Topic senza fine

[Yvette]

Uno passa la vita a sbattere la testa per trovare dov'è che deve stare.

Più colpisce e più fa male,
meno ne capisce e più continua a cercare.

Non sa cosa cerca e prende quello che trova.

A volte ho desiderato così tanto vedere negli altri un riflesso di me, che
dove non c'era ho preferito inventarlo.

Finchè sono piombata tra le tue braccia,
uccellino triste e spaventato.

E le strade, i parcheggi, le corse, il buio, il freddo e le bugie..

Mi tremavano, le mani, quando ho girato la mia pagina.

E tra i sospiri,

i sorrisi,

le lacrime silenziose,

ho incominciato a far capolino dalla mia trappola, la mia tana..

E il ghiaccio ha cominciato a sciogliersi, come sotto il sale, sotto il sole.

Rido di più,
sorrido, di più.

E piango sempre di meno.

E che bello che è stato,

dopo una morbida scorribanda amorosa,



tra le tue mani, appallottolata dentro i tuoi occhi,

poter sorridere e incominciare a piangere..

Ma c'era così tanta dolcezza, così tanta tranquillità,

che non avrei potuto non farlo..

E credo da quel momento,
che se uno può permettersi di piangere di gioia
in un posto proprio perchè è in quel posto
è perchè è semplicemente arrivato a casa sua..

E magari mi porto dietro la mia testa, un po' bacata e ancora piena di ammaccature..

Magari mi porto dietro qualche sguardo triste, qualche capriccio da bambina.

Magari un pizzico di egoismo nel fare quello che mi va,
magari nel farti arrabbiare sapendo che mi perdonerai,
magari nel farti i dispetti sapendo che non te la prenderai.

Magari arrivo con due birre e una bella valigia.
Con un buco sotto, la valigia, e vaffa****o..

Perchè le sto lasciando scivolare mentre cammino,
le cose che mi hanno fatto del male.

Magari faccio le cose in grande,
come al solito.

ed esagero, come al solito..

Uh, io e le mie manie di protagonismo,

la mia sindrome di Napoleone.

Magari porto solo gli occhi, le mani e un paio di scarpe che siano buone.

Il resto ce lo prendiamo strada facendo..


E questo pensiero fa

come fanno tutte le cose

che non si sa bene come iniziano,

e non si sa bene neanche com'è che finiscono.

E' cominciato come un pensiero

e finisce come una bella buonanotte per te.

In cambio -omino coi miei pastelli colorati- regalami un sorriso..

Come non notare questa meraviglia. Parole splendide come la signora che le ha scritte.

E lo stesso vale per quest'altra piccola meraviglia:

non potrei mai lasciare questo posto.

come potrei vivere senza queste strade, la casa coi gradini, le piante l'una di fronte all'altra, la panchina fra le piante, il portone di casa nascosto.

l'uomo vive nei suoi ricordi.
i ricordi...quello che ci rende umani. ed immortali.

e mi sento immortale, perchè questa strada parla di me...forse di noi
potrei abitare a mille miglia, ma la mia anima si aggirerebbe fra gradini e fiori...

voci che parlano di abbracci, di baci, di lacrime, e di perchè.
di tanti perché, forse troppi.

questa strada ha visto gli abbracci più sinceri
le lacrime più dolorose
l'affetto più vivo
gli aspetti più selvaggi.

questo posto mi appartiene.
sono costretta, e sì, lo faccio volentieri.
appartengo a questo mare, a questo balcone, alla vista della luna riflessa sul mare, alle mura della mia camera che mi hanno ascoltata piangere di dolore e di gioia.

il mio cuore ha trovato dimora.

no, non la lascerò mai.
non lascerò questo posto.

e in quel cassetto pieno di sogni, ce n'è un altro a far compagnia...
splendente...più degli altri.
ci sono i ricordi...è meraviglioso.

belle, belle

[Yvette]

Quando ci parlavamo da qui.
Quando sedevi fuori, col portatile in mano.

Quando ci vedevamo al buio, di nascosto, quando faceva freddo e non sapevamo dove trovarci.

E dovevi tornare lì, sperando che il mio odore non si sentisse.
O la sera del cacciatore nel cielo, quando giù dall'auto era tutto infangato e non potevi scendere, perché giustificare il fango non sarebbe stato possibile...

Quando ti sentivo il mattino.
Ogni minuto in cui temevo per te.

Il giorno in cui mi dicesti che forse era meglio non continuarla, questa cosa impossibile. Ma era novembre, era due anni fa.

La sera del primo regalo di natale, che non sapevi dove nascondere prima di darmelo.

Due anni in ansia ogni giorno, tesoro, forse mi han fatto invecchiare un pochino.

Ma non dimentico niente, e niente rinnego, perché sei miracolosa tanto quanto il modo in cui ti ho trovata.

E poi, che ero vecchio lo sapevi da subito...


C'è sempre in ballo una bella promessa d'anello...

Ma questo, da subito, non lo sapevi..

..giuro che mi è escesa un lacrima.
Che parole belle

[°EvaLuna]

<center>Fra questa mezzanotte e venti giri dei suoi minuti
Accenderò una candela, per ricordare te.

Per non dimenticare che tredici anni fa ti spegnesti, nel tuo letto d'ospedale.
Con una benda a fasciarti la testa, perduta in un coma atroce.





























Nel buio.








































Da solo.
























Per ricordare tutti i momenti passati fra le tue braccia, a chiamarti Papino.
A farmi chiamare Paciocca, come i fantasmini delle sorpresine di allora.
La tua Paciocca sorridente, assordante, che inciampava ogni due minuti.
A farmi ricordare che "Mi avresti fatto il culetto rossorosso come le scimmie",
se per strada non mi fossi comportata bene.





























Ma poi, non mi facevi mai del male.































Perchè eri un uomo buono, forte e dal cuore d'oro, per quanto la droga e la malattia ti seguissero ad ogni tuo passo, alitandoti sul collo i loro fetidi rintocchi di morte.






























Io non saprò mai chi ti ha ucciso.
Chi ti ha buttato fuori strada, quel giorno.
Non saprò mai chi invece di soccorrerti, è scappato,
lasciandoti alla tua lenta agonia.





























Ma non importa.























Chiunque tu sia

























Io ti perdono.





























Perchè forse è stato meglio che ti spegnessi così che lentamente, mentre la malattia ti succhiava l'anima giorno dopo giorno, modificando inesorabilmente l'uomo meraviglioso che eri.

Io ti ricorderò sempre così, che siano passati tredici anni dalla tua morte, venti. Oppure mille. Ti ricorderò mentre mi vedi arrivare, ti accovacci per terra.
























Spalanchi le braccia al cielo.
























E mi alzi in volo, come una trottola che ride nella luce.
Lontano dall'ombra, lontano da ogni male. Per sempre.


























Ti voglio bene, Papà.
Ti voglio bene, Papino.</center>

non potevano mancare, queste parole intrise di tenerezza e saggezza

[nali]

Son tutte splendide...

Ma l'ultima mi ha fatto venire i brividi.

[Eurasia]

Son tutte splendide...

Ma l'ultima mi ha fatto venire i brividi.

L'ho letta ieri,...hai ragione

[Chloe]

Che meraviglia l'ultima.

[DummyV]

L'ultima... Lacrime, ricordi e parole che ti restano dentro.
Una meraviglia.

[nali]

una donna.
trent'anni. forse qualcosa di più.
vitale, tanto vitale.
ed evidenti segni di un male che ti cresce dentro e ti divora.
e un bellissimo bimbo di un anno in braccio...
come sorrideva...

è assurdo vedere persone così, sorridere.
e poi guardarsi e piangere.
perché piango io, quando c'è chi dovrebbe star peggio di me, e ride?

perché vivere è così difficile?
Oscar Wilde diceva che i più esistono soltanto.

Chi può dire sul serio...SONO VIVO!
non basta respirare per essere vivi.
per me ogni respiro è un emozione diversa.

le emozioni in fondo, beh...sono un pò una droga.
si può vivere col cuore di ferro e gli occhi di ghiaccio?

bene.
io non ce la faccio.
sto in questo posto una volta sola.
sembra una tr**a questa vita. una botta e via. fine.
e via? dove via?
il regno dei cieli? il nulla eterno?

non lo so.

non lo voglio sapere.

voglio solo continuare ad emozionarmi ad ogni respiro.
ad andare dove batte quell'impeto passionale che tutti sentono, ma che i più reprimono.

quest'eccesso di ragione fa male.
e io non credo di essere tagliata per la razionalità, ne tanto meno per la passione sfrenata.
sono un pò così
in bilico
cuore e mente
pensiero e sentimento

sono un ibrido.

però ca**o, questa tr**a di vita ce l'ho fra le mani una volta sola.

voglio essere viva.
voglio stringere le braccia di chiunque mi faccia provare passione, amore, tenerezza, vita.

voglio...
voglio...
voglio vivere...
non ci riesco a trovare altre parole.

voglio solo farmi il culo per provare qualcosa in questo cuore di carne e sangue.

voglio vivere...
eh sì

...

[Yvette]

E si ritorna alle mattine in cui ti svegli da solo. Pensavo avrebbe fatto meno male il letto mezzo pieno o mezzo vuoto. Invece taglia, caspita se taglia.

Girarsi facendo lo scemo e trovarti lì, scema anche tu, non ha nome e colore giusto. E' impossibile da dire.
Troppo buffo e bello per durare più di una settimana.

E poi non lo so cosa senti,
cosa provi quando mi guardavi e sorridevi,
quando ci siamo salutati ieri.

Ma stanotte, ignaro dei tuoi sogni,
mi son svegliato da solo,
un po' il vuoto si sente.
Ho scostato la coperte buffa
che mia madre ha pensato bene di mettere in mia assenza,
e, davanti allo specchio, ti ho mandato un bacio.



Penso che ci sarà vita anche qui.
Nonostante non ci sia l'eco del mare,
ci sarà vita anche qui.

[°EvaLuna]

Molto belle queste ultime due