Quando me ne ricordo !
(No scherzo, si studio giurisprudenza.. ma non sono uno che passi giornatesui libri e frequenti molto le lezioni ).
Quando me ne ricordo !
(No scherzo, si studio giurisprudenza.. ma non sono uno che passi giornatesui libri e frequenti molto le lezioni ).
Visto che sei così informato sul processo di giurisdizione dei diritti, saprai anche che esiste una differenza fondamentale tra le varie tipologie degli stessi e l'applicazione ai vari contesti. Nel nostro paese la salute non è tanto una chiacchiera da bar e non si qualifica come diritto legato alla cittadinanza ma come prestazione assistenziale e universalistica. Far finta che una persona non esista in quanto clandestino è un male non solo per i loro figli, ma anche per la popolazione italiana stessa che può rischiare di contrarre una serie di malattie anche potenzialmente sconosciute e pericolose se non vengono fatte curare! Che poi i clandestini vadano rimpatriati è un'altra questione, ma non possiamo bendarci gli occhi a fronte di una loro presenza oggettiva.
Eutrasia ma io ti do ragione.
Ma fattto rimane che la legge e' legge e non puo' concedere eccezioni di tipo utilitaristico.
L'applicazione e l'interpretazione delle leggi poi puo' essere adeguata.
Nell'esempio che hi fatto tu, un ospedale dovrebbe restare cure e soccorso anche achi,come dici tu "non esiste".
Ancora?
L'ho spiegato 4 post sopra.
Gia parlare di cose che non si conoscono non e' il massimo, almeno leggetevi tuttala cronistoria perima di ripetere.
Ad ognimodo i dirtti umani riguardano questioni quali la vita, la schiavitu'.. non hanno NULLA ma proprio NULLA a che vedere con lo iussingulare che e' quanto si sta dibattendo.
Ed anche il famigerato "Diritto Internazionale" tengo a precisare che non e' un vero e proprio diritto (nel senso di codice), ma un isieme di accordi sanciti dagli stati nazionali e riguardante le attivita' inter-stati (quali il commercio ad esempio).
Anche questo non ha pertinenza nella situazione.
Non è l'ospedale a prestare le cure, ma un medico che ha precedentemente giurato di non guardare in volto nessuno al momento di effettuare la prestazione professionale. Il problema della "Non esistenza" va affrontato alla radice, con delle politiche adeguate di regolazione dei flussi, e non quando ormai genitori e figli si trovano qui. Quello che vorrei farti capire è che farne solo una questione di rigorosa applicazione del diritto non è la giusta via da seguire per giustificare un problema: chi è qui, in contatto con noi, va curato e va considerato. Non solo per interesse loro, ma anche nostro. Il problema è che i nostri politici milionari non si prendono la responsabilità di proporre dei pacchetti sicurezza preventivi, ma generati da situazioni contingenti che nei fatti non servono a niente!
Se poi ti fa stare bene il pensiero che dei poveri piccoli ammalati non abbiano cure è un altro discorso, sarei proprio curiosa di sapere come il diritto affronterebbe questa questione. Nel caso in cui morisse voglio vedere chi avrebbe il coraggio di rispondere "In realtà non è mai esistito". Chiuso il sipario, lo Stato è a posto e noi pure con la nostra coscienza.
Eurasia ma allora non ci capiamo, che ti devo dire.
Io sono d'accordo con quello che dici, ma non sono le leggi sbagliate come l'articolo di giornale imbecille vuole far credere: le leggi non possonoe ssere differenti come nomenclatura perche' sono,appunto, LEGIS.
L'appicazione (e ptremmo dire anche l'interpretazione) delle stesse puo' e deve essere poi adeguata.
Per farla semplice: i baminini nati da immigrati clandestini NON POSSONO ESSERE CITTADINI ITALIANI.
E se i genitori non li registrano nel loro paese allora si, non hanno cittadinanza e possono essere definiti "invisibili".
E lo stato italiano in tutto c'honon c'entra e non ci puo' fare nulla, questo e' diritto.
Che poi sia immondo e inumano trattarli come spazzatura e non fornire dei servizi basilari che potrebbero essere necessari e' un altro paio di maniche.
Siamo rutti d'accordo che sia inaccettabile ma con le "leggi" e lo stato di diritto non ha nulla a che vedere.
Fine non credo ci sia altro da dire alla fine stiamo ripetendo le stesse cose da ieri pomeriggio.