E' vergognoso secondo me.....
C’è perfino un catechista, sposato, con figli e residente a Treviso, nel registro degli indagati per pedopornografia: l’inchiesta coordinata dalla procura di Siracusa e portata avanti dai carabinieri della località siciliana, ha portato ieri mattina a un nuovo blitz scattato simultaneamente in tutta Italia.
Anche nel Veneto e a Treviso, dove gli inquirenti hanno denunciato quest’uomo di 43 anni, operaio specializzato molto vicino agli ambienti cattolici, la cui ombra minacciosa va ad aggiungersi a quella del 31enne già finito nei guai durante la prima ondata di perquisizioni e del 42enne residente a Ponte di Piave.
Nella casa dell’uomo i militari hanno trovato dvd e altro materiale pedopornografico non dissimile da quello già sequestrato in altre abitazioni: crudo, di una violenza inaudita, sempre a carico di bambini di pochi anni di età, imbavagliati, legati, torturati. Filmini aberranti che vengono prodotti nei Paesi dell’est europeo e poi varcano i confini nazionali on-line dove trovano acquirenti che poi se li scambiano fra loro come fossero figurine. Il circuito di produzione di lungometraggi che prevedono la tortura delle giovanissime vittime, si occupava anche di ingaggiare gli stupratori. Nelle riprese si vedono i loro volti e tra loro c'è anche una donna.
La prima serie di arresti e denunce risale alla scorsa settimana quando il Nucleo investigativo telematico dei carabinieri fece irruzione nelle case e negli uffici di numerose persone implicate a vario titolo nella divulgazione e nella detenzione di film sadici sui bambini: il bilancio dell’operazione portò all’arresto di 4 individui e alla denuncia di altri 59.
Fra essi anche i due trevigiani. Ieri alle ulteriori denunce hanno fatto seguito altri 4 arresti, ancora una volta di persone all’apparenza insospettabili: dirigenti d’azienda, piuttosto che impiegati. E il catechista di Treviso non fa che confermare l’assunto che spesso l’orco si nasconde proprio nel giardino di casa dove nessuno sospetterebbe di trovarlo.
Procuravano ragazzini per un facoltoso imprenditore romano di 66 anni e uno di loro ha costretto anche il figlio minorenne ad avere rapporti sessuali con l'uomo. A finire in manette un italiano di 43 anni e un extracomunitario di 36 anni, arrestati dai carabinieri della compagnia piazza Dante per induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione maschile. L'imprenditore è stato denunciato per atti sessuali con minorenni.
Dall'indagine, cominciata nel luglio 2008 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, è emerso che le giovani vittime provengono tutte da famiglie disagiate. L'imprenditore faceva avere ai due precise richieste su età e caratteristiche fisiche. In base a queste la coppia di sfruttatori adescava le vittime per poi condurle in un appartamento del quartiere Prati dove avvenivano gli incontri sessuali.
La ricostruzione dell'inchiesta è precisa. All'imprenditore bastava una telefonata per chiedere di avere rapporti sessuali e gli adolescenti erano contattati da due uomini, un italiano e un extracomunitario, arrestati. Il manager invece è stato solo denunciato: il gip ha negato l'arresto perchè l'uomo ha sostenuto di non sapere che i ragazzi che incontrava erano minorenni.
Gli adolescenti erano adescati con la promessa di denaro dall'italiano e dall'extracomunitario. Uno degli sfruttatori non aveva davvero scrupoli al punto di aver costretto anche il figlio minorenne a partecipare agli incontri. Proprio quest'ultimo era il gancio per convincere altri coetanei, molti dei quali avvicinati in un centro di assistenza per ragazzi con difficoltà nei pressi della stazione Termini.
«Lo facevo per guadagnare soldi in modo facile e veloce», ha detto, senza vergogna o imbarazzo, uno degli adolescenti ai carabinieri della compagnia Piazza Dante. Un sodalizio, quello tra i tre uomini, che andava avanti da anni. I due sfruttatori, arrestati per induzione,favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione maschile, avevano il compito di procurare ragazzi, la maggior parte dei quali minorenni.
I carabinieri, coordinati dal maggiore Antonino Buda, hanno accertato che almeno una decina di ragazzini hanno avuto rapporti con il manager che, durante gli incontri, si travestiva da donna. Dall'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma e che ha preso avvio nel luglio del 2008 dal racconto fatto da uno dei minorenni coinvolti, è emerso che la coppia di sfruttatori portava gli adolescenti nell'appartamento del manager, incensurato e che in passato ha avuto importanti incarichi in grosse società, utilizzato solo per incontri sessuali.
Qui i due aspettavano un segnale dell'uomo e facevano entrare i ragazzini che, per ogni mezzora di incontro, guadagnavano 30 euro. Soldi che gli adolescenti usavano per comprare abiti firmati, sigarette, marijuana e per divertirsi con gli amici. Nell'appartamento usato per gli incontri sessuali i militari hanno trovato e sequestrato centinaia di dvd pornografici, preservativi, abbigliamento ed oggetti erotici.
poveri bimbi.
da castrare
che schifo
che figli di *******