Originariamente inviata da
Sally
Non conoscevo Nolan se non dopo aver visto Memento, film che ho dovuto vedere per l'uni. Il prof era diventato matto per quel film e c'ha scritto un libro: Riflessi interiori, il film nella mente dello spettatore. Mette al primo posto (e come lui anche tanti altri) l'effetto che il film produce nella mente dello spettatore. Ci sono film con temi, contenuti, tecniche, messaggi, riprese, fotografie eccellenti, ma che sono lì solo per essere contemplati. Lo spettatore è passivo e non fa altro che assimilare ciò che gli viene proposto. Ci sono altri film, invece, che richiedono nello spettatore un ruolo attivo e senza quel ruolo (se lo spettatore cioè restasse passivo) il film non avrebbe effetto, non avrebbe raggiunto la sua completezza.
Ultimamente sto leggendo critica dei film gotici/horror e anche lì usano questo metodo di valutazione: definiscono l'Esorcista (giusto per farti l'esempio che più mi è rimasto) una gran cagata commerciale, con effetti speciali degni di nota ma nel complesso un film da bocciare perchè lo spettatore viene visto appunto come un passivo ricettore di informazioni, e nulla più: i medici dicono subito che la ragazza è sanissima, i medici stessi consigliano alla madre di portarla dall'esorcista, impongono allo spettatore la loro verità (i demoni esistono perchè lo dicono i medici) il film stesso impone allo spettatore la verità che vuole imporre e lo fa in modo chiaro e diretto.
A differenza di altri film horror dove la verità è sempre messa in discussione (almeno fino alla fine) lo spettatore è portato a fare ipotesi, a creare proiezioni mentali valide, a mettersi in discussione.
Tutto sta pappardella solo per spiegarti perchè la vedo così, fino a poco tempo fa odiavo i film dove non si capiva nulla. Magari tra qualche mese leggerò un libro sull'importanza dei contenuti e cambierò totalmente opinione