Ci sono cose che non si riescono a dire. Anche cose che per un altro sarebbero di una banalità estrema a volte... Allora uno dei meccanismi possibili è quello di tentare dei percorsi alternativi.
Proprio perché si tratta di un'adolescente, era presumibilmente alle prese con problemi che le sembravano più grandi di lei e dei quali si vergognava a parlarne. Supponiamo per esempi che si trattasse di problemi legati alla sessualità: se ti becchi due genitori un po' restii a parlare di certe cose, sei fregata/o! Le sue amiche chissà che ruolo giocavano in tale suo problema... faccio un'altra ipotesi, tutte amiche super sciolte coi ragazzi e lei invece imbranata; ebbene anche con loro non avrebbe potuto parlarne, il rischio sarebbe stato di essere presa in giro; magari ci aveva anche già provato...
Ovviamente son tutte supposizioni.
Quello che è certo è che non si può liquidare una faccenda così grossa e tragica con una critica al comportamento della povera ragazza. E' pur sempr euna vittima e di sicuro non stava scherzando, nè facendo capricci da bambina viziata; non sono cose per le quali ci si toglie la vita...
Purtroppo tra i compiti di un educatore rientra anche quello di saper leggere tra le righe delle parole e dei comportamenti del minore col quale si ha a che fare. La regola è parlare e insegnargli/le a parlare e a non nascondere mai niente. Non tutti i genitori ne sono capaci purtroppo... l'intervento che segue il tuo intervento di Technics ne è un ulteriore esempio...