Il problema è che in generale l'essere tamarri significa autoghettizzarsi, rendere il proprio mondo molto piccolo. Adesso la tamarretta di Milano, Firenze, Roma cresce col poster di Tiziano Ferro (giusto per citare un nazional-popolare, non si offendano i suoi fan) che è famoso ovunque; la tamarretta di Napoli cresce col poster di un Giggino Esposito (nome inventato, ma verisimile) che è famoso dal portone di casa sua a 3 isolati più in là. Quindi il mondo già piccolo del tamarro diventa ancora più piccolo, non so se mi sono spiegato.