Come non è giusto che a un determinato reato non si assegni una giusta e meritata punizione. La rieducazione deve avvenire in un secondo momento.
E dal mio punto di vista la punizione per questo tipo di reati dovrebbe essere la castrazione chimica. E il mio non è un sentimento che diventa legge. E' un principio logico e razionale, secondo cui ad ogni reato andrebbe assegnata una punizione adeguata.
Un carcere duro è una pena pesante di per sè.
La castrazione chimica invece è una tortura a tutti gli effetti che non aiuta in nessun modo il criminale, anzi ne peggiora altamente la condizione psichica.
Non è tra le pratiche che rientrano nel mio "punizione si, ma con criterio e rieducazione".
Questo è vero. Ed è l'unico motivo per cui potrei cambiare opinione. Anche perchè sono sempre pronta a rimettere in discussione ciò che penso. Anche perchè gli effetti della castrazione potrebbero condizionare il percorso di riabilitazione. Ogni cosa ha i suo pro e i suo contro. Sta poi ad ognuno scegliere in quale opzione il valore dei pro è superiore ai contro.
Si che ogni cosa ha pro e contro è vero.
Ma il fatto è che io non vedo pro, se non l'appagamento di un normalissimo istinto naturale, ma pur sempre istinto.
Quello che non capisco è: se ognuno deve avere almeno la possibilità di essere rieducato, perchè deve essere ridotto in quelle condizioni?
A parte l'impossibilità di una ripresa psicologia, perchè una castrazione chimica non costruisce niente.
Ma poi, nell'eventualità che l'individuo sia riabilitato e reso un civile, perchè deve continuare a pagare tutta la vita per la sua castrazione quando teoricamente la pena l'ha gia scontata? Sarà sempre un reietto...