L’atomica che esplose su Hiroschima
uccide ancora oggi i giapponesi;
ma loro non si sono mica offesi:
viene il progresso d’ogni cosa prima.
L’augello che brandiva Casanova
era di tipo ancora artigianale,
ma dicon che non fosse niente male
e pare che così non se ne trova.
Quand’ero piccolino, ormai è storia,
c’eran due soli gusti di gelato:
uno la panna, l’altro il cioccolato.
Oggi fra mille c’è anche la cicoria.
Poi certo se dai retta a quelli vecchi
ti dicon che se i gusti sono mille
delizian gli occhi ma non le papille.
Ti dicon: “Son colori, che tu lecchi”.
C’erano un tempo solo due canali,
non a Venezia ma in televisione:
era ridotta la programmazione
in pratica nelle ore più serali.
Oggi la scelta in fondo poco importa,
conta pestare sul telecomando;
un tempo c’annoiò Ruggero Orlando(1),
adesso almeno abbiamo ‘Porta a porta’.
La scelta oggi è fra mille e più canali
per tutti i gusti e tutte le tendenze:
se t’applichi, ne trovi, differenze,
anche alle sigle dei telegiornali.
Sia chiaro ce l’ho mica col progresso,
con le riforme, con l’Italia nuova:
i socialisti c’hanno dato prova
di quanto sia vitale aver successo.
Nemmeno tifo per Massimo Fini (2)
che vuole si ritorni al medio evo.;
diciamo che non tutta me la bevo
che il progresso non deve aver confini.
Ma soprattutto rido da crepare
quando vedo un boiardo, un pezzo grosso
che s’incazza, diventa tutto rosso
perché non ha càmpo il SUO cellulare.
O anche quando certi doppiopetti
s’incazzano per le intercettazioni:
prima che c’eran tutte ‘ste invenzioni,
i galantuomini erano protetti!
NOTE
1. http://www.storiaradiotv.it/RUGGERO%20ORLANDO.htm
2. http://www.massimofini.it/