sul camion. Questi non hanno casa, vivono sul camion che il datore gli ha dato, e sono dei veri e propri nomadi, disposti a fare viaggi assurdi in poco tempo.
Vabè, fine OT.
E' stato già detto altre volte che il tasso di discuppazione italiana, almeno apparentemente, è tra i più bassi rispetto agli altri Paesi europei. Il problema è l'immigrazione: sarei quasi favorevole a cominciare a fare controlli a destra e a manca e a mandare via coloro che sono qui clandestinamente e sanzionerei in modo decisivo coloro che assumono questi immigrati.
L'immigrazione, non solo a livello nazionale, ma a livello Europeo, mi piacerebbe che funzionasse proprio come funziona il sistema dell'immigrazione australiana. Per farla breve, loro danno la residenza soltanto a coloro che hanno determinate qualifiche (certificati di certo tipo, lauree e così via...).
Insomma, per ora non mi dilungo, per capire esattamente a cosa mi riferisco date un'occhiata al sistema di immigrazione australiano. Per me se ogni nazione europea usasse questo sistema e rimpatriamo tutti gli altri una volta per tutte con maniere buone o cattive (senza morti e feriti ovviamente) tutto migliorerebbe.
A dire il vero, in America tutti pagano l'università, a parte coloro che hanno ottenuto borse di studio.
Credo che la maggior parte di noi sappia che i costi dell'università americana sono spesso elevati anche per un residente americano, ed è per questo che in molti paesi come gli Stati Uniti sono presenti organizzazioi o banche che finanziano gli studenti, i quali comincieranno a pagare il mutuo una volta che avranno trovato lavoro. Spesso sono le università stesse ad offrire un sistema di finanziamento.
Per attuare un sistema del genere in Italia, se non è già presente, ci vorrebbe un po' di tempo, ma credo che si potrebbe anche fare se si fanno le cose fatte per bene.
Sono profondamente contrario. E' lo Stato che deve assicurare il diritto allo studio. Se dalle nostre facoltà buttiamo fuori i morti di sonno fuori corso, con un esame serio (magari fatto da esaminatori esteri, perchè no!) i soldi ci sono a sufficienza. Quando hai superato l'esame, sia che tu sia figlio di uno scalpellino, sia che tuo papà sia amministratore delegato tutto ti dev'essere dovuto (alloggio, esenzione dalle tasse universitarie...) perché hai dimostrato di essere il soggetto giusto per raggiungere i più alti gradi degli studi. Non sto vaneggiando un'utopia, quanto dico è una consolidata realtà in molti paesi europei.
Università Svedese