20 o 30 sai cosa cambia, magari in semilibertà riuscirà a dare un po' più di senso ed utilità alla sua vita, che finora mi pare sia stata un completo disastro. E' un carnefice/vittima del ventesimo secolo, se la semilibertà può essere il principio di una seconda opportunità, ben venga. Semilibertà che, come è già stato detto, non viene assegnata alla *****, ma secondo precisi criteri stabiliti dal diritto.
E poi ci si lamenta della clemenza delle sentenze?!
ma per favore....
ha massacrato due persone, i SUOI genitori, non stiamo parlando di una truffa o di una rapina al market
deve pagare, i 30 anni ci stanno tutti, e se poi necessiterà di cure psichiatriche che ben vengano, ma sempre all'interno del carcere.
Per la semilibertà il condannato trascorre la maggior parte della giornata all'interno di un istituto di pena a ciò destinato e ne esce per partecipare ad attività lavorative, istruttive o utili al reinserimento sociale. Il tribunale di sorveglianza fissa nel provvedimento di concessione della semilibertà le limitazioni per il condannato.
Che male c'è in questo?
I 30 anni ci stanno, ci stanno anche i 20 o i 40, poco importa, sempre di una vita in prigione si tratta. Su, non ha combinato niente per più di 6000 giorni, è un povero coglione sedotto dai soldi; anche Gesù ci stava per cascare, e i soldi sono peggio del diavolo. E non mi si dica che lo voglio giustificare, il suo gesto è stato orribile ed imperdonabile. Proprio per questo il perdono deve guadagnarselo, nei confronti della società e nei confronti di se stesso, facendo qualcosa, dopo 20 anni di nulla.
Poi vabbè, non avevo nessuna voglia di affrontare la questione seriamente, ma tu con i tuoi continui borbottii mi ci hai costretto, sarai contentaXD
E ci mancherebbe... che minchia poteva fare 6000 giorni in una 3x3 ?!
Io non ho tutta sta fiducia che si sia ravveduto e/o pentito... nonostante quello che lui possa dichiarare...
piuttosto mi fa pensare questo, lo ritengo uno scenario inquietante quanto preoccupante.. schifo di società, gioventù senza testa
Di fatto gli concedono di uscire dal carcere per andare a lavorare, salvo "rincasare" poi in carcere dove passare il resto della giornata (nottata).
Io dico che dovremmo deciderci su che trattamento andrebbe riservato a un assassino (genitori o vicino di casa poco importa...).
Le cose sono due: o si condanna a morte, oppure a vivere. Nel secondo caso un lavoro di reintegro in società, per quando la pena è scontata, si dovrebbe pur dover fare. Questo è a quota 17/30 di pena scontata, continuerà a scontare il resto cominciando a integrarsi nel mondo del lavoro, sotto il controllo del carcere, per vedere come si comporta. Al massimo fra 13 anni costui sarà un uomo libero, io dico che sia bene che per quella data sia perfettamente integrato tra noi, altrimenti poi davvero potrebbe scapparci un ulteriore omicidio...
Io sono contrario alle condanne a morte, ma sono poi coerente con tale pensiero e mi auspico un reintegro in società del condannato. Vorrei proprio per questo un carcere che funzioni diversamente da come è ora, che lo ritengo l'antitesi del luogo di rieducazione, ma sono discorsi questi che rischierebbero di mandarmi OT.
Capisco quelli che sono per la pena di morte se ora si dimostrano insofferenti a tale decisione, lo sarebbero e saranno anche quando a pena scontata (30 ANNI) il tizio tornera in libertà completa.
Quelli che non capisco sono i tanti che sono contrari alla pena di morte e poi si risentono dei tentativi di reintegro dei colpevoli.
Mi piacerebbe intervistare uno per uno quanti hanno qua affermato che è vergognoso che il tizio esca dal carcere, sia pure solo per qualche ora e chiedergli se lo condannerebbero a morte. A quanti risponderebbero di no, supplico di spiegarmi la loro logica!