La notizia in sè non mi meraviglia (grazie a Dio, mi sento di aggiungere).
Come ci sono i bravi italiani ci sono i bravi rom.
E viceversa, purtroppo.
A prescindere dalla nazionalità, ha compiuto un gesto difficile e degno di nota.
La notizia in sè non mi meraviglia (grazie a Dio, mi sento di aggiungere).
Come ci sono i bravi italiani ci sono i bravi rom.
E viceversa, purtroppo.
A prescindere dalla nazionalità, ha compiuto un gesto difficile e degno di nota.
Famiglia di 10 persone,9 ladri 1 onesta.Noi paghiamo il carcere a 9 persone,noi ci facciamo derubare da 9 persone,noi ci facciamo stuprare da 9 persone,però ne salviamo una.
Sarò una bestia ma la proporzione non giustifica il vostro entusiasmo.
Beh è stato scelto il caso sbagliato allora,scusa ma in percentuali qui c'è un 10% percento di "sano" e un 90% di marcio,generalizzando si potrebbe dire che il 90% degli immigrati clandestini porti grane mentre solo il 10% sia onesto.
Pure io che li sbatterei tutti fuori indistintamente mi rendo conto che la parte onesta è ben più del 10%!
Poco tempo fa, durante le mie vicissitudini legate ai problemi di salute che sapete, mi ritrovai in una sala d'attesa di un medico a parlare con una maestra elementare. Nel parlare venne fuori che nella sua classe, una terza elementare, c'erano due ragazzini ripetenti. Io rimasi stupito: come si può essere ripetenti alle elementari, chiesi? Ella mi spiegò che il provvedimento fu preso per il fatto che tali bambini non aveva frequentato il corso di studi se non per pochi e saltuari giorni, trattandosi di bambini rom. Io rimasi stupido ugualmente: non si chiama la nostra scuola, scuola dell'obbligo? Non è compito della maestra denunciare ai servizi sociali un'assenza immotivata che perdura? Mi rispose che così avevano fatto, ma che i servizi sociali erano "impotenti" per il fatto che si trattava di bambini rom.
Il punto è proprio questo: siccome sono rom possono permettersi di non mandare i loro figli a scuola perché tanto il reato penale nel quale dovrebbero incorrere non viene loro imputato.
Il motivo è dovuto a quanto ho detto nel precedente intervento: difficoltà di tenere sotto controllo tali famiglie rom, se queste non vivono in campi organizzati e riconosciuti dagli enti locali; inoltre è molto comodo far finta di niente, dovendo altrimenti i comuni sobbarcarsi la spesa dell'educazione di tali minori.
Lake, scusami se te lo dico, ma quando affermi: "Intanto chi deve pagare tutti quei soldi? Lo stato? Cioè non ci sono i soldi per le nostre scuole e tu vuoi addirittura pagare per gli altri?" dimostri tutto il tuo razzismo nei loro confronti. Perdi di vista che hanno i tuoi stessi diritti e che i servizi sociali, servendo per i più bisognosi della società, dovrebbero essere al loro servizio. Sei poi molto miope, non accorgendoti che l'educazione e l'integrazione di quei bambini significherebbe che, una volta che la generazione di tali bambini sarà diventata quella adulta che fa muovere la società, il problema dei rom sarebbe scomparso.
Inoltre ti lamenti della spesa di 200 euro al giorno per educare un bambino che vive in condizioni non accettabili, però non dici niente per tutti quei dirigenti di azienda che guadagnano (o rubano?) 3000 euro al giorno per gestire l'Alitalia, Trenitalia, l'Enel, la Telecom etc. con i risultati che tutti conosciamo...
Guarda, leggiti questo [ I rilievi della Corte sulle porte girevoli per i manager Sogei, ] è una piccola azienda di stato, guarda che cosa è successo nel valzer di poltrone da governo di destra a governo di sinistra e poi ritorno del governo di destra. Non faccio politica, sono tutti coinvolti, di fatto sono spariti 11 milioni di euro... 11 milioni che diviso 200 farebbe 55.000 giorni/bambino abbandonato. MOlti di più di 55.000 se pensi che di quei 200 euro al giorno una buona parte sono la mancata rendita degli immobili utilizzati, che di fatto non comportano alcun esborso oppure la frequenza da parte dei bambini di attività educative o sportive o ricreative in genere che a loro volta avrebbero comunque lo stesso costo complessivo con o senza la loro presenza (per esempio il fatto che uno di quei bambini frequenti la piscina comunale, fa si che si riporti una parte dele spese di manutenzione della piscina stessa a carico di tale bambino, ma tali spese non diminuirebbero senza la presenza del bambino stesso...).
Per rispondere a Obo, è vero che c'è bisogno del benestare del giudice dei minori per allontanare un bambino dalla propria famiglia di origine, ma il giudice dei minori lavora in concerto con gli assistenti sociali comunali e di fatto fa tutto ciò che questi, essendo loro i veri conoscitori delle problematiche locali, cioè lavorando sul campo, gli propongono. Considera che un giudice minorile il più delle volte non è laureato in giurisprudenza, ma in psicologia infanitile... per dirti che tipo di approccio e che differenza c'è fra un tribunale minorile e uno ordinario sull'idea del quale siamo portati a ragionare.