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e venne un mito chiamato gesù

  1. #1
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    Predefinito e venne un mito chiamato gesù

    E VENNE UN MITO CHIAMATO GESU'

    by Piergiorgio Odifreddi
    (mon amour)

    Nessun adulto sano di mente crede alle favole su Gesù bambino, ma non sono soltanto i bambini a credere alle storie su Gesù adulto. C'è veramente differenza fra i due personaggi, oppure sono entrambe figure mitologiche? Per poter rispondere a questa (come a qualunque) domanda, si devono distinguere i significati delle parole: nel caso specifico, per poter tirare le fila del discorso sulla religione occidentale bisogna dipanare la matassa che va sotto il nome "Gesù''.

    Sul "Gesù storico" c'è poco da dire, letteralmente, perchè di lui non ci sono praticamente tracce nella storia ufficiale dell'epoca: in tutto una ventina di righe nelle opere di Plinio, Tacito, Svetonio e Giuseppe Flavio, tra l'altro di incerta interpretazione (il "Chrestus'' di Svetonio) o dubbia autenticità (la lettera a Traiano di Plinio). Se dunque veramente Gesù è esistito, dev'essere stato irrilevante per i suoi contemporanei, al di fuori di una ristretta cerchia di parenti, amici e seguaci.

    Naturalmente sarebbe ingenuo ritenere testi storici i Vangeli, come d'altronde è evidente per i libri sacri delle "altre" religioni. Ad esempio, nessun cristiano avrebbe difficoltà ad ammettere che il "Ramayana" è un'epopea letteraria, e che il dio Rama non è realmente esistito: il che non impedisce ai fondamentalisti indù di provocare non pochi guai e molti morti nel tentativo di smantellare la moschea di Ayodha che profana il supposto luogo della sua natività.

    Certamente non è possibile argomentare a favore della storicità di un testo (sacro o profano) sulla base di una sua supposta concordanza con fatti oggettivi: ad esempio, l'ambientazione dell'"Iliade" è tanto veritiera da aver permesso a Schliemann di ritrovare nel 1873 le rovine di Troia, ma questo non autorizza a dedurre la veridicità del racconto della guerra, per non parlare dell'esistenza degli eroi e degli dèi omerici.

    Per dirla più in generale con Popper, un testo (sacro o profano) non può mai essere "confermato" da concordanze con fatti storici o da riscontri archeologici. Può però essere "invalidato" da discordanze, che nei Vangeli non mancano: ad esempio, non si registrano nella storia ufficiale nè la strage degli innocenti, nè il censimento che avrebbero accompagnato la nascita di Gesù attorno all'anno zero (in particolare, il legato Quirino citato da Luca non arrivò in Siria che verso il 10 d.C.).

    Al più si può dire che i Vangeli stabiliscono una "storia parallela", scritta con espliciti fini di propaganda apologetica ("affinchè crediate''), che ad un certo punto si interseca con quella ufficiale. Più precisamente, nella seconda metà del primo secolo, quando Domiziano inviò una commissione d'inchiesta in Galilea per indagare sulle origini del profeta i cui seguaci rifiutavano di adorare l'imperatore e gli dèi romani: furono trovati soltanto contadini e pastori abbruttiti dal lavoro, che vennero rilasciati senza imputazioni.

    Sia come sia, il "Gesù dei Vangeli" è un personaggio estremamente variegato e non perfettamente definito: la biblioteca evangelica è infatti molto vasta e variopinta, e i quattro testi canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) ne costituiscono soltanto una minima parte, tra l'altro non completamente omogenea a causa di una serie di dettagli fra loro contradditori. I loro racconti sono per metà (Marco e Luca) di seconda mano, e risentono tutti del periodo storico in cui furono scritti: verso il 70 i primi tre e verso il 100 il quarto, dunque a ridosso dell'insurrezione contro i romani del 66 e della distruzione del Tempio del 70.

    Poichè la vita del Gesù evangelico si situa tra il regno di Erode e la prefettura di Pilato, dev'essere iniziata entro il 4 a.C. e finita tra il 26 e il 36 d.C. Certamente egli non nacque il 25 dicembre, che è la festa pagana di Mitra e della resurrezione del Sole, tre giorni dopo la sua morte al solstizio d'inverno: come dice infatti il nome stesso, prima di riprendere la sua salita il Sole sembra fermarsi nel cielo.

    Il legame del cristianesimo col Sole non è certamente casuale. Ad esempio, il 25 giugno, in cui si verifica l'analogo fenomeno relativo al solstizio d'estate, la Chiesa festeggia Giovanni Battista, e il 25 marzo, similmente collegato all'equinozio di primavera, l'annunciazione e il concepimento della Madonna. I dodici apostoli, cosí come i patriarchi e le tribù di Israele, costituiscono un ovvio riferimento alle costellazioni celesti. L'ostensorio mantiene i raggi ma sostituisce l'ostia al disco solare innalzato nel rito di Mitra (dal quale prende anche il nome il copricapo dei vescovi). E la domenica è ancor oggi "Sunday", "giorno del Sole''.

    Più generalmente, non sono casuali neppure i molti legami dei miti evangelici su Gesù con una serie di simili miti su altri eroi e divinità antiche: dall' Osiride egiziano al Krishna indiano, dal Mitra persiano all'Ercole greco. Si tratta, più precisamente, di tutte le supposte singolarità del personaggio: la verginità della madre ("prima, durante e dopo il parto''), la strage degli innocenti, il "blackout" tra infanzia e maturità, l'esecuzione di miracoli e prodigi (dalla moltiplicazione dei pani alla camminata sulle acque), l'eucarestia (presente dal culto di Osiride ai misteri eleusini), la crocifissione (si veda il classico "I sedici salvatori crocifissi del mondo" di Kersey Graves) e la resurrezione (altrui e propria). Queste storie, dunque, stanno in piedi o cascano tutte assieme, e sarebbe provinciale voler credere a una sola tradizione (ovviamente, la propria) ma non alle altre.



    Miti a parte, l'uomo dei Vangeli è sostanzialmente un ebreo dissidente e riformatore, che si rivolge esclusivamente ai suoi correligionari, e come tale fu percepito dai suoi primi discepoli. Lo storico incidente del 51 d.C. fra le comunità di Gerusalemme e di Antiochia, guidate da Pietro e Paolo, riguardò appunto la possibilità di convertire i gentili da un lato, e la necessità di imporre ai convertiti la circoncisione e le strette norme alimentari della legge ebraica dall'altro. La decisione finale fu che "Pietro avrebbe annunciato il Vangelo ai circoncisi, e Paolo ai pagani'' ("Lettera ai Galati", II, 9), e che a questi ultimi si sarebbe imposto soltanto lo stretto indispensabile: cioè, le leggi postdiluviane di Noè.

    Il Gesù dei Vangeli è comunque molto diverso dal "Gesù della Chiesa", per vari motivi. Anzitutto, il canone dei quattro Vangeli stabilito nel Concilio di Roma del 328 esclude tutti gli apocrifi (una parola che, fra l'altro, in origine significava "segreto'' o "occulto'', e soltanto in seguito acquistò il significato apocrifo di "falso'', secondo il motto di Origene: "Ecclesia quattuor habet evangelia, haeresis plurima", "La Chiesa di Vangeli ne ha quattro, di eresie molte''). In realtà, i Vangeli in origine erano tanti perchè ogni comunità cristiana aveva il suo: soltanto con l'instaurarsi dell'ortodossia si rese necessario stabilire una versione "ufficiale'', e si scartarono i testi che non si confacevano al progetto.

    Inoltre, il Gesù della Chiesa si basa su una serie di integrazioni ai Vangeli: dai testi supplementari delle "Lettere" di Paolo (50--60 d.C.) e degli "Atti degli Apostoli" di Luca (85--90 d.C.), ai pronunciamenti dottrinali dei Concili codificati in una serie di dogmi. Le novità sostanziali introdotte da Paolo furono anzitutto la divinità di Gesù, e poi l'apertura del cristianesimo ai gentili: la prima Gesù non l'aveva mai rivendicata, e la seconda l'aveva invece sempre esclusa (d'altronde, il Messia era per tradizione un "uomo" destinato a regnare "terrenamente" su Israele). Ma furono ovviamente queste due innovazioni, in parte recepite dai Vangeli canonici, soprattutto nel racconto della resurrezione e delle sue conseguenze, a permettere al cristianesimo di diventare una religione potenzialmente universale.

    Infine, l'esistenza stessa della Chiesa si basa su un radicale stravolgimento dell'insegnamento del Gesù dei Vangeli, che aveva sempre annunciato l'imminenza dell'avvento del Regno dei Cieli. I primi cristiani ci credettero, e vissero alla giornata nell'attesa della "parousia", la sua seconda venuta. Ma col passare del tempo, quando videro che la supposta fine non arrivava in senso reale, si organizzarono e la interpretarono in senso metaforico come la venuta della Chiesa.

    L'ultima e più irreale incarnazione del mito è il "Gesù dei fedeli", che se lo immaginano come meglio credono, improvvisando liberamente sui temi proposti dalle fantasiose rappresentazioni artistiche e letterarie (spesso ispirate agli apocrifi, quando non semplicemente inventate) e abbellendoli con tutto ciò che fa loro comodo: perchè, come si sa, la fede è cieca e non si cura di sottigliezze quali la verità storica, la verosimiglianza logica e la l'ortodossia teologica. Per il credente, direbbe Feyerabend, "everything goes", "tutto fa brodo''.

    E per la Chiesa anche, soprattutto quando serve a catturare gli allocchi. Come infatti confessò candidamente papa Leone X al cardinal Bembo: "Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula", "La storia ci insegna quanto ci ha abbia fruttato quella favola di Cristo''.






    Anche davanti ai fatti, la gente continua a pensarla come vuole, però mi andava di postare questo testo Che potrebbe entrare nel dettaglio, riportare molti più esempi e fatti...

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    Predefinito Re: e venne un mito chiamato gesù

    Quote Originariamente inviata da lordalbert
    E VENNE UN MITO CHIAMATO GESU'

    by Piergiorgio Odifreddi
    (mon amour)

    Nessun adulto sano di mente crede alle favole su Gesù bambino, ma non sono soltanto i bambini a credere alle storie su Gesù adulto. C'è veramente differenza fra i due personaggi, oppure sono entrambe figure mitologiche? Per poter rispondere a questa (come a qualunque) domanda, si devono distinguere i significati delle parole: nel caso specifico, per poter tirare le fila del discorso sulla religione occidentale bisogna dipanare la matassa che va sotto il nome "Gesù''.
    la faziosità di fondo, è evidente. senza contare ke molti "adulti" credono nell'evoluzione, nella perfezione dell'impianto matematico, e nell'esistenza di alieni; cose molto + opinabili dell'eventuale esistenza di un Dio sceso in terra.

    Sul "Gesù storico" c'è poco da dire, letteralmente, perchè di lui non ci sono praticamente tracce nella storia ufficiale dell'epoca: in tutto una ventina di righe nelle opere di Plinio, Tacito, Svetonio e Giuseppe Flavio, tra l'altro di incerta interpretazione (il "Chrestus'' di Svetonio) o dubbia autenticità (la lettera a Traiano di Plinio). Se dunque veramente Gesù è esistito, dev'essere stato irrilevante per i suoi contemporanei, al di fuori di una ristretta cerchia di parenti, amici e seguaci.
    del Gesù "storico" come lo kiama Odifreddi, sono molte le tracce. I rotoli del Mar Morto, i vangeli stessi sono testimonianze storike ;-) , e le reliquie ritrovate (come il frammento della croce ritrovato dalla Regina Elena in cui è riportato "Gesù Cristo re dei Giudei" in ebraico latino e greco; costudito nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme). Ke Gesù fosse stato realmente "irrilevante" nella sua esistenza, nn sarebbe considerato positivamente dalle altre religioni (vedi come anke i musulmani vedono il Cristo come un grande profeta); e bisogna ammettere ke questa è proprio una boiata dato ke i seguaci di Gesù Cristo nonostante perseguitazioni hanno eretto chiese, cattedrali, monumenti, e fatto crociate, per quella ke oggi è una delle 3 religioni + professate al mondo.

    Naturalmente sarebbe ingenuo ritenere testi storici i Vangeli, come d'altronde è evidente per i libri sacri delle "altre" religioni. Ad esempio, nessun cristiano avrebbe difficoltà ad ammettere che il "Ramayana" è un'epopea letteraria, e che il dio Rama non è realmente esistito: il che non impedisce ai fondamentalisti indù di provocare non pochi guai e molti morti nel tentativo di smantellare la moschea di Ayodha che profana il supposto luogo della sua natività.
    questa è un'altra cavolata, dato ke è molto + ingenuo credere in quello ke è scritto qui sopra ke credere in testi e documenti ke risalgono anke al periodo immediatamente successivo la nascita di Gesù. Senza contare ke Odifreddi nn conosce il Ramayana, ed evidenzia con il suo pensiero distorto la sua antireligiosità ipocrita, dato ke ne oppone la "sua" religione. (potrebbe lamentarsi invece dei morti di Ayodha dei morti x le guerre ke ogni giorno in ogni epoca vietono vittime, guerre in onore di un'altra divinità, il dio denaro).


    certamente non è possibile argomentare a favore della storicità di un testo (sacro o profano) sulla base di una sua supposta concordanza con fatti oggettivi: ad esempio, l'ambientazione dell'"Iliade" è tanto veritiera da aver permesso a Schliemann di ritrovare nel 1873 le rovine di tr**a, ma questo non autorizza a dedurre la veridicità del racconto della guerra, per non parlare dell'esistenza degli eroi e degli dèi omerici.
    qui, egli si contraddice con quanto detto sopra, ammettendo ke alcune prove sono oggettive. il problema qui è un' altro. e viene affrontato (malamente) + sotto..



    Per dirla più in generale con Popper, un testo (sacro o profano) non può mai essere "confermato" da concordanze con fatti storici o da riscontri archeologici. Può però essere "invalidato" da discordanze, che nei Vangeli non mancano: ad esempio, non si registrano nella storia ufficiale nè la strage degli innocenti, nè il censimento che avrebbero accompagnato la nascita di Gesù attorno all'anno zero (in particolare, il legato Quirino citato da Luca non arrivò in Siria che verso il 10 d.C.).
    Popper smembra le credenze scientifike, nn quelle religiose. neanke nei documenti. per dirla in generale con Heidegger sarebbe meglio parlare di cose di cui si può parlare
    quanto detto sulla strage degli innocenti è incorretto.



    Al più si può dire che i Vangeli stabiliscono una "storia parallela", scritta con espliciti fini di propaganda apologetica ("affinchè crediate''), che ad un certo punto si interseca con quella ufficiale. Più precisamente, nella seconda metà del primo secolo, quando Domiziano inviò una commissione d'inchiesta in Galilea per indagare sulle origini del profeta i cui seguaci rifiutavano di adorare l'imperatore e gli dèi romani: furono trovati soltanto contadini e pastori abbruttiti dal lavoro, che vennero rilasciati senza imputazioni.
    qui si viene immersi nel dolceamaro mare dell'ipocrisia antireligiosa e faziosa. i vangeli sono scritti "affinchè crediate"; ma è lo stesso motivo per cui l'Odifreddi scrive.. "affinchè crediamo" alle sue boiate.
    quanto detto sull'inkiesta di Domiziano è ancora incorretto. in oltre, se l' Odifreddi invece di propugnare la sua ignoranza a menti ke nn possono comprenderla, lavorasse davvero per mantenersi, sarebbe anke lui abbruttito dal lavoro (w i contadini )



    Sia come sia, il "Gesù dei Vangeli" è un personaggio estremamente variegato e non perfettamente definito: la biblioteca evangelica è infatti molto vasta e variopinta, e i quattro testi canonici (Matteo, Marco, Luca e Giovanni) ne costituiscono soltanto una minima parte, tra l'altro non completamente omogenea a causa di una serie di dettagli fra loro contradditori. I loro racconti sono per metà (Marco e Luca) di seconda mano, e risentono tutti del periodo storico in cui furono scritti: verso il 70 i primi tre e verso il 100 il quarto, dunque a ridosso dell'insurrezione contro i romani del 66 e della distruzione del Tempio del 70.
    quanto detto è incorretto.

    Poichè la vita del Gesù evangelico si situa tra il regno di Erode e la prefettura di Pilato, dev'essere iniziata entro il 4 a.C. e finita tra il 26 e il 36 d.C. Certamente egli non nacque il 25 dicembre, che è la festa pagana di Mitra e della resurrezione del Sole, tre giorni dopo la sua morte al solstizio d'inverno: come dice infatti il nome stesso, prima di riprendere la sua salita il Sole sembra fermarsi nel cielo.
    io credo nn frega a nessuno se Dio è nato il 25 dicembre, ed in oltre ciò è possibile ;-)


    Il legame del cristianesimo col Sole non è certamente casuale. Ad esempio, il 25 giugno, in cui si verifica l'analogo fenomeno relativo al solstizio d'estate, la Chiesa festeggia Giovanni Battista, e il 25 marzo, similmente collegato all'equinozio di primavera, l'annunciazione e il concepimento della Madonna. I dodici apostoli, cosí come i patriarchi e le tribù di Israele, costituiscono un ovvio riferimento alle costellazioni celesti. L'ostensorio mantiene i raggi ma sostituisce l'ostia al disco solare innalzato nel rito di Mitra (dal quale prende anche il nome il copricapo dei vescovi). E la domenica è ancor oggi "Sunday", "giorno del Sole''.
    ma il catekismo nn l'ha fatto l'Odifreddi? da dove viene tutta questa ignoranza?
    quanto detto è tutto scorretto. l' Ostia rappresenta il corpo di Cristo. le coincidenze con le festività nn c'entrano nulla. la kiesa decide quando santificare i suoi santi nn in base alle stagioni (nn credo ke 2000 anni fa avessere il nostro di equinozio..)



    Più generalmente, non sono casuali neppure i molti legami dei miti evangelici su Gesù con una serie di simili miti su altri eroi e divinità antiche: dall' Osiride egiziano al Krishna indiano, dal Mitra persiano all'Ercole greco. Si tratta, più precisamente, di tutte le supposte singolarità del personaggio: la verginità della madre ("prima, durante e dopo il parto''), la strage degli innocenti, il "blackout" tra infanzia e maturità, l'esecuzione di miracoli e prodigi (dalla moltiplicazione dei pani alla camminata sulle acque), l'eucarestia (presente dal culto di Osiride ai misteri eleusini), la crocifissione (si veda il classico "I sedici salvatori crocifissi del mondo" di Kersey Graves) e la resurrezione (altrui e propria). Queste storie, dunque, stanno in piedi o cascano tutte assieme, e sarebbe provinciale voler credere a una sola tradizione (ovviamente, la propria) ma non alle altre.
    makkèkakkio dice Odifreddi... l'analisi dei testi antiki e delle religioni meriterebbe + attenzione. le somiglianze tra religioni (e filosofie..) nn può essere afrontata in modo così superficiale.

    Miti a parte, l'uomo dei Vangeli è sostanzialmente un ebreo dissidente e riformatore, che si rivolge esclusivamente ai suoi correligionari, e come tale fu percepito dai suoi primi discepoli. Lo storico incidente del 51 d.C. fra le comunità di Gerusalemme e di Antiochia, guidate da Pietro e Paolo, riguardò appunto la possibilità di convertire i gentili da un lato, e la necessità di imporre ai convertiti la circoncisione e le strette norme alimentari della legge ebraica dall'altro. La decisione finale fu che "Pietro avrebbe annunciato il Vangelo ai circoncisi, e Paolo ai pagani'' ("Lettera ai Galati", II, 9), e che a questi ultimi si sarebbe imposto soltanto lo stretto indispensabile: cioè, le leggi postdiluviane di Noè.
    ma come si fa a disquisire di fronte a queste incorrettezze.. qualsiasi persona normale tronkerebbe il dibattito evidenziando la totale incompetenza negli argomenti.. fortuna ke ho la nutella ke mi ridà la forza :-D
    Gesù è ebreo etnicamente, nn di fede ebraica (ma ci mankerebbe )
    e poi sono gli ebrei ke si circoncidono e ke santificano il sabato.. nn è certo Paolo ke predicava la religione ebraica.. ma insomma, kekakkio..

    Il Gesù dei Vangeli è comunque molto diverso dal "Gesù della Chiesa", per vari motivi. Anzitutto, il canone dei quattro Vangeli stabilito nel Concilio di Roma del 328 esclude tutti gli apocrifi (una parola che, fra l'altro, in origine significava "segreto'' o "occulto'', e soltanto in seguito acquistò il significato apocrifo di "falso'', secondo il motto di Origene: "Ecclesia quattuor habet evangelia, haeresis plurima", "La Chiesa di Vangeli ne ha quattro, di eresie molte''). In realtà, i Vangeli in origine erano tanti perchè ogni comunità cristiana aveva il suo: soltanto con l'instaurarsi dell'ortodossia si rese necessario stabilire una versione "ufficiale'', e si scartarono i testi che non si confacevano al progetto.
    altra incorrettezza. i vangeli apocrifi nn sono scartati, sono tutt'oggi studiati dai teologi e dagli studiosi ecclesiasti (i preti dovrebbero studiarli, insieme Odifreddi )
    i vangeli "ufficiali" sono scelti perkè vi era la necessità di avere testi "privi" di inesattezze, incorrettezze, intromissioni o sbagliate interpretazioni. e si fanno ancora oggi studi, e un teologo ke si rispetti consiglia sempre la lettura dei vangeli apocrifi, poikè contengono cose ke negli altri vangeli nn ci sono. (perkè Odifreddi nn si lamenta dell'amputazione dei testi fatta dai protestanti?)


    Inoltre, il Gesù della Chiesa si basa su una serie di integrazioni ai Vangeli: dai testi supplementari delle "Lettere" di Paolo (50--60 d.C.) e degli "Atti degli Apostoli" di Luca (85--90 d.C.), ai pronunciamenti dottrinali dei Concili codificati in una serie di dogmi. Le novità sostanziali introdotte da Paolo furono anzitutto la divinità di Gesù, e poi l'apertura del cristianesimo ai gentili: la prima Gesù non l'aveva mai rivendicata, e la seconda l'aveva invece sempre esclusa (d'altronde, il Messia era per tradizione un "uomo" destinato a regnare "terrenamente" su Israele). Ma furono ovviamente queste due innovazioni, in parte recepite dai Vangeli canonici, soprattutto nel racconto della resurrezione e delle sue conseguenze, a permettere al cristianesimo di diventare una religione potenzialmente universale.
    qualsiasi religione è potenzialmente universale. in oltre la divinità di Gesù nn è introdotta, ma rivendicata da Paolo. e ci mankerebbe altro. un Dio sceso in terra nn è + Dio?
    in oltre il cristianesimo nn è affatto così popolare..

    Infine, l'esistenza stessa della Chiesa si basa su un radicale stravolgimento dell'insegnamento del Gesù dei Vangeli, che aveva sempre annunciato l'imminenza dell'avvento del Regno dei Cieli. I primi cristiani ci credettero, e vissero alla giornata nell'attesa della "parousia", la sua seconda venuta. Ma col passare del tempo, quando videro che la supposta fine non arrivava in senso reale, si organizzarono e la interpretarono in senso metaforico come la venuta della Chiesa.
    come fa l' Odifreddi ke dice ke Gesù è una figura mitologica a permettersi di disquisire sull' insegnamento di Gesù nei vangeli? (bella l'incoerenza)
    la Parousia, nn è intesa in quel modo, ed oggi nn viene studiata al catekismo perkè è ancora oggetto di studio per i teologi.
    ad ogni modo, nn vi è una "seconda venuta"; ma vi è una terza venuta.. Cristo viene nel nome del Padre, nel nome del Figlio, e nel nome dello Sirito Santo (terza venuta). ma nn sono argomentazioni facili.. già le troppe cavolate ke ho letto mi hanno fatto venir voglia di nutella..

    L'ultima e più irreale incarnazione del mito è il "Gesù dei fedeli", che se lo immaginano come meglio credono, improvvisando liberamente sui temi proposti dalle fantasiose rappresentazioni artistiche e letterarie (spesso ispirate agli apocrifi, quando non semplicemente inventate) e abbellendoli con tutto ciò che fa loro comodo: perchè, come si sa, la fede è cieca e non si cura di sottigliezze quali la verità storica, la verosimiglianza logica e la l'ortodossia teologica. Per il credente, direbbe Feyerabend, "everything goes", "tutto fa brodo''.
    Gesù come immagine e somiglianza dell'uomo nn è per scelta dei fedeli. e i fedeli ke lo immaginano come gli pare sbagliano
    in oltre la fede si cura dei fatti storici (i religiosi studiano, o dovrebbero studiare questi argomenti. la contrario di Odifreddi..)
    la fede nn abbisogna di prove, ma nn nessuno è + cieco di ki nn vuole vedere.. e le prove nn servono contro l'ignoranza.
    tutto fa brodo, ma le idiozie ke ho letto nn fanno neanke quello X-D (meglio la nutella sisi :-D )


    E per la Chiesa anche, soprattutto quando serve a catturare gli allocchi. Come infatti confessò candidamente papa Leone X al cardinal Bembo: "Historia docuit quantum nos iuvasse illa de Christo fabula", "La storia ci insegna quanto ci ha abbia fruttato quella favola di Cristo''.
    altra boiata..
    io porterei + rispetto per ki crede. qualsiasi sia la religione professata (Odifreddi merita rispetto come uomo.. ma come studioso, è meglio se va a spalare la neve alle olimpiadi di Torino :-D )



    Anche davanti ai fatti, la gente continua a pensarla come vuole, però mi andava di postare questo testo Che potrebbe entrare nel dettaglio, riportare molti più esempi e fatti...
    Caro Lord, i fatti nn ci sono. la gente esercità la propria capacità di pensiero "indipendente". ed è per questo ke esistono i credente, ed esistono gli Odifreddi.
    egli crede in un'altra religione, la propria :-)
    e potrebbe riportare molti esempi.. ma di fatti, come si è visto, nessuno. come d'altronde le argomentazioni sensate :-D

    Usiamo la nostra di testa, nn le idee di qualke studioso fazioso e ignorante. e mangiamo + nutella

  4. #3
    Rum e Cocaina Sally
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    Anche davanti ai fatti, la gente continua a pensarla come vuole

    La religione è l oppio dei popoli.. ti sei mai chiesto perchè marx ha detto questa frase?

    La gente, quella ke ha un minimo di razionalità, lo sa ke in qualche modo tutto quello ke dice la bibbia NON può essere vero.
    Ma la religione a tante persone serve, hanno bisogno di credere in qualcosa.. è per questo che "la gente continua a pensarla come vuole"..

  5. #4
    Sempre più FdT
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    Quote Originariamente inviata da Sally
    Anche davanti ai fatti, la gente continua a pensarla come vuole

    La religione è l oppio dei popoli.. ti sei mai chiesto perchè marx ha detto questa frase?

    La gente, quella ke ha un minimo di razionalità, lo sa ke in qualche modo tutto quello ke dice la bibbia NON può essere vero.
    Ma la religione a tante persone serve, hanno bisogno di credere in qualcosa.. è per questo che "la gente continua a pensarla come vuole"..
    Marx ha detto quella frase per vari motivi.. ;-)
    egli stesso nel suo pensiero si rifà alla religione, in modo piuttosto ipocrita tra le altre cose
    in oltre egli stesso annuncia il vero oppio: il Comunismo. e qui troppe considerazioni al di là della politica andrebbero fatte..

    la razionalità nn porta a nn credere. senza analizzare il concetto di razionalità, possiamo benissimo dire ke una persona ke afferma ke la vita sia nata dal nulla, è razionale quanto una persona ke dice ke la vita sia opera di un Dio.. (direi ke la seconda opzione è + razionale )

  6. #5
    Sempre più FdT
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    kakkio nn mi ero accorto del post kilometrico...
    se da troppo fastidio lo modifico e levo le citazioni.. nn lo so..

  7. #6
    Sempre più FdT
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    Quote Originariamente inviata da Sally
    Anche davanti ai fatti, la gente continua a pensarla come vuole

    La religione è l oppio dei popoli.. ti sei mai chiesto perchè marx ha detto questa frase?

    La gente, quella ke ha un minimo di razionalità, lo sa ke in qualche modo tutto quello ke dice la bibbia NON può essere vero.
    Ma la religione a tante persone serve, hanno bisogno di credere in qualcosa.. è per questo che "la gente continua a pensarla come vuole"..
    si, certo, quello che penso anche io.
    Per me la religione è un narcotico, con cui l'uomo controlla la propria angoscia ma ottunde la mente.
    Quando la mia prof di religione mi ha chiesto cos'è Dio e la religione, gliel'ho detto chiaramente, e mi ha guardato malissimo
    La religione cmq, è uno strumento di potere che usa la chiesa...

    x Godel: Il mondo è stato creato da una massa... che col tempo, a causa di reazioni chimiche, si è modificata, è nata la vita...
    Se ammetti l'esistenza di un Dio, da dove è sbucato questo dio? E' lo stesso discorso...

  8. #7
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    Quote Originariamente inviata da lordalbert
    x Godel: Il mondo è stato creato da una massa... che col tempo, a causa di reazioni chimiche, si è modificata, è nata la vita...
    Se ammetti l'esistenza di un Dio, da dove è sbucato questo dio? E' lo stesso discorso...
    la "massa" ke dici tu sarebbe, secondo le moderne teorie cosmologike, scaturita dal Big Bang (in effetti il modello di Universo Inflazionario corregge alcune contraddizioni della teoria classica del Big Bang..).
    tuttavia resta comunque difficile ammettere la nascita dell'universo dal nulla.. nonostante il fisico-matematico Stephen Hawking (quello scienziato famoso sulla sedia a rotelle..) sostiene ke è possibile immaginare una creazione di materia ed energia dal nulla.
    ma anche ammettendo la comparsa dell'universo dal nulla, nella frazione di secondo che va dal tempo t=0 al tempo t=10-43 s, esso avrebbe comunque vissuto una fase misteriosa, detta «Era quantistica» o «Era di Plank» della quale non si è in grado di descrivere lo stato nemmeno teoricamente.
    in poke parole, nn solo nn possiamo ancora spiegare la nascita dell'universo attraverso teorie soddisfacenti; ma nn possiamo spiegare esaustivamente neanke la nascita della vita all'interno dell'universo stesso (cosa ke dai x scontata..).
    in quanto a Dio, nn è lo stesso discorso, poikè essendo appunto Dio, egli nn nascerebbe o morirebbe ma esisterebbe e basta.. argomento ke verte sulla teologia, ma ke nn contraddice affatto le attuali teorie cosmologike..

  9. #8
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    Bravo lordalbert!!! Grazie per avere postato questo saggio del grande Odifreddi!

    Recentemente è uscito il suo nuovo libro "Il matematico impertinente", ed. Longanesi, che contiene brevi saggi e interviste...

    Di Odifreddi riguardante la religione consiglio "Il vangelo secondo la scienza" ed. Einaudi

    Consiglio inoltre:

    - Trattato di ateologia, di Michel Onfray (filosofo francese), Fazi Editore. (un libro dove si discute di ateismo senza remore e perbenismi)

    - Lo Schock primario, di Luigi de Marchi (psicologo e politologo), ed. Rai Eri
    (parla della morte e ne rivela le connessioni con la religione: la morte è il lenitivo per placare l'angoscia della morte. è un testo f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e!)

    - Di nessuna Chiesa, di Giulio Giorello, (docente di filosofia della scienza all'università di Milano), ed. Raffaello Cortina. (breve saggio dove viene criticata la posizione del Papa riguardo al relativismo e viene rivendicata l'importanza della laicità e del pluralismo).

    - L'animale irrazionale, di Danilo Mainardi (etologo di fama mondiale, spesso ospite a Superquark), ed. Mondadori (Mainardi liquida in poche righe il problema "religione", collegandolo alla paura della morte).

    - Il cappellano del diavolo, di Richard Dawkins (etologo americano), ed. Raffaello Cortina (Dawkins critica la filosofia postmoderna, la religione e difende la teoria dell'evoluzione).

    - Le ragioni dei laici, a cura di Geminello Preterossi (insegna diritti dell'uomo e filosofia del diritto nella facoltà di giurisprudenza dell'università di Salerno), ed. Laterza (diversi esponenti della cultura italiana intervegono per affermare i diritti dei laici).

    - Estasi, di Armando de Vincentiis (psicologo), Avverbi edizioni (tratta i fenomeni del cosiddetto "paranormale religioso").

    Per ora è sufficiente

  10. #9
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    Godel, o meglio "Signorsotuttoioeciòchediceleièincorretto", illuminaci!

    Tu vomiti sentenze faziose su Odifreddi, ma sulla base di cosa?
    Hai scritto un sacco di volte che ciò che dice Odifreddi è "incorretto" (sic)... Allora argomenta, anziché mangiare Nutella (già che ci sei tiratela di meno)..

    Io Odifreddi lo conosco indirettamente (leggo i suoi libri e conosco 2 suoi amici che mi hanno parlato molto di lui) e ti posso assicurare che è una delle intelligenze più brillanti del nostro paese.. Ha una cultura sterminata ed è un efficace ed ironico divulgatore..
    E' una persona molto acuta e priva di peli sulla lingua, non c'è da stupirsi che si accosti a certi argomenti con tono di scherno, e questo io lo apprezzo..
    Meglio lui di tanti atei che non perdono occasione di farsi belli davanti agli occhi dei prelati per il proprio tornaconto..

    Memorabile quando a una puntata di Matrix, non inquadrato, scoppiò a ridere dopo aver sentito una castroneria circa un "mistico" a cui "compariva" la scritta "vino" sulla schiena (mi pare)

  11. #10
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    Quote Originariamente inviata da Godel
    in quanto a Dio, nn è lo stesso discorso, poikè essendo appunto Dio, egli nn nascerebbe o morirebbe ma esisterebbe e basta.. argomento ke verte sulla teologia, ma ke nn contraddice affatto le attuali teorie cosmologike..
    anche la materia, non nascerebbe e non morirebbe, ma esisterebbe e basta.

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