segreti erotici gia letto, e mi è piaciuto molto!!
proverò Brown allora!!
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Storia di pazzi e di normali - Mauro Covacich
George R. R. Martin - I Fiumi Della Guerra
Su consiglio di illusione - dovrò iniziare a darti una paga da consulente u.u - Pastorale americana, di Roth
never mind...
Scusa ma non condivido neanche una parola XD Points of view.
Tra poco mi darò a Federigo Tozzi, sono curiosa come una scimmietta visto che dicono sia valido!
(Poi è toscano e il mio professore ci ha perso la testa, ahahaha)
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Scusate ma ho visto dopo le vostre risposte, oggi sono un po' fusa. O_O
"Quello che penso io è che una vita di merda non fa automaticamente della persona un buon scrittore", beh, questo lo penso anch'io! Non lo sto difendendo perché ha avuto una vita di merda... se bastasse questo sai quanti scrittori ci sarebbero? Giustificavo la sua monotonia ricercandone le cause nella sua vita... cosa che ho fatto leggendolo.
Offendersi in maniera relativa.. ci stiamo scambiando opinioni, ci mancherebbe... Era per dire, non prendetemi alla lettera.. Magari è brutto pensare che chi lo cita (sì, sto generalizzando XD) lo fa solo per creare un effetto agli altri di "uh mamma come sono profondo!". C'è chi -come me- lo cita perché determinate parole gli hanno affondato il dito nella piaga e riscriverle è un modo per esorcizzarle.
La Svastica sul Sole - Philip K. Dick.
Diario di un sopravvissuto agli zombie.
Per la tesi al momento sto leggendo Lords of the Land (Zertal e Eldar), Esilio (Morris), overcoming zionism (Kovel) e Storia della Palestina moderna (Pappe).Per piacere personale mi sto rileggendo per la miliardesima volta The pillars of the Earth di Follett.
appena iniziato Lee Child "una ragione per morire". parte bene! vediamo come va...
@Holly ho finito Follie di Brooklyn e l'ho trovato molto piacevole, sebbene lontano dall'essere un capolavoro. Comunque Auster scrive davvero bene, come avevo già appurato nei suoi due libri precedentemente letti, ma non entrerà mai nella mia rosa degli scrittori statunitensi contemporanei.
Ora credo iniziero Flatlandia, Abbott.
Io volevo solo dire che ho finito "Inferno" e m'è piaciuto davvero un sacco :3
Che poi tra i libri che mi scelgo io è molto difficile trovarne uno che non mi piace xD
Profumo di Capuana
I fuochi di Valyria. Questo e La danza dei draghi e poi mi sarò messa in pari con le cronache... fuck yeah!!
La ragazza dello Sputnik. Finalmente mi sono decisa a scoprire Murakami che mi ha sempre incuriosita!
Il grande Gatsby. Non mi sono vista il film apposta perchè voglio godermi per bene il libro
Ho la febbre, sto morendo e ho l'insonnia post tachipirina ç_ç
Ti dico la prima cosa che mi ricordo: "la vita e l'opera di un autore sono due cose distinte e separate."
Secondo me non è vero. Non sto dicendo che chi ha avuto una vita di merda (bonjour finesse) deve per forza vincere un Nobel o essere apprezzato, ma a livello di contenuto è inscindibile la cosa secondo me. Ci sono autori che ne fanno il loro punto di forza, autori che creano un qualcosa di completamente diverso ma c'è sempre un particolare che li frega. Poi magari non ho capito cosa intendevi dire... Io apprezzo un autore che inonda le sue opere con la sua vita (se è interessante).. e la sua per quanto ripetitiva la trovo interessante. XD
Ma questo è ovvio... però l'opera in quanto tale va giudicata per quel che è. Se uno ha avuto una vita difficile e scrive una cosa brutta, non lo si può giustificare dicendo "eh ma poverino ha avuto una vita difficile", perché l'opera rimane comunque brutta :D
Io credo che tendenzialmente, comunque, chi scrive narrativa e non lirica dovrebbe in un certo senso evitare che un io troppo prepotente entri in quel che sta scrivendo e in un certo senso "sciupi" il risultato. Sai quando ai medici non fanno curare i parenti (succede solo nei film? XD) perché altrimenti sarebbero troppo coinvolti? Ecco, intendevo dire questo. Tendenzialmente - e non come regola generale - una separazione, non netta, fra la sofferenza pura e l'opera finale diviene necessaria, per non fare un enorme pastrocchio.
Certo, infatti non lo apprezzo perché ha avuto una vita brutta ma perché -ed è una cosa che mi piace- ha riempito la sua scrittura della sua vita e "piacendomi" la sua vita (più che altro la capisco, alcuni tratti almeno) probabilmente tendo automaticamente ad apprezzare quello che scrive senza badare alla sua tecnica poco raffinata.
Oggi comincio Tozzi, Con gli occhi chiusi
Ho letto La signora nel furgone di Alan Bennett, bruttino.
E La psichiatra di Wulf Dorn, davvero brutto, non so come faccia a piacere così tanto.
La lentezza, Milan Kundera.
Credo che questo sia uno dei più bei romanzi di Kundera.
L'idiota, del mio grande amore Fëdor <3