...
Mi sono venuti i brividi.Una passeggiata e via a trovare mio nonno.
I cimiteri non sono tristi di per sè, sono tranquilli, sereni.
Ho fatto gli auguri alla foto di mio nonno, al mio amico che se ne è andato pochi mesi fa, sfecciando sulla sua 500 da competizione.
Blu profondo.
E mio nonno mi guarda, sorridendo.
Ed è dolore secco e muto, mi devasta sempre.
E' passato tanto tempo, vero.
Ma non riesco ad uscire dalla nostalgia per quei gesti, quelle parole, quelle routine che solo lui conosceva.
Un abitudinari della risata.
Mio nonno, quanto ca**o mi manca.
Sono senazioni spesse come una trave d'acciaio.
Non c'è scampo.
E lo dico pure, che ho pianto come un bambino,
In quella città di marmo, di gente che riposa.
Egoista io ad andarci per me, per me soltanto.
Per riacciuffare quelle coe che erano solo mie,
non per quell'uomo che mi sorride, come potesse ancora vedermi...
Per me. Me soltanto.
Ho curato, lentamente, le rose secche...
ignorando che fossero morte..
poi ho girato i tacchi.
Son tornato a casa.
E mi son sentito stramaledettamente vivo.
Sono vivo.
E reclamerò la mia vita con la forza della gente che non c'è.
Voglio, desidero, amo, soffro, piango, sorrido.
Sono vivo.
...a questo penso ora.
l'avevo letta qualche giorno fa...meravigliosa
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
Sono stupende.
Originariamente inviata da litha
meraviglia.Originariamente inviata da andras
Oggi mi sono sentita amata e innamorata come non mai.
Da quando stamane sei venuto a prendermi in auto per partire in direzione Castelleone, a quando mi hai riaccompagnato a casa, un'ora fa.
Viaggiare assieme, sorridersi.
Parlare per ore di tutto, dagli alieni all'effettiva applicabilità della teoria del chaos per il tuo fumetto. Parlare in macchina. Parlare sfiorandosi. Rendersi conto solo dopo un'ora che per quanto stavamo parlando c'eravamo dimenticati di metter su la musica, sacra compagna di tutti i nostri lunghi o brevi viaggi.
Due corpi, un'anima.
Non aver paura di piangere davanti all'altro, non aver paura di mostrare qualunque sentimento. Aprire il proprio cuore. Passeggiare mano nella mano per il mercato evitando per un soffio di incontrare persone sgradite, ridendo come pazzi subito dopo per lo scampato "pericolo". Farsi sorreggere da te mentre salgo le scale perchè il ginocchio ancora non mi regge bene. Intrecciare forte le dita delle mani e portarsi in contemporanea il dorso alle labbra, baciarle teneramente mentre ci si guarda negli occhi lasciando stare per un momento l'ennesima visione di Trainspotting. Leggere insieme il libricino dell'oramai imminente matrimonio degli zii e vedere nei tuoi occhi la complicità di quando ci appaiono le promesse degli sposi, leggere insieme il numero omaggio di un giornale per mamme e fantasticare su come ci comporteremo coi nostri figli. Andare assieme all'Orio center e fermarsi quasi in lacrime nel reparto del vestiario per bambini, vedere quanto piccoli sono gli indumenti, far correre la fantasia suggellandola con uno sguardo d'intesa e un bacio che sa di promesse subito dopo.
Saper come litigare seriamente e fare pace ridendo prima che finisca il giorno, perchè la regola della felicità di coppia non è non litigare, ma saperlo fare tenendo ben chiara nel cuore la consapevolezza profonda di amare l'altro più di ogni cosa.
Amore che non soffoca, amore che non fa soffrire.
Ti abbraccio e nella mia mente nei miei pori nei miei occhi nei polmoni nelle ossa fra le mani e nel cuore
Io. Ho. Te.