Mi è venuta la tonsillite; devo reagire. Porto fuori a cena la Mussolini. Dopo, le offro il cinema: sala d’essai, danno ‘Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda’ (1), coi sottotitoli in arabo. La Mussolini s’incazza, si trasfigura e diventa splendida, come la madonna di Lepamto.
Sulle ali dell’entusiasmo andiamo a pisciare davanti alla moschea dei Ciompi (FI), nudi: lei attacca l’ ‘Ave formosissima’ dai ‘Carmina burana’ di Orff, io faccio i piatti, la grancassa e i timpani. Poi ballo la lambada coi sottotitoli in cirillico, per risvegliare l’anticomunismo.
D’improvviso tra noi cala il silenzio e aumenta la benzina; il governo promette una diminuzione delle accise. Il sito del Dizionario De Mauro (De Mauro il dizionario della lingua italiana PARAVIA) va in tilt per un eccesso di consultazioni. Due aborigeni di passaggio da Sedrina (paese di Gimondi) entrano in un internet cafè, lo prendono doppio macchiato doppio Nestlè e poi dedicano ore preziose allo studio del fenomeno. Gimondi geloso invita Gabriella Carlucci all’inaugurazione di una nuova pista da bob in Città Alta (BG). Una forte nevicata trattiene la Carlucci sulla A24 a Vicovaro Mandela; qui, mentre presta opera di soccorso agli automobilisti rimasti senza precisazioni di Bondi, conosce un lupo marsicano. La natura fa sì che non ne nasca niente, ma il dramma resta: il lupo è protetto e noi liberisti non accettiamo queste protezioni. Se le avessimo accettate, Albano, essendo in via di estinzione, andrebbe protetto. Ma noi siamo contro le protezioni. Papa compreso.
La Mussolini, saputa la notizia (scegliere quale), inchioda Veltroni alle sue responsabilità nella diffusione in Italia dell’islamismo e dell’ADSL. Il crocefisso con Veltroni appeso viene esposto in tutte le moschee, come simbolo della tolleranza religiosa.
Ruini propone libertà di aborto e di eutanasia solo per i musulmani, per dimostrargli che non siamo chiusi nei loro confronti. L’imam di Caracalla risponde: “Saranno poi kamikazzi nostri”.
Papa Ratzinger proclama: “Lasciate ke qvesti piccoli fencano a me” e bacia bambini a raffica. Anche arabi. “Ma prima almeno lafatecli askelle e tenti, ke puzzano di aclio e spezie. Cesù è morto anke per loro, ucciso ta fetore”.
La prossima volta la porto a fetere, no dai, a vedere ‘Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno’ (2): voglio vedere se la prende come un invito a votare Casini.
NOTE
1. http://www.cinemedioevo.net/film/cind_ubalda.htm
2. http://www.cinemedioevo.net/Film/cind_metti_lo_diavolo_tuo.htm