Un altro giorno sta passando uguale agli altri
ed io sono da solo con i miei pensieri come sempre,
dentro l'anima sospesa tra i ricordi e l'infinito
una irrefrenabile voglia di fuggire via,
di respirare forte l'aria.
Con la mia auto corro sull'asfalto verso chissà dove
come per riscattare l'anima dal suo torpore
ma la strada sembra farsi sempre più triste.
Il sole scende lentamente all'orizzonte,
la sua luce filtrando attraverso le mie lacrime
mi mostra il suo colore su ogni cosa intorno
avvolgendo il paesaggio d'una malinconica bellezza.
Vedo la spiaggia deserta,
cammino udendo il rumore del mare che s'infrange contro gli scogli,
sento il calore della sabbia sotto i piedi nudi e mi scopro vivo
seguo la via illuminata che il tramonto sembra indicarmi.
E in quella luce come una visione
mi appare il tuo viso
così vicino da sembrare reale,
per quante notti l'ho sognato.
Purtroppo i sogni vanno via col vento e si dissolvono
ma io, chissà perchè, non l'ho mai dimenticato.
Ora vedo scomparire laggiù in fondo al mare
il sole,
nasconde i suoi ultimi raggi quasi furtivamente,
e la superficie dell'acqua,
che nelle giornate serene luccicava
come ricoperta da miriadi di specchi,
assume quel triste colore che segue al crepuscolo
delineando il profilo d'una natura morente.
Anche il tramonto ormai,
come tutte le mie cose più belle,
è fuggito via.
Ed io mi trovo ancora qui in riva al mare
senza sapere il perchè.
Portami via dove sei tu
non lasciarmi solo.
Distante dal mondo
senza ombra viva intorno e col tempo che vola,
la mia anima s'è perduta
volgendo anch'essa al tramonto.