"Chiede il pizzo, il negoziante lo massacra di botte"
Il titolare di un negozio di Figline Vagliaturo (Cosenza) anziché pagare quanto chiesto "dagli amici di Cosenza" ha riempito di pugni il ragazzo mandato per portare a termine l'estorsione. "Mi bruciassero il negozio, o mi chiudessero pure in carcere. Io non mi faccio intimorire dal racket della criminalità"
di Redazione 13/09/2012
Se la storia è bella o brutta il giudizio lo lasciamo a voi. Ci limitiamo a raccontarla.
Mercoledì pomeriggio. Siamo in un piccolo centro a sud di Cosenza. Un ragazzo di 27 anni, con precedenti per associazione mafiosa, è entrato, con fare minaccioso in un negozio di Piano Lago, frazione del comune di Figline Vagliaturo.
Si avvicina al proprietario del negozio. Si presenta: "Mi mandano gli amici di Cosenza". Quindi la richiesta: "Dammi quello che sai". Soldi. Il pizzo. Il titolare del negozio apre il registratore di cassa. Riempie una busta con dei soldi e si avvicina all'uomo. Ma anzichè consegnarli 'il pizzo' gli salta al collo e lo riempie di botte.
Il ragazzo in un modo o nell'altro riesce a liberarsi dalla furia del negoziante e scappa. Ma il titolare lo insegue in mezzo alla strada e dopo averlo raggiunti torna a picchiarlo.
Il tutto, tra le urla di incoraggiamento della folla intanto accorsa, fatta soprattutto di altri negozianti che già avevano avuto a che fare con "l'amico di quelli di Cosenza".
"Poco mi importa, ora, di essere denunciato" ha dichiarato il negoziante - di cui ovviamente preferiamo non fornire le generalità - "questo negozio è la mia vita. E io il pizzo non lo pagherò mai. Anche a costo di finir male. O in carcere".
Fonte: today.it