Cioè dai, questo giorno non è poi tanto diverso da un san valentino...Domani dove andrà a finire questo orgoglio italiano?!?
Hai ragione a essere arrabbiato, ed è il motivo per cui io non ho intenzione di celebrare nulla, l'ho scritto anche io.
però hai scritto una cosa errata. l'unità d'italia non è geopolitica.
l'italia in quanto entità culturale esisteva da prima dell'800. se nel '700 si parlava di Italia si faceva riferimento alla sua cultura. e questo è un aspetto peculiare di cui essere fieri...
Aspetta. Io ti sto parlando di collettività, non di inviditualità.
Tu ragioni in quanto appartenente a quell'idea di Io nazionale. Quello secondo cui ti hanno formato a scuola, entro cui ti inserisci in quanto nato e cresciuto qui.
La formazione di un'identità nazionale avviene attraverso vari fattori. Uno di questi è la formazione di stereotipi.
Ti faccio un esempio veramente stupido. "I francesi sono snob". Per quanto idiota come stereotipo, l'identità culturale francese si fonda anche su questo stereotipo cretino. "Gli spagnoli sono focosi". "Gli Italiani sono religiosi, allegri, fanno l'amore meglio degli altri". Sia per te che sei in Italia che per chi ti guarda dall'estero, queste stupidaggini fondano la tua identità d'italiano.
La peculiarità dell'Io nazionale italiano è quella culturale. Diciamo che la nostra identità è stata ottenuta molto a culo. Ai tempi di Napoleone nessuno avrebbe mai scommesso un soldo sulla nostra unità. Eppure un'idea d'Italia c'era eccome. Ne parla addirittura Dante, d'Italia, e siamo nel '300. C'era un'immagine culturale d'Italia che aveva le radici addirittura nel Medioevo. Da quell'immagine d'Italia, che era quella delle arti, delle lettere, della filosofia, e che ha solo un'immagine direttamente geografica, si fonda l'identità politica e sociale della nostra nazione. All'interno di quella cultura che era l'unica cosa dell'Italia che esisteva prima dell'unità c'era non solo, e in parte, questa serie di stereotipi che ci definiscono in quanto italiani, ma tutta la stessa tradizione da cui prendono le mosse i politici nel momento stesso in cui "fanno gli italiani".
Ci siamo trovati nel 1861 davanti a uno stato ormai formato. Ci mancava una società comune, una lingua comune a tutti, ci mancavano delle tradizioni comuni. Sì, è pur sempre vero che questo è stato più rilevante in Italia. Ma queste divisioni non sono solo nostre. La stessa Francia aveva (ha) delle enormi differenze fra Nord e Sud. La Spagna ha delle regioni completamente diverse da loro. Dei tedeschi non parliamo nemmeno...
Il discorso facile non è, soprattutto da spiegare senza citare niente e nessuno... spero che il discorso sia chiaro anche senza fonti dirette...
Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.
150 anni fa probabilmente avrei festeggiato volentieri, calandomi nei loro panni...oggi sinceramente non mi fa granchè caldo nè freddo, proprio per via del fatto che mi guardo attorno e vedo che questo popolo di cui faccio parte ha una miriade di difetti di ogni genere che in parte, per forza di cose, finiscono inevitabilmente per infettare anche me, e non mi piace.
Mi viene davvero da chiedermi come fa questo Paese ad aver ospitato contemporaneamente gente come Leonardo, Michelangelo, Galileo, Machiavelli, Lorenzo De' Medici o altri...e subito dopo quel cretino che macchiò di rosso la fontana di Trevi, Totò Riina, Patrizia De Blanck, i concorrenti di tanti reality stupidi, le *******lle da avanspettacolo, Togliatti, Berlusconi, Prodi, Franceschini e TROPPI altri...
@Holly, e comunque il fatto che i francesi siano snob e che gli italiani siano un popolo tendenzialmente caciarone e allegro sono verità, eh
quante belle bandiere fuori di casa!
da domani le rimetteranno tutti in soffitta ?
Io non festeggio una beata minghia -.-