, e.
o metti la virgola o metti la congiunzione.
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o metti la virgola o metti la congiunzione.
Non é una cosa grave, la grammatica si può sempre sistemare, mi interessava sapere di più sullo stile.
Comunque rileggendolo ora non mi piace nemmeno un pò.
Da domani comincio a leggermi un libro al giorno, vediamo se é vero che a furia di leggere molto si impara a scrivere bene.
infatti non è una regola fiscale, ma è consigliabile evitare per non appesantire il testo ;)
infatti è un consiglio sullo stile.
e io ti consiglio anche di riscrivere più volte lo stesso testo partendo dall'originale :)
Si, rivederlo e correggerlo più volte aiuta, specialmente a distanza di ore da quando lo si é scritto in modo da avere una visione più obbiettiva e meno emotiva. Infatti ora che lo rileggo vedo che é tutto da rifare.
Io lo revisionerei un pò, sinceramente.
* E' un racconto di pura fantasia, non vuole essere una provocazione o un affronto verso persone religiose *
Scritta di getto mentre ascoltavo la musica e guardavo Troy xD
Strisciando fino la deriva del dirupo mi accorsi che la luce che proferiva dal cielo era si brillante da impedire ai miei occhi di rimanere aperti . Sollevandomi faticosamente da terra, con la mano perennemente poggiata sul mio viso, m’apprestai a praticare l’ascesa celeste che m’avrebbe condotto a quel signore che, da la su, in tutto l'universo impera.
I miei piedi levitarono alcuni centimetri da terra sicché appresi che stavo ascendendo verso un vortice di nubi alte e vertiginose che si snodavano fino a un livello del cielo che mai avrei pensato potesse esser raggiunto. Continuavo a salire verso l’occhio dorato di quel ciclone, incalzato da globi di luce azzurra che mi rotearono attorno, e in poco tempo fui assorbito dal cuore di quella luce fredda e intensa.
Leggero e svincolato dal groviglio mortale dei miei tormenti terrestri arrivai ad un davanzale d’avorio che sconfinava oltre l’orizzonte visibile. In quella distesa immacolata vidi un figuro imponente di fronte a me che venendomi in contro m’offriva le sue braccia in segno di riconciliazione. A lui volsi finalmente lo sguardo riconoscendo il volto d’un essere di magnifico aspetto che nulla aveva a da condividere con la stirpe d’Adamo. Quando arrivai d’innanzi a lui gridai “E’ questo il motivo di tanta sofferenza? È tutto qui ciò per cui ho combattuto?” ed egli a me con tono amichevole “E non è abbastanza? Numerosi ostacoli hai superato lungo il tuo cammino, e molte persone a te care si sono sacrificate per far si che tu ora fossi qui a parlare con me, credevi davvero che ti avrei abbandonato? “ poi con un lungo sorriso pacifico aggiunse “no, ti sbagli, io ho sempre vegliato su di te, sapevo che ce l’avresti fatta e che mi avresti raggiunto in qualità di buon figlio”
“allora sei tu Dio?”
“se così vuoi definirmi, si, sono il tuo creatore, il tuo vero padre”
“Perché allora? Perché tanta morte? Perché mi hai costretto a tutto questo?”
Ed egli perplesso “costretto? Io ti ho reso libero, ti ho reso magnifico”
“…tanto sangue, tanta sofferenza, e questa tu la chiami libertà?”
“ma lo feci affinché tu potessi diventare forte! Cos’eri prima di intraprendere questa incredibile storia? Eri un fabbro! Solo un misero fabbro, e ora guardati, guardati!” ripeté con tono solenne “sei magnifico e perfetto, sei l’essere perfetto che ho trasformato e ora sei pronto a raccogliere la mia eredità!”
Al termine di quelle parole strinsi il pugnale nella mano destra e con uno scatto furiosi arrivai a lui tagliandoli la gola e facendo scorrere la lama da un lato all’altro dell’orecchio.
“E adesso” cominciai a sussurrargli “per quale altra gioia dovrei continuare a vivere?”
Egli cadde a terra cercando di tamponare la ferita in un continuo gargarismo di sangue che non trovava fine, allora lo afferrai per i capelli pronto a decollarlo, ma nel mentre del mio collerico gesto egli trovò modo di parlare ed esclamò “se tu mi uccidi tutto finirà e tu non sarai mai esistito” ma non diedi ulteriore ascolto alle sue parole e con un colpo netto posi fine alla sua e alla mia vita.
Da quel collo mutilato una macchia nera si riversò per il bianco avorio del pavimento allargandosi per ogni direzione inghiottendo ogni cosa sul suo cammino, in pochi secondi tutto fu nero e io mi ritrovai solo nel vuoto privo di gravità.
Una voce imponente spezzò il silenzio di quella stasi cosmica
“Credevi davvero che sarebbe stato così facile? sciocco, nessun essere sovrannaturale può uccidermi, perché dovrebbe farlo un mortale?”
Lol più di così non vado avanti, anche questo è solo un esperimento, i dialoghi sono proprio buttati lì
Mi sono permesso di evidenziare delle imperfezioni. :)Quote:
Originariamente inviata da Cal Lightman
Per il resto,non è male. :)