Urne aperte per quasi 35 milioni di cittadini. Il partito di Zapatero, nel mirino delle imponenti mobilitazioni giovanili degli "indignados", potrebbe perdere il controllo di tutte le sue roccaforti, compresa Barcellona. A Madrid i dimostranti rimarranno a Puerta del Sol almeno fino a domenica prossima alle 12
Solidarietà con gli "indignados" spagnoli anche nelle piazze italiane
MADRID - Quasi 35 milioni di spagnoli si recano oggi alle urne per rinnovare oltre ottomila sindaci, 68.400 consiglieri municipali e 824 deputati regionali in una consultazione locale stritolata fra crisi economica, disoccupazione, protesta sociale e giovanile.
La vigilia elettorale è stata caratterizzata infatti da quello che è stato ribattezzato il movimento degli 'indignados' (o movimento 15-m), i cui componenti si sono accampati martedì scorso a Puerta del Sol a Madrid e nei giorni successivi in altre piazze del Paese denunciando il sistema politico dominato dai grandi partiti e reclamando una maggiore giustizia sociale. Decine di migliaia di manifestanti hanno nuovamente invaso ieri sera 1 e nella notte le vie e le piazze della Spagna. Nella capitale, i dimostranti hanno deciso per alzata di mano che continueranno a occupare Puerta del Sol almeno fino a domenica prossima a mezzogiorno.
L'impatto che l'esplosione della rivolta dei giovani potrà avere sulle urne è un'incognita. I sondaggi, realizzati prima dell'irruzione della protesta sulla scena pubblica, davano il Psoe del premier Zapatero - che ha annunciato ad aprile che non si ricandiderà nel 2012 - vicino al tracollo. I socialisti perderebbero grandi feudi tradizionali, come la Castiglia-La Mancia e l'Estremadura, Barcellona e Siviglia, seconda e quarta città del Paese. Barcellona dovrebbe finire nelle mani dei nazionalisti conservatori del Ciu mentre Siviglia sembra essere sul punto di passare al Pp, che si confermerebbe invece a Madrid e a Valencia.
Sempre secondo i sondaggi, ci sarebbe uno tsunami azzurro, come il colore del Partido Popular (Pp) di Mariano Rajoy. Le consultazioni di oggi inoltre sono considerate un forte segnale di allarme per i socialisti a dieci mesi dalle cruciali politiche di marzo 2012. I risultati sono attesi a partire dalle 22.