L'articolo dice che il diverbio è stato così acceso da portare la professoressa a chiamare i carabinieri... di solito quando in un edificio pubblico ci sta una lite decisamente molto accesa si chiamano le guardie... di solito eh... certo...3 volanti mi sembra un'esagerazione.
Aho, vedi che t'ho risposto a te : ti chiedevi perché non avessero chiamato la madre. E stop. La madre è stata chiamata.
Ho replicato che poteva bastare chiamarla per sentirsi dire "Mia figlia è una stronzetta, ma mo' vengo io e ce la riportiamo insieme", come poi è successo.
Io ho letto che c'è stato un diverbio ed una discussione un po' accesa. Da qua a rissa ce ne passa xD
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Venezia. Un padre va a prendere la figlia a scuola. Genitori separati, accordo e condiviso, lui si assume la responsabilità di prendere questa figlia. Lei lo vede e dice che vuole la mamma. La insegnante non si capisce bene cosa esattamente faccia, pare che ci sia una discussione tra padre e insegnante e lei chiama la polizia. Finisce che forse lui denuncia lei o non si sa. E’ tutto scritto su una notizia che vale la pena commentare, seppur brevemente, perché mi vengono in mente con chiarezza un paio di cose: - il video della vicenda di Cittadella ha ottenuto come effetto quello di determinare una fobia collettiva che ha influenzato media, figli, figlie, genitori e insegnanti; - i padri, in generale, ne escono fuori completamente massacrati. In una coppia separata i ricatti dei figli ai genitori sono all’ordine del giorno. Non so cosa sia avvenuto a Venezia e quale che sia il motivo di questa reazione ma ho cresciuto prole anch’io e so che bisogna distinguere tra i capricci e i rifiuti motivati. Chi usa i capricci dei figli per servirsene contro l’altro genitore compie una scelta imperdonabile. Chi non ascolta un rifiuto motivato fa altrettanto. Ma se il principio è che tutti i padri che aspettano i figli fuori dalla scuola sono mostri direi che per andare oltre la caccia alle streghe bisogna attivare il cervello. Tutta la mia solidarietà a quel padre, chiunque sia, anche per il risalto mediatico dato alla vicenda in questo momento in cui i media sono sciacalli in cerca di mostri e di sante cui conferire punizioni e aureole. Perché quel padre, per quanto non abbia fatto nulla, dato che la figlia ha detto no, l’insegnante se l’è presa e chiamerà i servizi sociali, i media l’hanno segnato a vita, di già, insinuando il sospetto che chissà cosa mai sarà successo, quel padre, dicevo, da ora in poi, e spero di no, potrebbe vivere un calvario fatto di accertamenti in cui sarà periziato, visto e rivisto, in cui sarà valutata la sua adeguatezza in quanto genitore e in cui comunque incontrerà persone che lo guarderanno con diffidenza e incredulità quando lui racconterà che si è trattato di una sciocchezza. Ci sono figli che ti mandano a quel paese perché non gli compri un telefonino nuovo e figli che siccome gli hai detto il giorno prima che alla festa non ci vai se devi dormire fuori allora ti ricattano e dicono che vogliono stare con la mamma o con il papà. I figli bisogna ascoltarli, non faccio che dirlo, ma non ci si può fare manipolare da loro e se tu sei un adulto hai il dovere di non favorire atteggiamenti sciocchi che li danneggeranno. Perché altrimenti la differenza tra adulti e adolescenti o bimbi non si capisce quale sia.
Fonte: http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/17/e-venne-fuori-la-fobia-collettiva-del-padre/
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Che ho parlato di rissa?!? Non me pare.
Però ci vuole poco a passare da diverbio acceso alle mani... è per questo che si chiamano le guardie in questi casi...
Se poteva evità se avessero chiamato subito la madre, ma qui la colpa a sto punto sarebbe del marito che ha preferito incazzarsi piuttosto che chiamare l'ex moglie (o al massimo la direzione della scuola).
Si c'hai ragggggione.
E' SEMPRE colpa degli uomini.
Mai delle donne isteriche che scuotono il sistema nervoso dei maschietti
...è questione di ruoli e responsabilità rude.
Siamo in un edificio scolastico.
Io sono una maestra.
Anche se bimba Tizia non è un'allieva della mia classe, fin quando si trovano dentro un edificio scolastico, la sua incolumità è pur sempre mia responsabilità.
Io sono una maestra e vedo una ragazzina isterica che non vuole il padre.
Io non conosco il padre e non conosco la ragazzina.
Non so se la ragazzina è una stronzetta, non so una mazza, però decido di preoccuparmene e do retta alla bambina... (visto poi che ogni tanto ci piace anche tirare in mezzo la frase "bisognerebbe ascoltare i ragazzini")
Io maestra sto svolgendo il mio ruolo di responsabilità e mi metto in mezzo.
Io sono il padre.
Mia figlia mi vede e inizia a urlare. Non mi vuole.
So che mia figlia è una stronzetta.
Vedo una maestra che interviene e non me la fa portare via perchè la ragazzina non vuole venire via con me.
Invece di chiamare la madre e farla venire subito, o farla parlare con la maestra, o di tranquillizzare la maestra, o di intraprendere qualsiasi argomentazione in maniera civile, nonstante io abbia ragione, decido di inveire contro la maestra e insultarla.
Io sono la maestra.
Ho di fronte a me un uomo che vuole portarsi via la bambina nonostante lei urla di non voler andare con lui.
Quest'uomo mi sta urlando contro e mi sta insultando decisamente troppo.
Io non conosco la madre di questa ragazzina, non ho neanche il numero di questa ragazzina, nemmeno conosco questa ragazzina!!
Chiamo le guardie e vediamo di risolvere 'sta situazione.
La maestra ha svolto il suo ruolo.
Iniziamo con i se:
Se il padre fosse stato un violento, avesse preso la ragazzina e l'avesse portata via senza far sapere niente a nessuno (dicesi rapimento) a quest'ora tutti quanti si starebbero chiedendo "e le maestre?!? perchè non hanno fatto un cazzo?!?"
Se al posto del padre ci fosse stato uno sconosciuto, a quest'ora il padre starebbe leccando la fregna della maestra per la gratitudine.
È il padre che ha toppato. E anche la scuola. Ma di sicuro non la maestra.
...che poi bisognerebbe pure vedere cosa ha detto la maestra per far incazzare così il padre.
No Jo.
Quello era IL PADRE cazzo e aveva tutto il diritto di riprenderla a scuolaq, anche se il giorno prima non le aveva comprato l'iPhone.
La maestra doveva chiedere alla bambina quale fosse il problema, non dire al padre di lasciarla perdere.
Chi cazzo sei tu per dire a me che sono il padre che devo lasciar perdere mia figlia che fa i capricci?
Aho, ma che scherziamo?
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Cioè, col senno di poi ancora pensi che abbia fatto bene?
L'unica che verrà denunciata alla fine mi sa che è la maestra.
Ma il padre rimarrà quel mostro che lo hanno disegnato per colpa di un'impicciona che non sa nemmeno chiedere che tipo di problema ci sia. Subitop inveisce. Tu sei il padre e non la tocchi. Chiamo gli sbirri.
Ma vattenaffanculo.
Ma quale cazzo è il senno di poi Rude?!? QUALE?!?
Quello è il padre, ma io maestra NON LO CONOSCO e vedo una determinata situazione!
O me ne sbatto il cazzo o me ne interesso.
Fin quando si sta in quell'edificio la responsabilità è mia... posso sbagliare o posso vederci giusto, ma la responsabilità è mia.
È questo che non t'è chiaro Rude.
Può essere il padre, può essere la madre, la zia, la cugina, il nonno o la pronipote, a me non frega un cazzo. Agisco per quello che vedo.
È il padre che doveva tranquillizzare la situazione.
E come tranquillizzava?
Mettiti nei suoi panni.
Vai a prendere tua figlia AL POSTO DI TUA MOGLIE-ex (si evince dall'articolo che di solito ci andava la madre).
Tua figlia appena di vede rientra a scuola e tu la segui per convencerla a venire con te.
Lei non ne vuole sapere e tu insisti finché si intromette l'insegnante che, anziché CHIEDERE COSA SUCCEDE ti intima di lasciar perdere tua figlia.
Ah, tu non ti snervi? Eeeeeh io sì. Le risponderei proprio coi giusti toni. Non perderei nemmeno tempo per spiegarle DI MIA VOLONTA' quello che lei ha dimenticato di chiedere : COSA E' SUCCESSO? CHI E' QUEST'UOMO? Se è tuo padre perché non vuoi andare con lui? Chiamiamo tua madre?
Se vuoi fare la mediatrice, fai la mediatrice. E proprio perché non è una tua alunna e non conosci né lei né la situazione NON PRENDERTI LA BRIGA di decidere cose di questo tipo... Cioè.. non so se ci rendiamo conto della gravità della situazione... Del danno morale che ha subìto questo signore....
Ma due calci nel culo e non esci fino al giorno della befana.