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Frammento di racconto

  1. #11
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
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    , e.
    o metti la virgola o metti la congiunzione.

    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  2. #12
    Cal Lightman
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    , e.
    o metti la virgola o metti la congiunzione.
    Non é una cosa grave, la grammatica si può sempre sistemare, mi interessava sapere di più sullo stile.
    Comunque rileggendolo ora non mi piace nemmeno un pò.
    Da domani comincio a leggermi un libro al giorno, vediamo se é vero che a furia di leggere molto si impara a scrivere bene.

  3. #13
    FdT quasi assuefatto
    Uomo 33 anni da Roma
    Iscrizione: 17/4/2010
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    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman Visualizza il messaggio
    Oltre al fatto che vuole spararsi e ci ripensa non ha nulla a che vedere col mio racconto, però il suo monologo é certamente più efficace del mio
    Non ti ho accusato di aver copiato, l'ho solo postato perchè il tuo inizio mi ha ricordato questo monologo.

  4. #14
    MisterInvisible (non attivo)
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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    , e.
    o metti la virgola o metti la congiunzione.
    Invece in alcuni casi la grammatica italiana permette questo accostamento,solitamente per dare una pausa leggermente più lunga.
    Comunque sì,in alcune occasioni si "esagera".

  5. #15
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
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    Quote Originariamente inviata da MisterInvisible Visualizza il messaggio
    Invece in alcuni casi la grammatica italiana permette questo accostamento,solitamente per dare una pausa leggermente più lunga.
    Comunque sì,in alcune occasioni si "esagera".
    infatti non è una regola fiscale, ma è consigliabile evitare per non appesantire il testo

    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman Visualizza il messaggio
    Non é una cosa grave, la grammatica si può sempre sistemare, mi interessava sapere di più sullo stile.
    Comunque rileggendolo ora non mi piace nemmeno un pò.
    Da domani comincio a leggermi un libro al giorno, vediamo se é vero che a furia di leggere molto si impara a scrivere bene.
    infatti è un consiglio sullo stile.

    e io ti consiglio anche di riscrivere più volte lo stesso testo partendo dall'originale
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  6. #16
    Cal Lightman
    Ospite

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    Si, rivederlo e correggerlo più volte aiuta, specialmente a distanza di ore da quando lo si é scritto in modo da avere una visione più obbiettiva e meno emotiva. Infatti ora che lo rileggo vedo che é tutto da rifare.

  7. #17
    MisterInvisible (non attivo)
    Intermittente

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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    infatti non è una regola fiscale, ma è consigliabile evitare per non appesantire il testo
    Sì,in effetti è vero

  8. #18
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
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    Io lo revisionerei un pò, sinceramente.

  9. #19
    Cal Lightman
    Ospite

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    * E' un racconto di pura fantasia, non vuole essere una provocazione o un affronto verso persone religiose *

    Scritta di getto mentre ascoltavo la musica e guardavo Troy xD

    Strisciando fino la deriva del dirupo mi accorsi che la luce che proferiva dal cielo era si brillante da impedire ai miei occhi di rimanere aperti . Sollevandomi faticosamente da terra, con la mano perennemente poggiata sul mio viso, m’apprestai a praticare l’ascesa celeste che m’avrebbe condotto a quel signore che, da la su, in tutto l'universo impera.
    I miei piedi levitarono alcuni centimetri da terra sicché appresi che stavo ascendendo verso un vortice di nubi alte e vertiginose che si snodavano fino a un livello del cielo che mai avrei pensato potesse esser raggiunto. Continuavo a salire verso l’occhio dorato di quel ciclone, incalzato da globi di luce azzurra che mi rotearono attorno, e in poco tempo fui assorbito dal cuore di quella luce fredda e intensa.
    Leggero e svincolato dal groviglio mortale dei miei tormenti terrestri arrivai ad un davanzale d’avorio che sconfinava oltre l’orizzonte visibile. In quella distesa immacolata vidi un figuro imponente di fronte a me che venendomi in contro m’offriva le sue braccia in segno di riconciliazione. A lui volsi finalmente lo sguardo riconoscendo il volto d’un essere di magnifico aspetto che nulla aveva a da condividere con la stirpe d’Adamo. Quando arrivai d’innanzi a lui gridai “E’ questo il motivo di tanta sofferenza? È tutto qui ciò per cui ho combattuto?” ed egli a me con tono amichevole “E non è abbastanza? Numerosi ostacoli hai superato lungo il tuo cammino, e molte persone a te care si sono sacrificate per far si che tu ora fossi qui a parlare con me, credevi davvero che ti avrei abbandonato? “ poi con un lungo sorriso pacifico aggiunse “no, ti sbagli, io ho sempre vegliato su di te, sapevo che ce l’avresti fatta e che mi avresti raggiunto in qualità di buon figlio”
    “allora sei tu Dio?”
    “se così vuoi definirmi, si, sono il tuo creatore, il tuo vero padre”
    “Perché allora? Perché tanta morte? Perché mi hai costretto a tutto questo?”
    Ed egli perplesso “costretto? Io ti ho reso libero, ti ho reso magnifico”
    “…tanto sangue, tanta sofferenza, e questa tu la chiami libertà?”
    “ma lo feci affinché tu potessi diventare forte! Cos’eri prima di intraprendere questa incredibile storia? Eri un fabbro! Solo un misero fabbro, e ora guardati, guardati!” ripeté con tono solenne “sei magnifico e perfetto, sei l’essere perfetto che ho trasformato e ora sei pronto a raccogliere la mia eredità!”
    Al termine di quelle parole strinsi il pugnale nella mano destra e con uno scatto furiosi arrivai a lui tagliandoli la gola e facendo scorrere la lama da un lato all’altro dell’orecchio.
    “E adesso” cominciai a sussurrargli “per quale altra gioia dovrei continuare a vivere?”
    Egli cadde a terra cercando di tamponare la ferita in un continuo gargarismo di sangue che non trovava fine, allora lo afferrai per i capelli pronto a decollarlo, ma nel mentre del mio collerico gesto egli trovò modo di parlare ed esclamò “se tu mi uccidi tutto finirà e tu non sarai mai esistito” ma non diedi ulteriore ascolto alle sue parole e con un colpo netto posi fine alla sua e alla mia vita.
    Da quel collo mutilato una macchia nera si riversò per il bianco avorio del pavimento allargandosi per ogni direzione inghiottendo ogni cosa sul suo cammino, in pochi secondi tutto fu nero e io mi ritrovai solo nel vuoto privo di gravità.
    Una voce imponente spezzò il silenzio di quella stasi cosmica
    “Credevi davvero che sarebbe stato così facile? sciocco, nessun essere sovrannaturale può uccidermi, perché dovrebbe farlo un mortale?”
    Lol più di così non vado avanti, anche questo è solo un esperimento, i dialoghi sono proprio buttati lì

  10. #20
    MisterInvisible (non attivo)
    Intermittente

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    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman
    Strisciando fino alla deriva(bordo forse...) del dirupo mi accorsi che la luce che proferiva dal cielo era sì (abbreviazione arcaica di "così",immagino...) brillante da impedire ai miei occhi di rimanere aperti . Sollevandomi faticosamente da terra, con la mano perennemente poggiata sul mio viso, m’apprestai a praticare l’ascesa celeste che m’avrebbe condotto a quel signore che, da la su, in tutto l'universo impera.
    I miei piedi levitarono alcuni centimetri da terra sicché appresi che stavo ascendendo verso un vortice di nubi alte e vertiginose che si snodavano fino a un livello del cielo che mai avrei pensato potesse esser raggiunto. Continuavo a salire verso l’occhio dorato di quel ciclone, incalzato da globi di luce azzurra che mi rotearono attorno, e in poco tempo fui assorbito dal cuore di quella luce fredda e intensa.
    Leggero e svincolato dal groviglio mortale dei miei tormenti terrestri arrivai ad un davanzale d’avorio che sconfinava oltre l’orizzonte visibile. In quella distesa immacolata vidi un figuro imponente di fronte a me che venendomi in contro(incontro) m’offriva le sue braccia in segno di riconciliazione. A lui volsi finalmente lo sguardo riconoscendo il volto d’un essere di magnifico aspetto che nulla aveva a da condividere con la stirpe d’Adamo. Quando arrivai d’innanzi a lui gridai: “E’ questo il motivo di tanta sofferenza? È tutto qui ciò per cui ho combattuto?” ed egli a me con tono amichevole: “E non è abbastanza? Numerosi ostacoli hai superato lungo il tuo cammino, e molte persone a te care si sono sacrificate per far sì che tu ora fossi qui a parlare con me, credevi davvero che ti avrei abbandonato? “
    Poi,con un lungo sorriso pacifico,aggiunse:No, ti sbagli, io ho sempre vegliato su di te, sapevo che ce l’avresti fatta e che mi avresti raggiunto in qualità di buon figlio”

    Allora sei tu Dio?”
    Se così vuoi definirmi, si, sono il tuo Creatore, il tuo vero Padre”
    “Perché allora? Perché tanta morte? Perché mi hai costretto a fare tutto questo?”
    Ed egli perplesso:Costretto? Io ti ho reso libero, ti ho reso magnifico”.
    Tanto sangue, tanta sofferenza...e questa tu la chiami libertà?”
    Ma l'ho fatto affinché tu potessi diventare forte! Cos’eri prima di intraprendere questa incredibile storia? Eri un fabbro! Solo un misero fabbro, e ora guardati, guardati!” ripeté con tono solenne “Sei magnifico e perfetto, sei l’essere perfetto che ho trasformato e ora sei pronto a raccogliere la mia eredità!”
    Al termine di quelle parole strinsi il pugnale nella mano destra e con uno scatto furioso arrivai a lui tagliandogli la gola e facendo scorrere la lama da un lato all’altro dell’orecchio.
    “E adesso” cominciai a sussurrargli “per quale altra gioia dovrei continuare a vivere?”
    Egli cadde a terra cercando di tamponare la ferita in un continuo gargarismo di sangue che non trovava fine, allora lo afferrai per i capelli pronto a decollarlo, ma nel mentre del mio collerico gesto egli trovò modo di parlare ed esclamò:Se tu mi uccidi tutto finirà e tu non sarai mai esistito”. Ma non diedi ulteriore ascolto alle sue parole e con un colpo netto posi fine alla sua e alla mia vita.
    Da quel collo mutilato una macchia nera si riversò per il bianco avorio del pavimento allargandosi per ogni direzione inghiottendo ogni cosa sul suo cammino; in pochi secondi tutto fu nero e io mi ritrovai solo nel vuoto privo di gravità.
    Una voce imponente spezzò il silenzio di quella stasi cosmica:“Credevi davvero che sarebbe stato così facile? Sciocco, nessun essere sovrannaturale può uccidermi, perché dovrebbe farlo un mortale?”
    Mi sono permesso di evidenziare delle imperfezioni.
    Per il resto,non è male.

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