..ed io sono la Funambola, che non trova l'Equilibrio.
Un piede, nudo,
su di una piattaforma di cemento
e foglie morte.
Un altro piede, sospeso,
si slancia,
per prendere il volo.
Uccidimi.
Un filo tagliente mi tiene,
e un angelo di aria e ghiaccio respira sulla pelle nuda.
Sai, ho ali fatte di nuvole.
E' strano, vero?
Eppure riesco a volare.
E sarai il raggio che le scioglierà, quelle ali.
Rianima.
Mi hai presa in braccio
e mi hai sorriso, d'inganno.
Ed io, fiduciosa,
ho chiuso gli occhi.
E tu cos'hai fatto?
Mi hai buttata giù,
mi hai lasciata cadere,
nel vuoto.
Disprezzavi il sangue della mia carne,
la pelle morta,
ed il sudore del cuore che faticava a battere.
Buffo, vero?
Eppure sono riuscita a rialzarmi.
E quel filo tagliente?
Continuo a camminarci su,
barcollo ancora un po'.
Le cicatrici tirano,
e fanno male.
Eccome se fanno male...
Ma, forse, serve solo a rendermi immune,
un po' più forte.
E poi che ci vuoi fare,
non puoi chiedere ad un Funambolo perché mai vada camminando su di una fune,
anziché sulla terraferma:
non saprebbe risponderti,
ma gli brillerebbero gli occhi..