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Critiche alla stampa internazionale sulla diffusione di informazioni su Ahmadinejad: il "caso" MEMRI
Da vari giornalisti e cittadini di lingua araba è stato affermato che i discorsi del presidente dell'Iran vengono tradotti inappropriatamente, e strumentalizzati con l'aiuto dei media per dare l'immagine di un uomo di Stato violento.
Una prima critica mossa in molti ambienti di controinformazione proverrebbe dalla considerazione che la principale compagnia di traduzione cui fanno riferimento molti organi di stampa internazionali è il MEMRI, che si occupa di tradurre le lingue vicino e medio-orientali nelle principali lingue europee. Tale agenzia è controllata da israeliani, esponenti politici di destra, e dal colonnello Yigal Carmon, ex ufficiale dei servizi segreti militari di Israele.
Tali dubbi sono in parte confermati dall'attenta lettura delle affermazioni di Ahmadinejād: in riferimento alla celeberrima "cancellazione di Israele dalla carta geografica", ad esempio, Ahmadinejād auspicò la cancellazione di quelli che definisce regimi, vale a dire i governi di USA e Israele, e non dei relativi Stati. Queste le parole che chiudono il suo discorso: «... Chiunque accetti la legittimità di questo regime ha, di fatto, firmato la sconfitta del mondo islamico. Il nostro amato Imām nella sua lotta ha mirato al cuore dell'oppressore mondiale, cioè al regime occupante. Non ho alcun dubbio che la nuova ondata che è iniziata in Palestina, e di cui abbiamo testimonianza anche nel mondo islamico, eliminerà questa disgraziata macchia dal mondo islamico...». Tuttavia - come ben evidenziato dall'espressione suesposta ("in parte") - le affermazioni di Ahmadinejad, se viste alla luce del convegno sulla negazione della Shoah, lasciano pochi dubbi riguardo all'orientamento presidenziale.
È da notare che sia l'Iran, sia la Russia (ma non solo) sono intenzionate a lasciare il petroldollaro, con il favore di Cina e Giappone (che hanno intensificato i loro investimenti in euro e sono legati economicamente all'Iran). La posizione non ha però avuto risalto nell'informazione di massa e, allo stato attuale, non si sa quanto serie siano le intenzioni di attuare tale proposito che, ricordiamo, fu espresso a suo tempo anche da Ṣaddām Ḥusayn poco prima della guerra che travolse lui e il suo regime.