Assume ecstasy, muore a 16 anni
Venezia,era stata ricoverata dopo party
Una festa in spiaggia al Lido di Venezia si è trasformata in tragedia per una 16enne di Rovigo, morta dopo una giornata di coma. La ragazza aveva assunto Mdma, un micidiale principio attivo dell'ecstasy. La giovane studentessa, Nicole Pasetto, di Rovigo, l'avrebbe assunto puro, presumibilmente insieme ad alcolici, in compagnia di due coetanee, mentre assisteva ai fuochi d'artificio della Festa del Redentore.
Nella giornata di lunedì la procura disporrà l'autopsia e, se l'esame confermerà che la morte della ragazza è stata determinata dall'ecstasy, sarà ipotizzato il reato di omicidio colposo. "E' una vicenda che va chiarita in tutti i suoi aspetti", ha detto il sostituto procuratore della Repubblica di Venezia, Lucia D'Alessandro.
Quella che doveva essere una notte di spensieratezza - in ossequio ad un rito che da decenni in laguna prevede che il sabato notte, dopo le luci artificiali sparate nel cielo per il Redentore, si attenda sulla battigia l'arrivo dell'alba per un bagno in mare collettivo - è diventato un incubo per tre ragazze, una delle quali, Nicole, è spirata all'ospedale di Dolo.
Già al suo arrivo le sue condizioni venivano date per disperate dai sanitari. Dopo aver pianto per ore, distrutti, davanti alla camera del reparto di rianimazione del nosocomio nel quale era ricoverata la figlia, in attesa di una parola di speranza da parte dei sanitari, alla notizia della sua morte i genitori della 16enne si sono subito allontanati dall'ospedale.
Il padre, impiegato, si è limitato a dire ai giornalisti: "Non ho voglia di parlare, cercate di capire, siamo distrutti". Le due amiche della giovane, anch'esse residenti nel capoluogo polesano, ancora confuse, agli uomini della questura sono state in grado, per ora, di fornire solo un quadro frammentario e lacunoso dell'accaduto. Pochi i dati certi: i poliziotti sono stati fatti intervenire sulla spiaggia poco dopo le 4 del mattino, mentre la ragazza più grave, dopo un breve transito all'ospedale del Lido e il rifiuto ad ospitarle a Mestre per carenza di letti, era già arrivata nel nosocomio di Dolo.
Quando gli agenti sono arrivati sulla spiaggia non c'era più traccia dei 1500 ragazzi che, almeno fino alle 3, ora presumibile del malore della ragazza, affollavano quel tratto di costa, ballando e bevendo. E neppure i tre camion, due per la musica techno sparata a tutto volume e uno per le bibite, che alcuni testimoni confermano fossero presenti alla festa. Un numero così consistente di ragazzi e la presenza della musica techno sembrano indicare che l'incontro fosse un evento a metà strada tra una festa tra amici e un rave party.
Sulla personalità delle tre ragazze gli investigatori mantengono il più stretto riserbo: sembrano siano giovani senza particolari problemi, studentesse di istituto superiore, forse in vacanza balneare con le famiglie a Sottomarina. Di sicuro, dicono gli agenti, le due ragazze non si sono rese conto delle condizioni disperate in cui versava Nicole.
Su chi abbia fornito alle tre la droga esiste solo una indicazione sommaria: è un ragazzo che le tre non conoscevano. Dopo aver acquistato l'ecstasy e averlo mescolato ad una bibita, le giovani si sono divise, frequentando compagnie diverse. Sarebbe stato uno dei partecipanti alla festa a notare che la giovane rodigina stava male e a dare l'allarme.