:cry:
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Alla fine ho iniziato Follie di Brooklyn però ho da poco scoperto di avere pure io uno spirito di responsabilità, dunque procedo molto lentamente (in verità non procedo) nella lettura, in favore di una maggiore attenzione alla mia tesi. Oggi ho scritto sei pagine, giubilo e gaudio! :176:
La notte ha cambiato rumore - Maria Dueñas
Io ho letto tutto il ciclo di Hap e Leonard quindi secondo me ti conviene iniziare dal primo e proseguire se ti piace. I romanzi sono in ordine cronologico e quindi conviene leggerli in ordine soprattutto perchè se ti ''affezioni'' a Leonard e Hap puoi notare anche la crescita dei personaggi nel corso dei romanzi. I due sono idealisti e disincantati in Una Stagione Selvaggia e tristemente disillusi e ''stanchi'' in Sotto un cielo Cremisi e in Devil Red.
- Una stagione selvaggia
- Mucho Mojo
- Il mambo degli orsi
- Bad Chili
- Rumble Tumble
- Capitani oltraggiosi
- Sotto un cielo cremisi
- Devil Red
ps: in Devil Red ho notato anche una certa stanchezza dell'autore. Poco ispirato, troppo raffazzonato e secondo me scritto più per motivi contrattuali che per reale voglia da parte dell'autore
Inferno di Dan Brown.
Ho iniziato a leggerlo in treno, al ritorno da Bbbbologna. Da come procede mi pare siano 25€ veramente ben spesi :050:
Anche io voglio leggerlo. Devo difendere Dante. Ok, prendersela con il povero Da Vinci, posso tollerare anche che si sia accanito su Galileo. Ma il mio Dante no. DANTE NO. u.u
Sia chiaro che lo leggerò soltanto per scoprire quante baggianate ha scritto stavolta sul mio Dante.
Fammi sapere poi come ti sembra :D (e per la tesi sai che ti sono psicologicamente vicina XD)
Alessandro Baricco - Una certa idea di mondo
Le fontane del paradiso - Arthur C. Clarke
welsh, serpenti a sonagli.
@Rocknrolf complimenti per l'egregio Charles! mi consigli factotum e post office? io ho letto donne e panino al prosciutto.. belli!
I fuochi di Valyria - Martin.
Finalmente riesco ad andare avanti con la lettura della serie.
Io non capirò mai perché la gente ami tanto Bukowski...
Smettetela di bestemmiare, povero Charles! O_O
Scherzi a parte, io sono una di quella che lo "elogia", o meglio, ne parla bene, e lo cita appena può. ;)
Ovviamente prima di puntare il dito bisogna sempre documentarsi, come dico io... odiavo Beckett per esempio, mi è bastato studiarlo per capire che non mi fa impazzire ma sicuramente ha un suo perché da non sottovalutare; se potessi Huxley avrei evitato di leggerlo direttamente ma sicuramente ha un suo perché pure lui (lì non mi sono sforzata molto) e Orwell stessa cosa, è da apprezzare e parecchio ma preferisco altro.
Non lo sto paragonando, per carità, studio Letteratura.. fai ridere.
Ma è per dirvi che prima di giudicare magari va letto bene, va capito (se ci si riesce). Lo avete letto bene? Avete letto le sue poesie? Di libri vi consiglio Ham on rye, Panino al prosciutto, è forse il migliore per capirlo e vi Sconsiglio Pulp, perché leggendo altro posso dire sia il peggiore.
Quando leggo su Facebook gente che dice "è solo un ubriacone pessimista" mi fa capire come il criceto sulla ruota non giri per tutti... non è un premio Nobel (non scriveva per vendere libri o denunciare qualcosa, ma per sfogarsi), ma con la vita che ha passato non avrebbe potuto scrivere altro, ed è ripetitivo perché la sua vita era ripetitiva e i suoi pensieri lo erano allo stesso modo.. e diciamolo, non è più ripetitivo di altri scrittori che in confronto hanno ben poco da dire e di cui vantarsi. Mi rendo conto che infamarlo sia anche una moda, infatti ho smesso di difenderlo a spada tratta e mi limito a consigliare libri da leggere.
Detto questo, son gusti, ma considerare strano chi lo legge mi pare offensivo.
(mi riferisco alla cosa delle citazioni)
Io credo che tutti quelli che qui hanno esposto la loro opinione abbiano letto qualcosa di Bukowski su cui hanno basato i propri giudizi.
Quello che penso io è che una vita di merda non fa automaticamente della persona un buon scrittore. E nessuno qui ha detto che Bukowski si sopravvalutasse, ma che sono i lettori a farlo; nessuno ha detto che che i suoi libri vogliono essere qualcosa che invece non sono, ma sono coloro che lo osannano a travisare il loro fine.
Io parlo per me, però "la cosa delle citazioni" è ovvio sia riferita ad un certo tipo di lettore, non va generalizzata.
Io l'ho letto. Non parlo mai a sproposito. Visto che la questione delle citazioni si riferisce per forza di cose a me, la spiego (che poi cosa c'è da spiegare una cosa così ovvia). Holly ha posto una semplice domanda, sul perché tanta genti ami Bukowski. Io ritengo i suoi libri apprezzabilissimi (ne ho letti tre e ne leggerò altri) ma se mi si chiede il perché del suo successo, la risposta è una (e non è da interpretare in senso negativo), Bukowski, così come anche altri autori, fa delle "frasi citabili" un punto di forza della sua scrittura, in ogni pagina c'è sempre un pensiero scritto così bene o, se vogliamo, così "figo" che lo rende adatto per citazioni e/o aforismi da condividere e appezzare. Sinceramente non vedo cosa ci sia di male in tutto questo.
Abbiamo detto che è ripetitivo? Infatti è vero. Abbiamo detto che i suoi libri sono ricchi di frasi citabili? Infatti è così. Abbiamo detto che è un coglione che non sa scrivere i suoi libri fanno cagare? No, non l'abbiamo detto. Chiunque si sia espresso negativamente su Bukowski l'ha fatto su quanto appena espresso, io credo che fin quando il parere obiettivo, critico e sensato abbonda, offendersi è davvero superfluo (per non dire sciocco).
ok....ci sto provando ma proprio non riesco a leggerlo mr EAP...
ma dovrò finirlo perchè odio lasciare i libri a metà...lo leggerò al cesso!!!
cmq P. andrà a far compagnia alla lista de " gli scrittori più amati del mondo che io detesto " insieme a H. e al sopracitato B.!
riassunto di Factotum
1)Sono in crisi nera perchè non ho 1 €, cerco il primo lavoro che trovo anche se con uno stipendio da fame purchè mi permetta di comprarmi dell'alcool
2) Lavoro male, mi licenziano dopo 2 giorni e con la paga mi compro da bere
3) torno a casa, mi sbronzo con la mia compagna e me la scopo
4) litigo con la mia compagna e lei sparisce di casa per tot giorni
5) Ripeti i 4 precedenti punti per una decina di volte.
L'ho letto, non avrei mai espresso quel giudizio a sproposito. Noioso, ripetitivo, inutilmente volgare (non mi disturba la volgarità, ma la volgarità inutile sì). Non considero strano chi lo legge (altrimenti, avendolo letto, mi dovrei considerare strana a mia volta), trovo un po' strana l'adorazione che si ha in generale per un autore che io trovo molto sopravvalutato. Magari il primo racconto è anche carino, e forse uno apprezza il secondo e il terzo. Ma già al quarto hai letto tutto... (io ho letto Compagno di Sbronze e un altro po' di racconti da Storie di Ordinaria Follia).
Sono due i punti che fondamentalmente non condivido: uno può vincere un Nobel per la qualità della scrittura, non per le motivazioni che vi stanno dietro. La qualità della scrittura di Bukoswki, a mio modesto parere, è piuttosto scadente. E questo è il secondo punto: la vita e l'opera di un autore sono due cose distinte e separate. Molti - non tutti, altri libri sono altrettanto validi anche se molti "sentiti" - buoni autori riescono a separare la mente che crea dall'uomo che soffre. Per andare sui classici, quel che rende l'Ortis a suo modo un libro deludente, sebbene mi piaccia moltissimo, è questo Io dell'autore che invade ogni passo della narrazione. Quello che rende "Se questo è un uomo" un capolavoro è la straordinaria capacità con cui Levi separa il testimone dal deportato che soffre. Ovviamente non si tratta di una regola generale, e mi riferisco alla narrativa, non alla lirica. Un'opera va valutata per quel che è, non per la vita di chi l'ha scritta e per quel che c'è dietro. Mi dispiace che il povero Bukowski abbia avuto una vita triste e ripetitiva, ma se la sua opera la rispecchia, non posso trovare scusanti, trovo la sua opera triste e ripetitiva XD
Comunque credo che il Nobel lo diano per l'idea che sta alla base delle opere di un autore, anche perché lo danno all'autore e non all'opera specifica.
ragazzi, aiuto! ho voglia di un bel thriller.. che abbia azione, personaggi non troppo lineari (ovvero buoni buoni o cattivi cattivi...) e che non sia possibilmente banale e prevedibile.
Ho letto tutto Faletti, che mi dite di Jo Nesbo?