La manutenzione va fatta dal comune.
Spero che Alemanno dopo l'inondazione prenda provvedimenti
La manutenzione va fatta dal comune.
Spero che Alemanno dopo l'inondazione prenda provvedimenti
se lo facesse sarebbe un coglione cmq.. come lo è quell'altro idiota patentato di veltroni..
dopo la scuola di san giuliano in cui morirono 26 bambini si parlò di "messa in sicurezza delle scuole" a me suona un po a presa per culo non so a voi..
io vorrei tanto ch quando succedono queste cose si procedesse penalmente contro chi DOVEVA pensarci e non l'ha fatto.. e in questo caso tutti i sindaci dalla precedente inondazione ad ora..
siamo in italia amici
Se andiamo nel panico in questo modo per una caxxo di inondazione, mi chiedo cosa succederà se mai accadrà un attacco terroristico o un invasione aliena
scene di panico e di coraggio senza frontiere durante l'acqua alta a Roma. E protagonista è stato un cittadino romeno che non ha esitato a dare aiuto. Nei pressi del nuovo centro commerciale (fra via Laurentina e via di Decima, sotto la Colombo), un uomo di 76 anni ha visto la morte molto da vicino. Ormai era sott’acqua. Dalla pozza che aveva inghiottito la sua Punto uscivano solo le braccia che disperatamente chiedevano aiuto. «Ancora pochi minuti - spiega - e ora non sarei in questo letto dell’ospedale del Sant’Eugenio a raccontarlo».
«Un angelo lo ha salvato», spiega la moglie. «Vorremmo tanto ringraziarlo quel signore...».
Quel signore è romeno, ha 37 anni, si chiama Miai Cheche, 37 anni, romeno, da dodici anni in Italia, sposato e padre di due figli di 11 e 12 anni. L’altro giorno ha trovato anche lui il coraggio di buttarsi nell’acqua gelida. E ora dice: «Cos’altro potevo dare? Non puoi restare a guardare quando vedi una persona che sta per morire... Io a Roma mi trovo molto bene, ho tanti amici italiani. Sì, di recente le cose sono peggiorate, c’è chi pensa che tutti noi romeni siamo cattive persone. Non è così. Ho fatto quello che dovevo fare, non voglio ringraziamenti. Sono contento che quel signore oggi stia bene».
"Sono arrivato a quel sottovia per caso, per sbaglio. Stavo accompagnando al lavoro mia moglie - racconta il cittadino romeno -. Fa la commessa. Ho trovato traffico, ho cambiato strada, sono finito all’imbocco del sottovia: era tutto allagato, ho visto due automobili quasi completamente sommerse. Mia moglie ed io abbiamo pensato che non ci fosse nessuno all’interno. Ho fatto retromarcia per tornare indietro. Solo allora ho visto un riflesso, una luce nello specchietto retrovisore. “Qui c’è qualcosa che non va” mi sono detto».
«Ho visto quelle mani che spuntavano dall’acqua. Ho capito. Mi sono tolto il giaccone e mi sono buttato. Ho tranquillizzato quel signore, gli ho detto di non farsi prendere dal panico. Sono riuscito ad avvicinarmi. E l’ho tirato fuori. Tutto qui».
«Dopo l’ho accompagnato al Sant’Eugenio. Guardi, dico la verità, è stato un momento emozionante. Lui mi ha ringraziato, sua moglie mi ha ringraziato. Ma non voglio ringraziamenti, voglio solo che questo signore stia bene».