Originariamente inviata da
nomine43
Visto che, a rigor di logica, neanche le considerazioni sull'età hanno attinenza col topic (infatti si parla del valore di e non del quanto), ritorno in tema precisando:
non ritengo importante la perdita della verginità in sè, allo stesso modo come non ritengo importante l'aver causato un incidente per iniesperienza o immaturità giovanile, qualora ci si trova di fronte al caso di averla persa in modo stupido e/o inopportuno. nessuno nasce imparato e tutti possiamo vivere, in proporzione delle tappe biologiche, le cazzate giovanili.
Il punto è il come lo si affronta, il sapersi riconoscere negli errori (qualora siano stati commessi) e il saper crescere da essi senza cadere in un circolo rizioso, almeno che non si abbiano le palle di ammettere che si vuol far sesso solo per divertimento e volerlo far ben presente al patner.
Le dinamiche sono comunque infinite, si può spiazzare da chi ha pianto per aver perso la verginità con la persona sbagliata, e la stessa cosa si ripete con la seconda, con la terza, con la quarta, con la decima, con la ventesima ecc...
*******, ma non è che magari sei deficiente te a non dare il giusto peso alle persone che ti trovi di fronte prima di lasciarti andare? oppure non è che sei troppo esigente chiedendo la luna?
Come chi ha perso la verginità con uno sconosciuto agli albori dell'esplosione ormonale, e per quanto sia un modo non attinente ai mio essere (ma non giudico le diversità di relazionamento), però divenendo adulto riconosce di aver commesso una cazzata, che quel sconosciuto figo abbordato in discoteca poteva anche combinare qualcosa di peggio.
Questo magari, a differenza di chi, pur considerando l'evento come un errore, ribadisce che comunque non se ne pente (ed a voglia quanta ipocrisia in tal senso è facile scorgere)
.
Oppure chi magari perde la verginità a 14-15 anni e ne ha un felice ricordo, perchè l'ha fatto con la persona che ammmavvva. Però mi chiedo: se da adulta sei talmente deficiente da non riconoscere che a 14-15 anni tutti quanti sono talmente deficienti da non sapere neanche minimamente di cosa parlano, figuriamoci quanto appunto l'hai fatto com'eri deficiente da non sapere che quello sicuramente non era ammmorrre (pardon in gioco di deficienza).
ecc ed ecc ed ecc.....
Il sunto finale è che quel che conta resta sempre la persona con la sua maturità e consapevolezza di quel che vuole ed ha fatto (ed è in grado di scegliere).
Ho parlato prevalentemente rivolgendomi al genere femminile, ma il discorso non si scinde molto anche per gli uomini dal mio punto di vista. Anche perchè la facilità del gettarsi da parte di lui, è maggiormente marcata dal condizionamento sociale (vedi Don Camillo). Una donna vergine a 18-20 anni non viene vista sfigata come un uomo della stessa età, il che condiziona le scelte portandoli spesso a considerare il sesso come un'importantissima inizializzazione. Non è difficile notare come possano esserci persona che non hanno nulla di sfigato, eppur avvertono questo peso perchè sono arrivato in tarda età ad avere il primo rapporto (o ancora non l'hanno avuto). Se si ragionasse con meno schematizzazioni e restrizioni mentali (non esistono solo quelle riguardanti il giudicare in malo modo il libero sesso), forse si inizierebbe a prender la mia considerazione in egual misura sia per l'uomo che per la donna.