Originariamente inviata da
Godel
Per il significato che evidenzi della parola xenofobia secondo me è un po' forzato e letterale.. Per xenofobia comunemente si intende più una paura di diversità dovuta a razza o etnia; anche se poi forse specificando bene, si può anche usare in un accezione più blanda come fai te..
Mi rendo conto che sia difficile stabilire le basi di un giudizio che possa permetterci di definire chi e cosa è normale, e sicuramente una livellizzazione e uniformazione dei costumi come quella che ricordi della Cina maoista, non può essere altro che nociva.
Tuttavia, penso che a livello culturale sia sensato definire cosa è più lecito o meno, cosa è più consueto e cosa meno, riguardo i comportamenti ed i costumi all'interno di una società. Quindi ad esempio, non trovo sia sbagliato definire comprensibile la reazione di chi rimane perplesso e a disagio di fronte a chi, come i due ragazzi in questione, se ne va in giro con un guinzaglio al collo.
Probabilmente in una società dove tutti gli individui fossero dotati di guinzaglio, l'individuo
anormale, strano sarebbe quello senza collare, percarità; ma così non è, e la realtà vede effettivamente come
anormale il portarsi in giro il proprio partner al guinzaglio.
Oggi siamo pesantemente influenzati dal relativismo, lo identifichiamo come progresso sia culturale morale che sociale, e siamo portati a considerare tutto in questa visione, accettando ogni tipo di diversità. Ma questo però, se da un lato ci permette di essere più flessibili nell'accettazione del diverso, dall'altro ci porta anche ad essere eccessivamente disponibili verso le diversità; ed estremizzando il concetto si arriva a chiedersi se un domani non arriveremo ad accettare il 'diverso' che invece del guinzaglio al collo porti il guinzaglio con un gancio conficcato nella carne (esempio truculento vabè
) di un partner anch'esso del tutto consenziente.
Ritengo sia importante avere dei principi inscindibili, da cui poi derivare norme e leggi che regolino il vivere sociale; perchè
giusto e
sbagliato, come
normale ed
anormale, se promossi da giudizi relativi, portano come successo in passato nella storia dell'uomo all'accettazione di comportamenti ed idee che possono lederci.
In quest'ottica, un guinzaglio secondo me è al limite, e se proprio qualcuno dovesse sentire il bisogno di portarlo, dovrebbe farlo o in manifestazioni adatte tipo rave eccetera, o in privato. E questo in nome di principi come la libertà (una persona anche se consenziente non è libera con un guinzaglio), decenza (uno che gira incatenato urta la sensibilità di chi non è abituato a tale vista, come di chi ritiene che le catene siano simbolo di schiavitù, la quale anche se consenziente è deplorevole), uguaglianza (chi porta il guinzaglio non è uguale al suo padrone) eccetera che devono essere secondo me capisaldi della società, almeno per ciò che riguarda il vivere sociale (insomma in privato che si incatenino se vogliono
).