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Rosemary, io nel dubbio sono andata direttamente a chiedere a una persona laureata in storia.
E tu non hai letto il mio messaggio, perché io ho scritto esattamente quello che mi ha detto lui. Si prendono le fonti e se ne fa un'analisi critica. Ma la storia è una disciplina oggettiva, in quanto tende all'oggettività.
O meglio, io gli ho chiesto se quello che lui studia sia una disciplina oggettiva e fin dove si può raggiungere l'oggettività.
Lui mi ha risposto che sì, è una materia oggettiva o che almeno tende a una ricostruzione oggettiva dei fatti.
Io gli ho fatto notare che non tutte le fonti sono attendibili, e siamo arrivati, nel caso della spiegazione che lui ha dato a me, al caso della storia romana. Io ho argomentato dicendo che non tutti gli autori sono oggettivi in quello che scrivono (vedi Plutarco, che ha scritto tantissime cavolate oltre a tantissime cose vere).
Quel che mi ha risposto è che sì, si considera lo scritto, ma poi si fa un ampio lavoro di confronto con altri tipi di fonti, non solo filologico-letterarie (stavamo sempre parlando di storia romana in quel frangente), ma anche d'altro tipo. Si fa un'analisi critica di queste fonti e si cerca di ricostruire l'andamento dei fatti in una maniera oggettiva il più possibile. Poi, va be', ha anche aggiunto che nel caso dell'esempio che gli ho portato io, si parlava addirittura di una disciplina archeologica.
Quindi no, quello che ti ho scritto non è né agghiacciante né raggelante.
E' OVVIO che le fonti parlino, e che non dettino. Il mio corso di laurea è d'impianto fondamentalmente filologico, lo so bene che sono tutte cose da prendere con le pinze, ed è ovvio che non si può ricostruire il passato con certezza matematica. Ma la storia non è soggettiva. Il lavoro dello storico (come di qualsiasi altro tipo di studioso che si occupa della ricostruzione del passato) è tentare di essere oggettivo il più possibile. Che poi esserlo del tutto è difficile è un altro paio di maniche, ma il suo scopo è quello. Guarda che stiamo dicendo la stessa cosa, quindi il termine "raggelata" è inappropriato.