CAMORRA, MAXI-BLITZ CONTRO CASALESI, OLTRE 100 ARRESTI
CASERTA 30 SETTEBRE - I Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno arrestato nelle prime ore di oggi tre latitanti del clan dei "casalesi" , cercati da tempo perché ritenuti tra i componenti del gruppo di fuoco accusati di una serie di omicidi tra l'agro aversano e Castelvolturno. Il rifugio dei tre è stato scoperto in due villini di Quarto Flegreo, nel Napoletano. Sono Alessandro Cirillo, detto "o sergente", Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia.
Nel corso dell'operazione coordinata dal comandante dei Carabinieri di Caserta, colonnello Carmelo Burgio. I miliari hanno anche sequestrato due Kalasnikov e due pistole di grosso calibro.
Cirillo, inserito dalle forze dell'ordine tra i 30 latitanti più pericolosi in Italia, si è perfino complimentato con le forze dell'ordine. I tre, secondo l'accusa, sicuramente facevano parte del gruppo di fuoco che negli ultimi tempi ha messo a segno innumerevoli agguati nel casertano. Esponenti di spicco del clan dei Casalesi è probabile che siano anche dietro la strage degli immigrati di Castelvolturno: questo aspetto al momento è al vaglio degli inquirenti.
I tre vivevano in due villette a pochi centinaia di metri l'uno dall'altra: abitazioni blindate, all'interno delle quali i carabinieri hanno trovato armi, parrucche, ma anche pettorine delle forze dell'ordine. Giovanni Letizia e Alessandro Cirillo vivevano nella stessa casa. Non c'erano altre persone all'interno delle abitazioni e, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, è probabile che stessero lì da poco tempo. I tre erano armati e kalashnikov, pistole e fucili a pompa erano disseminati in ogni angolo delle abitazioni. Sequestrate dai carabinieri anche moto e macchine che erano nella disponibilità dei tre latitanti: è al vaglio degli inquirenti se tali mezzi possano essere stati usati anche nella strage degli immigrati di Castel Volturno.
OPERAZIONE CONTRO CASALESI, 107 ARRESTI E SEQUESTRI
Nel Casertano è in corso dalle prime ore di oggi una vasta operazione, coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia. Contro il clan camorristico dei casalesi, agenti della Squadra Mobile di Caserta, del Servizio Centrale Operativo e del Servizio Centrale Territoriale stanno eseguendo 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA partenopea nei confronti di capi e gregari dell' organizzazione criminale operante non solo in provincia di Caserta e nel basso Lazio ma con collegamenti nazionali ed internazionali.
Contestualmente all'attività della Polizia, la Guardia di Finanza sta procedendo nel Casertano, nella zona di Napoli, nel basso Lazio ed in Toscana al sequestro di beni mobili ed immobili e società commerciali riconducibili al clan camorristico per un valore di oltre 100 milioni di euro.
Oltre 500 tra poliziotti delle squadre mobili delle cinque province campane, di Latina, Campobasso, Isernia e Frosinone e dei reparti di prevenzione di tredici regioni italiane e militari della Guardia di Finanza stanno completando nel Casertano la vasta operazione coordinata dalla Dda di Napoli. Sono state eseguite oltre 100 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 76 notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari delle varie fazioni del clan camorristico dei casalesi. Tra le 26 persone arrestate stamani figura anche Giuseppina Nappa, 48 anni, moglie di Francesco Schiavone detto Sandokan, in carcere da circa 10 anni e ancora ritenuto a capo dell'organizzazione.
Continua invece l'attività della Gdf di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di oltre 100 milioni di euro, ritenuti nelle disponibilità dei destinatari dei provvedimenti restrittivi.