Originariamente inviata da
Holly
raggelata? che parolone!
è normale che chi scrive di storia tende a soggettivizzare, perché l'atto stesso del racconto viene filtrato attraverso una certa soggettività. ma la fonte è oggettiva.
se in un documento c'è scritto che tizio x ha fatto cosa y a ora z, sta a me interpretare quel fatto, ma il documento è un dato, è oggettivo che ho in mano quello.
io ti sto parlando di storiografia pre-settecentesca. secondo una concezione classica - di fatti io sto parlando di un periodo precedente al positivismo, attenzione, io non l'ho proprio messo in mezzo il positivismo - la storia è opera di oratoria massima. il vero storico va a farsi benedire molto spesso a favore di elementi, talvolta fantasiosi, in grado di migliorare una narrazione.
per quanto riguarda quello che volevo dire... è che l'oggetto di studio in sé è un fatto realmente avvenuto. qualcosa di tangibile/concreto. l'interpretazione, che è anche quello che si fa quando si scrive di storia, è sempre soggettiva. puoi tendere all'oggettività, ma c'è comunque una mente che interpreta i dati. ma il dato tangibile è oggettivo.
è la stessa operazione che viene fatta in filologia, per fare un esempio forse azzardato. io ho dei testimoni. come poi ricostruisco la volontà dell'autore, è sempre un dato filtrato da me soggetto-filologo, ma il testimone è lì, e io posso avvicinarmi il più possibile alla volontà dell'autore.
in ogni caso ho appena riletto i punti evidenziati. c'era un "perché" e una spiegazione a seguito di ognuno. è facile travisare leggendo mezza frase... e mi ha fatto anche una certa rabbia vedere evidenziata solo mezza frase, perché avrei fatto la figura da scema ad aver scritto quelle cose senza una relavita giustificazione (che da qualche parte è anche, lo ammetto, confusionaria)
lo so che la storia è stata scritta da soggetti. sto dicendo che comunque qualcosa è avvenuto, e il fatto storico in sé, e non com'è stato visto/percepito/trascritto è un dato e quello rimane. è ovvio che chi scrive e studia storia tende all'oggettività. anche senza raggiungerla (l'oggettività assoluta è paradossale per quanto riguarda certe materie!)
io sono stra-convinta che quello che mi è stato insegnato non è ciò che è realmente accaduto.
ma ti posso dire che ci possiamo avvicinare all'avvenimento reale studiando approfonditamente le fonti.
se ci fai caso ti sto dicendo anche io che la storiografia è stata falsata. ma la storia non è storiografia.
ho dei seri dubbi sul fatto che tu abbia capito il mio discorso.
molte volte va anche vista la cosa da una prospettiva diversa. molte volte arrivano documenti sfasati anche per pura casualità.
io non mi occupo di storia a quel livello, sarei un'ipocrita a dirlo. ma sicuramente chi ORA studia e scrive di storia, non si basa soltanto sulla storiografia e non ri-trascrive pedissequamente ciò che è stato scritto in una precedente edizione dello stesso libro di testo.
io non ho studiato storia ad alti livelli. ho amici che studiano storia, e so che tipo di studio fanno loro. ma io non sono una studentessa di storia. ho sicuramente delle lacune in merito, io lo ammetto senza problemi. ho fatto un esame di base di storia settato per il mio corso di laurea, e io non sono iscritta a storia.
tu mi sa che non hai capito nulla di quello che ho scritto.
più che altro, prima di accusare la mia formazione, mi dài le fonti della tua?
e non ti chiederò altro, finché tu non mi avrai citato eventuale ateneo di appartenenza e libro di testo di riferimento. tu parli di documenti, citami i tuoi.
però, se cortesemente potessi finire qui di scaldarti e di avere un tono inquisitorio, te ne sarei estremamente grata.