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Visualizzazione risultati da 31 a 40 su 56

I movimenti culturali dell'età contemporanea

  1. #31
    BlackHole
    Ospite

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    Aspetti generali (le parole chiave delle due correnti)

    Il romanticismo

    - Frutto di un'insofferenza della cultura illuministica
    - Non ci si accontenta più di una conoscenza della realtà fenomenica seppur costretta con il rigore del metodo sperimentale perché della realtà non si avverte solo il suo aspetto esterno statico
    - La realtà è vista come processo di trasformazione continuo
    - Principio della libertà in senso generale
    - Il soggetto è grande (individualismo)
    - Slancio creativo
    - Universo di emozioni, sogni e fantasie
    - IL sentimento è visto come lo strumento di conoscenza capace di superare la visione fenomenica del mondo

    - Fondamentale sfiducia nella ragione e nella possibilità di comprendere razionalmente ogni aspetto della condizione umana
    - Irrazionalità collettiva



    - Concetto di nazione colorato con tratti mistico-religiosi

    - Forte interesse per la Fede e la religione

    - Sturmer and Dranger: introspezione psicologica
    - Esaltazione dell'Io
    - Rifiuto delle regole


    Illuminismo


    - Gli illuministi criticano aspramente le religioni (ebraismo, cristianesimo, islam), perchè le religioni sono irrazionali. Rifiutano le superstizioni e l'irrazionalità
    - Viene abbandonata la tradizione teologico-provvidenzialista della religione cristiana
    - Uomo come unico artefice del suo cammino
    - Eguaglianza, libertà (civile) e tolleranza
    - Condanna della guerra
    - Rifiuto del fanatismo
    - Diritto alla proprietà
    - Sapere vero e utile
    - Razionalismo: considera vero ciò che appare ed è evidente.
    - Critica alla metafisica




    Ho preso tutti questi dati da documenti affidabili




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  3. #32
    BlackHole
    Ospite

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    Ci sono molteplici differenze:
    Il concetto di libertà è trattato da due punti di vista diversi. Mentre nel romanticismo si tratta di una libertà universale, nell'illuminismo è una libertà civile (democratica) sottoposta comunque a leggi e regole da seguire.
    Mentre il romanticismo tratta con simpatia la metafisica e la religione, l'illuminismo si oppone a entrambe ritenendole irrazionali e false.
    Mentre nel romanticismo la collettività è vista come una massa irrazionale e folle, nell'illuminismo regna l'ordine e la ragione e la società deve rispettare certe regole (una tra tutte la proprietà privata).
    Mentre nel romanticismo l'io è esaltato fino all'ennesima potenza, nell'illuminismo vi è piu una concezione della collettività e della società (basti pensare al "contratto sociale" di Rousseau).
    Ne potrei trovare ancora di motivi di contrasto tra queste due correnti letterarie e filosofiche...Quindi dire che è assurdo parlare di contrasto è esso stesso un assurdo.
    E lasciamo da parte un attimo i moti rivoluzionari, la rivoluzione francese, ecc...perchè altrimenti rischiamo di fare un po di confuzione.Ora stiamo parlando del pensiero filosofico portante di queste due correnti e io ho dimostrato che differiscono sotto molti aspetti.
    Ps: Penso di saperne abbastanza siccome ho studiato questo periodo storico-letterario-filosofico in tre lingue diverse...
    Ultima modifica di BlackHole; 25/11/2008 alle 11:34

  4. #33
    pietra miliare FDT.. maya
    Donna 40 anni da Piacenza
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 14,707
    Piaciuto: 420 volte

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    io personalmente opterei per il romantico-decadentista *___*

  5. #34
    Anomalia
    Donna 33 anni da Forlì-Cesena
    Iscrizione: 25/12/2006
    Messaggi: 1,932
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    In ogni caso, nonostante tutti i pro dell'illuminismo sto dalla parte del preromantico.
    Cos'è che ci serve oggi per dare una svolta a questa frenetica gara verso la propria autodistruzione? Proprio gli elementi fondamentali del romanticismo: l'introspezione psicologica, sopratutto, per poter capire le proprie idee, i propri sogni, i propri obiettivi - molti non sanno cosa vogliono nella vita, continuando a studiare il meccanicismo mondiale sperando che esso darà una risposta all'uomo. Risposta che non avrà mai solo osservando, assorbendo ed analizzando, bensì chiedendosi che ruolo ha lui nel complesso, comprendere le sue possibilità, capire cos'è che lo completa.
    Bisogna imparare a sentire, provare, vivere il mondo esterno e conoscere noi stessi - è la nostra parte emozionale che conta più di qualsiasi relazione chimica, scoperta astronautica o carica giuridica. Bisogna ricorrere all'individualismo - non capitalistico dove l'uomo è egoista nel trattare con il patrimonio proprio ed altrui, ma quello romantico concentrato sull'animo umando, per poterlo conoscere per sfruttarlo al meglio.

    Se non l'hai ancora fatto (che dubito, data la tua preparazione sull'argomento che si è verificata in questa discussione), leggiti Faust di Goethe.
    Romantico. Decadentista.

  6. #35
    BlackHole
    Ospite

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    Quote Originariamente inviata da Anomalia. Visualizza il messaggio
    In ogni caso, nonostante tutti i pro dell'illuminismo sto dalla parte del preromantico.
    Cos'è che ci serve oggi per dare una svolta a questa frenetica gara verso la propria autodistruzione? Proprio gli elementi fondamentali del romanticismo: l'introspezione psicologica, sopratutto, per poter capire le proprie idee, i propri sogni, i propri obiettivi - molti non sanno cosa vogliono nella vita, continuando a studiare il meccanicismo mondiale sperando che esso darà una risposta all'uomo. Risposta che non avrà mai solo osservando, assorbendo ed analizzando, bensì chiedendosi che ruolo ha lui nel complesso, comprendere le sue possibilità, capire cos'è che lo completa.
    Bisogna imparare a sentire, provare, vivere il mondo esterno e conoscere noi stessi - è la nostra parte emozionale che conta più di qualsiasi relazione chimica, scoperta astronautica o carica giuridica. Bisogna ricorrere all'individualismo - non capitalistico dove l'uomo è egoista nel trattare con il patrimonio proprio ed altrui, ma quello romantico concentrato sull'animo umando, per poterlo conoscere per sfruttarlo al meglio.

    Se non l'hai ancora fatto (che dubito, data la tua preparazione sull'argomento che si è verificata in questa discussione), leggiti Faust di Goethe.
    Romantico. Decadentista.
    Con chi stai parlando?
    Comunque sono completamente in disaccordo (su quello che serve in quest'epoca di irrazionalità totale) e non mi ripeto. Basta rileggersi i miei post.

  7. #36
    Anomalia
    Donna 33 anni da Forlì-Cesena
    Iscrizione: 25/12/2006
    Messaggi: 1,932
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    Quote Originariamente inviata da BlackHole Visualizza il messaggio
    Con chi stai parlando?
    Comunque sono completamente in disaccordo (su quello che serve in quest'epoca di irrazionalità totale) e non mi ripeto. Basta rileggersi i miei post.

    No, l'ho detto con Holly.
    Colgo comunque l'occasione di riportare una cosa detta da un'illuminista che stimo molto:
    "Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo."

  8. #37
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da Anomalia. Visualizza il messaggio
    In ogni caso, nonostante tutti i pro dell'illuminismo sto dalla parte del preromantico.
    Cos'è che ci serve oggi per dare una svolta a questa frenetica gara verso la propria autodistruzione? Proprio gli elementi fondamentali del romanticismo: l'introspezione psicologica, sopratutto, per poter capire le proprie idee, i propri sogni, i propri obiettivi - molti non sanno cosa vogliono nella vita, continuando a studiare il meccanicismo mondiale sperando che esso darà una risposta all'uomo. Risposta che non avrà mai solo osservando, assorbendo ed analizzando, bensì chiedendosi che ruolo ha lui nel complesso, comprendere le sue possibilità, capire cos'è che lo completa.
    Bisogna imparare a sentire, provare, vivere il mondo esterno e conoscere noi stessi - è la nostra parte emozionale che conta più di qualsiasi relazione chimica, scoperta astronautica o carica giuridica. Bisogna ricorrere all'individualismo - non capitalistico dove l'uomo è egoista nel trattare con il patrimonio proprio ed altrui, ma quello romantico concentrato sull'animo umando, per poterlo conoscere per sfruttarlo al meglio.

    Se non l'hai ancora fatto (che dubito, data la tua preparazione sull'argomento che si è verificata in questa discussione), leggiti Faust di Goethe.
    Romantico. Decadentista.
    io penso che i disagi del 900 nascano tutti dall'impossibilità dell'uomo di conoscere profondamente se stesso. o almeno questa è la mia personale opinione
    uno dei problemi fondanti delle correnti della prima metà del 900 è quello dell'incomunicabilità.
    uno dei miei autori preferiti (pirandello, of course) sosteneva che per quanto possiamo avere un'immagine definita di noi stessi, non corrisponderà mai alle centomila che hanno gli altri. e così è, qui nasce il disagio. nel non essere nessuno. nel non poter comunicare. nello scoprire che ci sono meccanismi inconsci che ci controllano. qui nasce il disagio.
    ovviamente il progresso peggiora tutto.
    per me il "gnoti seauton" (penso che tu abbia una preparazione adatta a capire ) andasse bene ai tempi di socrate... quando, per dirla alla pirandelliana maniera, la terra non girava.
    poi copernico ha fatto il guaio. la terra gira, l'uomo è una perfetta nullità. a l'uomo non è data la conoscenza, non è data la comprensione. e sì, ha ragione montale.
    la natura non è fatta per l'uomo, la terra non è fatta per l'uomo. e sì, ha ragione leopardi.

    il faust di goethe non l'ho letto, nè mi va di farlo. leggerei al massimo il wherter. ciò non toglie che io conosca goethe, e ti assicuro che di decadente, non ha proprio nulla
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  9. #38
    Anomalia
    Donna 33 anni da Forlì-Cesena
    Iscrizione: 25/12/2006
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    Quote Originariamente inviata da Holly. Visualizza il messaggio
    io penso che i disagi del 900 nascano tutti dall'impossibilità dell'uomo di conoscere profondamente se stesso. o almeno questa è la mia personale opinione
    uno dei problemi fondanti delle correnti della prima metà del 900 è quello dell'incomunicabilità.
    uno dei miei autori preferiti (pirandello, of course) sosteneva che per quanto possiamo avere un'immagine definita di noi stessi, non corrisponderà mai alle centomila che hanno gli altri. e così è, qui nasce il disagio. nel non essere nessuno. nel non poter comunicare. nello scoprire che ci sono meccanismi inconsci che ci controllano. qui nasce il disagio.
    ovviamente il progresso peggiora tutto.
    per me il "gnoti seauton" (penso che tu abbia una preparazione adatta a capire ) andasse bene ai tempi di socrate... quando, per dirla alla pirandelliana maniera, la terra non girava.
    poi copernico ha fatto il guaio. la terra gira, l'uomo è una perfetta nullità. a l'uomo non è data la conoscenza, non è data la comprensione. e sì, ha ragione montale.
    la natura non è fatta per l'uomo, la terra non è fatta per l'uomo. e sì, ha ragione leopardi.

    il faust di goethe non l'ho letto, nè mi va di farlo. leggerei al massimo il wherter. ciò non toglie che io conosca goethe, e ti assicuro che di decadente, non ha proprio nulla
    E invece dovresti, se vuoi accertarti che di decadenza ce n'è nella tematica di questa sua opera, eccome, e che il suo fulcro va proprio contro l'illuminismo ed i suoi sudditi. Dovresti, se vuoi fare un confronto.
    Adesso, non ho avuto l'occasione di approfondire Pirandello, ma su una cosa non sono d'accordo io, di mio: non vuol dire che l'immagine di noi stessi, poiché diversa da tutte le altrui, debba definirci come "nessuno" e di non essere in grado di comunicare. Come spieghi, allora, la complessiva lettura romantica? Quella non è una forma di comunicazione? Il gnoti seauton è fondamentale per l'età contemporanea, altroché arcaico.

  10. #39
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
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    Quote Originariamente inviata da Anomalia. Visualizza il messaggio
    E invece dovresti, se vuoi accertarti che di decadenza ce n'è nella tematica di questa sua opera, eccome, e che il suo fulcro va proprio contro l'illuminismo ed i suoi sudditi. Dovresti, se vuoi fare un confronto.
    Adesso, non ho avuto l'occasione di approfondire Pirandello, ma su una cosa non sono d'accordo io, di mio: non vuol dire che l'immagine di noi stessi, poiché diversa da tutte le altrui, debba definirci come "nessuno" e di non essere in grado di comunicare. Come spieghi, allora, la complessiva lettura romantica? Quella non è una forma di comunicazione? Il gnoti seauton è fondamentale per l'età contemporanea, altroché arcaico.
    non leggo libri per erudizione, leggo solo per piacere... al momento se leggessi il faust di goethe lo farei solo per erudizione. però siccome ti dico che goethe l'ho studiato due settimane fa per l'università, mi permetto di dire con abbastanza sicurezza che no, non è decadente. assolutamente. ieri ho fatto lezione su goethe ^^

    pirandello non te lo so spiegare, ma per me è il migliore di sempre xD dico solo questo, il mio idolo intoccabile. cioè, non ti so spiegare pirandello, ma capirai presto che sì, non siamo nessuno purtroppo, se te lo spiego, non ti faccio capire un *****.

    il gnoti seauton è proprio di un'epoca in cui l'uomo era certo di stare al centro dell'universo. dopo la rivoluzione copernicana, il Dio è morto di nietzsche, la relatività di einstein, queste crisi crollano. tutto va a *******, non ce ne frega più niente di conoscerci, non serve a un *****, non si può avere la conoscenza di nulla.

    ora, questo era più o meno il mio percorso della maturità ^^ ho analizzato il male di vivere da mimnermo a montale, con le ovvie correlazioni.

    in ogni caso, io sono per l'irrazionalismo decadente... ma non mi piace separare bene e male così nettamente. c'è positivo e negativo in tutto. il progresso non è male, è un'illusione, tutto qui. ecco come la vedo. e poi, qui sì, è attuale seneca: distinguiamo scienza e tecnica è una cosa che pochi fanno riguardo al progresso.

    comunque, torna in questo topic quando avrai approfondito l'incomunicabilità nel 900. sarà interessante discuterne
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  11. #40
    Anomalia
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    Quote Originariamente inviata da Holly. Visualizza il messaggio
    non leggo libri per erudizione, leggo solo per piacere... al momento se leggessi il faust di goethe lo farei solo per erudizione. però siccome ti dico che goethe l'ho studiato due settimane fa per l'università, mi permetto di dire con abbastanza sicurezza che no, non è decadente. assolutamente. ieri ho fatto lezione su goethe ^^

    pirandello non te lo so spiegare, ma per me è il migliore di sempre xD dico solo questo, il mio idolo intoccabile. cioè, non ti so spiegare pirandello, ma capirai presto che sì, non siamo nessuno purtroppo, se te lo spiego, non ti faccio capire un *****.

    il gnoti seauton è proprio di un'epoca in cui l'uomo era certo di stare al centro dell'universo. dopo la rivoluzione copernicana, il Dio è morto di nietzsche, la relatività di einstein, queste crisi crollano. tutto va a *******, non ce ne frega più niente di conoscerci, non serve a un *****, non si può avere la conoscenza di nulla.

    ora, questo era più o meno il mio percorso della maturità ^^ ho analizzato il male di vivere da mimnermo a montale, con le ovvie correlazioni.

    in ogni caso, io sono per l'irrazionalismo decadente... ma non mi piace separare bene e male così nettamente. c'è positivo e negativo in tutto. il progresso non è male, è un'illusione, tutto qui. ecco come la vedo. e poi, qui sì, è attuale seneca: distinguiamo scienza e tecnica è una cosa che pochi fanno riguardo al progresso.

    comunque, torna in questo topic quando avrai approfondito l'incomunicabilità nel 900. sarà interessante discuterne
    Lo farò sicuramente, se il topic non andrà perso per vecchiaia.. perché ce ne vuole finche io arrivi all'università per approffondire il discorso per bene!
    Nonostante ciò, è piacevole discutere su tematiche del genere, anche perché vengo ad osservare molti punti di vista vari che incentivano il mio successivo interesse per l'argomento e la mia successiva formazione in esso.

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