Enrico_rm ha scritto "no finke ci saranno bambini da mangiare il problema nn si pone..." e lo ha detto in chiave ironica, perche' intendeva il contrario di quello che apparentemente la frase lascia intendere. Comunque non voglio polemizzare con te sul significato della parola "ironia", semmai sul "se non lo sai vattelo a leggere sul dizionario" oppure sul concetto di normodato culturale... Se anche un ipodotato culturale ti fa una osservazione, auspicherei una replica costruttiva, piuttosto che un apostrofe a chi non e' colto.Originariamente inviata da Fiamma86
Tornando all'olocausto, i nostri punti di vista discostano perche' tu vedi la cosa da un punto di vista materiale, la cancellazione di un insieme di uomini. Io la vedo da un punto di vista mentale, al pari di Primo Levi, che nei suoi libri-memoria descrive l'annientamento dell'uomo durante la vita nel lager e non successivamente, al momento dell'eliminazione fisica.
Una ripetizione di olocausto recente c'e' stata nel trattamento di alcuni prigionieri di guerra iraquena da parte dei militari statuniensi, quando i primi sono stati costretti a denudarsi, umiliarsi, combattere contro i cani mordaci, costretti senza cibo e senza lavarsi...
Sono morte centinaia di migliaia di persone nel conflitto USA-Iraq, ma questo e' accettabile, siamo in guerra e si puo', forse si deve, morire.
Ma a chi e' in vita deve essere garantita - sempre - la dignita' umana.
Per questo - secondo me - si sottolineano ancor oggi i comportamenti nazi-fascisti e non si pone lo stesso rilievo ad altri disastri umani di stesso impatto da un punto di vista di quantita' di morti.