Vero ma mi riferivo al privato come struttura, c'è una mentalità diversa che tende a far diventare i medici troppo dipendenti e meno al servizio della gente.
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Infatti non ho detto che non è depressa la signora... non l'ho nemmeno messo in dubbio dato che non so nemmeno chi sia.Non siamo esperti non possiamo dire che è sbagliata una decisione medica, se non iniziano una terapia un motivo ci sarà, magari stanno valutando, dato che l'utero ormai glielo devono levare, tanto vale fare tutto secondo manuale, se poi voi siete degli oncologi e conoscete le tempistiche del cancro, ben venga. Comunque cistite è un termine generico, pure il farmacista te la diagnostica senza nemmeno guardarti addosso. Come ho detto prima è il paziente che deve sbattersi per semplificare il lavoro dei medici, non stanno certo tutti lì in trepidante attesa. Io per "curiosità" mi son fatto visitare in più ospedali, anche fuori regione, nessuno vieta di fare così, ovvio che se inizi una cura con un medico è consigliabile finirla, poi passare alla cura successiva.
Vorrei comunque precisare che il medico non è un lavoro come un altro, è uno di quei pochi lavori dove l'etica è di primaria importanza, così come l'imparzialità... nessuno gli andrà mai a dire come deve fare il suo lavoro ( nel privato però non si sa mai... ), un medico lo fa sempre e comunque, anche fuori dall'ospedale, in caso di urgenza è costretto ad intervenire. Questo è per dire che un ragazzo non sceglie di diventare medico per lo stipendio consistente o perché all'ospedale il lavoro è sicuro, è più o meno come l'insegnante, stipendio a parte.