Ho già scritto che ritengo ingiusto che quei due non abbiano potuto usufruire di quel servizio, in post precedenti.
L'intervento che hai citato era riferito a chi se la prende con Dark appellandolo come xenofobo o disturbato, solo perchè dice che a lui persone del genere metterebbero a disagio.
Ma la xenofobia questo è.
.. non lo ritengo disturbato, almeno non più della maggior parte delle persone. Ma poi non intendevo disturbato = malato.
Ritengo importante sottolineare come un criterio per giudicare chi sia FUORI dalla normalità e chi DENTRO sia difficile da stabilire al livello oggettivo.
Credo che ognuno deve badare a se, questo vale sia per quei ragazzi a loro modo disturbati, ma anche per quelli che li giudicano e li discriminano che sono a loro volta disturbati dalla paura.
Soluzione: tutti noi siamo/possiamo essere disturbati, ma finché non ci sarà una legge che vieti di portare gente con il collare, quei ragazzi non hanno fatto niente di male.
Voglio dire, a me potrebbero stare sul ***** i vecchi o gli autisti d'autobus, ma non per questo ogni volta che li incontro cerco di fare giustizia. Perciò se a giorno d'oggi si può parlare di una parola come NORMALITA', questa si raggiunge con un sano quanto reciproco farsi gli affari propri (Questo ovviamente in assenza di una legge precisa, come in questo caso)
Ma guarda Brutto, per quello che riguarda l'idea di xenofobia non sono molto d'accordo. Credo che siano altri gli atteggiamenti e le idee di coloro che appoggiano la xenofoia ed il razzismo.
E' sicuramente difficile stabilire un criterio di normalità, ma se questa può essere almeno identificata come consuetudine, non possiamo affermare che chi porta a spasso la ragazza con il collare sia normale. E con ciò voglio dire che se qualcuno si sente a disagio di fronte ad una cosa del genere, non è poi tanto strano o disturbato.
Anche perchè l'esempio che fai te con i vecchi e gli autisti di autobus, almeno da noi non regge; perchè i vecchi e gli autisti di autobus da queste parti sono la normalità, gente che gira portata a spasso con il guinzaglio, no.
Poi certo, il fatto che una persona ne porti a spasso un'altra con una catena non significa che quesa sia un poco di buono, o che quella che si fa a portare a spasso sia una pazza; ma è anche probabile che il comportamento di queste persone abbia altre cause, come il disagio personale o sociale, la difficoltà nell'accettazione di alcune situazioni o di alcuni stati emotivi ecc.
Io non condivido la concezione freudiana, o meglio relativista, che vede tutti gli individui come sul filo di un rasoio, al confine tra normalità ed anormalità. E questo sia perchè la consuetudine nella nostra società non è campata in aria ma è frutto di millenni di storia e vita sociale, sia perchè i principi oggettivi per una distinzione secondo me vanno cercati in tutte le cose.
Il discoro sicuramente è complesso, ed io sono anche abbastanza prolisso purtroppo ma se vogliamo vedere la cosa da un punto di vista più 'formale', posso dire come già fatto negli altri post, che in assenza di leggi o regole che prevedano che un individuo che ne porti al guinzaglio un altro non possa salire su un mezzo pubblico, nessuno ha il diritto di privare questo individuo del suo diritto ad usufruire di un servizio per cui ha pagato.
Xenofobia = paura dello straniero e quindi del diverso.
Stai tranquillo per la tua prolissità, la tollero, se ha senso, quindi: esprimiti!. Per quanto riguarda Freud, ebbene per molti aspetti mi considero un suo sostenitore. Ma il lato brutto della storia però è che una cosa fondamentale accomuna le nostre opinioni, ossia che in assenza di leggi quell'autista non aveva il diritto di parlare.
Ma a parte questo, ribadisco ancora una volta, che stabilire il confine e soprattutto lo spessore, fra ciò che è normale e ciò che non lo è, sia molto problematico. Anche nel caso se dovessimo considerare i nostri ormai affezionatissimi come un estremo da vietare con la legge, chi saranno allora i normali e chi sarà il malato? Come si potrà giudicare una persona vestita in pelle nera con qualche borchia qua e là? Dopo tante riforme presumo si dovrà arrivare ad un punto critico: vietare qualsiasi anomalia presente fra la folla, istituendo una serie di vestiti "tipo" se non adottare un' uniforme( sto pensando alla tutina militare che tutti i cinesi portavano qualche decennio faXD). E' una visione distopica la mia che probabilmente non ha senso, ma è ciò che presuppone questo fatto.
Siamo alla fine forse del più grande decennio della storia dell'umianità, la normalità è una parola ormai destabilizzata, valida ormai soltanto nella periferia.
Ultima modifica di BRutto_Gay; 27/1/2008 alle 23:05
Per il significato che evidenzi della parola xenofobia secondo me è un po' forzato e letterale.. Per xenofobia comunemente si intende più una paura di diversità dovuta a razza o etnia; anche se poi forse specificando bene, si può anche usare in un accezione più blanda come fai te..
Mi rendo conto che sia difficile stabilire le basi di un giudizio che possa permetterci di definire chi e cosa è normale, e sicuramente una livellizzazione e uniformazione dei costumi come quella che ricordi della Cina maoista, non può essere altro che nociva.
Tuttavia, penso che a livello culturale sia sensato definire cosa è più lecito o meno, cosa è più consueto e cosa meno, riguardo i comportamenti ed i costumi all'interno di una società. Quindi ad esempio, non trovo sia sbagliato definire comprensibile la reazione di chi rimane perplesso e a disagio di fronte a chi, come i due ragazzi in questione, se ne va in giro con un guinzaglio al collo.
Probabilmente in una società dove tutti gli individui fossero dotati di guinzaglio, l'individuo anormale, strano sarebbe quello senza collare, percarità; ma così non è, e la realtà vede effettivamente come anormale il portarsi in giro il proprio partner al guinzaglio.
Oggi siamo pesantemente influenzati dal relativismo, lo identifichiamo come progresso sia culturale morale che sociale, e siamo portati a considerare tutto in questa visione, accettando ogni tipo di diversità. Ma questo però, se da un lato ci permette di essere più flessibili nell'accettazione del diverso, dall'altro ci porta anche ad essere eccessivamente disponibili verso le diversità; ed estremizzando il concetto si arriva a chiedersi se un domani non arriveremo ad accettare il 'diverso' che invece del guinzaglio al collo porti il guinzaglio con un gancio conficcato nella carne (esempio truculento vabè ) di un partner anch'esso del tutto consenziente.
Ritengo sia importante avere dei principi inscindibili, da cui poi derivare norme e leggi che regolino il vivere sociale; perchè giusto e sbagliato, come normale ed anormale, se promossi da giudizi relativi, portano come successo in passato nella storia dell'uomo all'accettazione di comportamenti ed idee che possono lederci.
In quest'ottica, un guinzaglio secondo me è al limite, e se proprio qualcuno dovesse sentire il bisogno di portarlo, dovrebbe farlo o in manifestazioni adatte tipo rave eccetera, o in privato. E questo in nome di principi come la libertà (una persona anche se consenziente non è libera con un guinzaglio), decenza (uno che gira incatenato urta la sensibilità di chi non è abituato a tale vista, come di chi ritiene che le catene siano simbolo di schiavitù, la quale anche se consenziente è deplorevole), uguaglianza (chi porta il guinzaglio non è uguale al suo padrone) eccetera che devono essere secondo me capisaldi della società, almeno per ciò che riguarda il vivere sociale (insomma in privato che si incatenino se vogliono ).
Bene o male concordo con Godel specialmente per quanto riguarda la condanna al relativismo estremo.....relativismo estremo che non mi ha MAI trovato concorde.
Che vi piaccia o no, ci sono comportamenti che esulano dalla normalità.....che poi vi piacciano, li tolleriate o vi facciano schifo è un altro discorso, ma è oggettivo che portare la propria ragazza al guinzaglio NON È normale.....concorderete almeno su questo, mi auguro....
"normale"= dettato dalla norma. per quanto mi riguarda, solo quella giuridica, e non quella dettata dalla morale soggettiva di qualcuno, può avere un qualche valore (e nemmeno quella giuridica spesso mi trova d'accordo, ma la rispetto in quanto non credo nel disordine assoluto).
o meglio:normale, cioè non compreso in ciò che la norma proibisce.
nessuno proibisce, che io sappia, l'uso di portare una persona al guinzaglio se questa è consenziente.
fermo restando che ci sono pratiche legate ad un mondo, ad una sottocultura, che restano celate e costrette in certi "locali" e in certe "situazioni", di cui la gente qua dentro non ha nemmeno una minima conoscenza. a volte nelle situazioni meno "normali" si scoprono le cose che ci rendono migliori, che ci fanno cambiare. ma è troppo comodo restare sul sedile di un autobus con la faccia terrorizzata, con l'imbarazzo dell'ignoranza, con l'incapacità di gestire il tutto con una sana, semplice, salutare risata.
(chiedere curiosità a certe persone sarebbe troppo)
NORMALE è anche sinonimo (non so se corretto o no, sta di fatto che lo è diventato) di CONSUETO, ed è in questo senso che lo intendevo....chiaramente non mi dirai che è CONSUETO portare la propria ragazza al guinzaglio.
Sinceramente non so quanto possa rendermi migliore riuscire a conoscere uno con quella faccia da delinquente pazzo che porta al guinzaglio una ragazza che se veramente è consenziente deve essere ancora più matta di lui.....anche supponendo fosse vero, sinceramente se il prezzo da pagare per diventare migliori è conoscere quei due, preferisco di gran lunga rimanere come sto.....