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Trasferirsi all'estero

  1. #71
    Vivo su FdT Loller156
    Uomo 34 anni da Lecco
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    Tra qualche mese ti racconterò


  2. #72
    Redhead Pride Lantis
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    ero in Spagna son rimpatriato e tra un po me ne andrò di nuovo, ovviamente NON in Spagna, perché è tale quale all'Italia

  3. #73
    Vivo su FdT
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    ero in Spagna son rimpatriato e tra un po me ne andrò di nuovo, ovviamente NON in Spagna, perché è tale quale all'Italia
    potresti andare in MONGOLIA, sicuramente non è come SPAGNA ITALIA
    Aspetto una cartolina
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  4. #74
    Overdose da FdT Fiona
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    Tra qualche mese ti racconterò

    Voglio sapere, sbrigati
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  5. #75
    Vivo su FdT Loller156
    Uomo 34 anni da Lecco
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    Voglio sapere, sbrigati
    Eh, n'attimo!

  6. #76
    British ninja Layne S.
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    Qualcuno di voi si è trasferito all'estero?
    Più di una volta

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    Per studio o per lavoro?
    "Studio" quando ho fatto l'erasmus (non un vero trasferimento, ma lo menziono perché è stata la mia prima esperienza di vita all'estero, che mi ha fatto maturare alcune decisioni prese dopo), lavoro poi (stage + ricerca di lavoro), poi di nuovo per studio. Ora lavoro.

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    Pro e contro?
    Da dove iniziare?

    Penso che ci siano le cose abbastanza ovvie e che valgono per tutti: non sono più vicina alla mia famiglia e i miei amici, con tutto ciò che questo comporta. Già questo genera una serie di effetti, alcuni materiali (ovvero che non ho più una rete di supporto sociale/economico), altri "emotivi" (sono lontana dalle persone che amo).

    Ho dovuto adattarmi ad una nuova cultura, dei nuovi ritmi, una nuova quotidianità. Ho dovuto adottare una nuova lingua per la mia vita di tutti i giorni, lo studio, il lavoro e tutto il resto.

    Ho dovuto ricrearmi una vita praticamente da zero, in un posto dove non conoscevo nulla; né gli orari dell'autobus, né come funzionasse l'università, né come si ottenesse la tessera sanitaria - né conoscevo nessuno.

    Come ho detto queste sono cose molto generali, cmq parlando in maniera un po' più personale, forse la cosa che mi dà più fastidio è la difficoltà di creare rapporti interpersonali solidi e duraturi - quando non hai più amici, familiari ecc. ti rendi conto quanto sia difficile stabilire legami del genere iniziando dal nulla. Fra l'altro, in molti paesi europei (di cui l'UK è il caso più ovvio) molte delle persone che incontrerai vanno e vengono: c'è lo spagnolo con cui hai fatto amicizia, ma era qui per un corso di inglese di 6 mesi. C'è il tuo compagno di uni, che presa la laurea torna al suo paesino. C'è il tuo collega che ha avuto un'offerta di lavoro migliore in un'altra parte del paese. Naturalmente dipende tanto anche da che ambienti frequenti, ma spesso se sei uno straniero ti troverai in questa situazione, per una serie di motivi legati al tuo lavoro e al tuo stile di vita.

    Per i pro... Non penso che qualcuno possa dirtelo, ci sono motivazioni che devono venire da dentro di te. Potrei mettermi a parlare di prezzi delle case e fattori del genere, ma immagino che non siano queste le cose che chiedevi nel topic.
    A Loller156 e Fiona piace questo intervento

  7. #77
    0 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 Killuminato
    Uomo 42 anni da Modena
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    Riuppo il mio stesso topic di sette anni fa. Quante cose sono cambiate

    Volevo aprirne un altro ma ho fatto ricerca, prima, menomale. Non voglio parlare di me ma discutere.


    Qualcuno di voi si è trasferito all'estero?
    Per studio o per lavoro?
    Pro e contro?

    Narrate

    (@Killuminato quanto vorrei parlarti adesso, ti avevo pure su Facebook ma sei scomparso!)

    Eccomi!
    Entrato solo per te carissima

    Ho vissuto in Svezia vari anni dove ho conseguito il dottorato poi volevo rimanere a dir la verità perchè stavo benissimo e potevo fare il mio lavoro ma ci sono stati problemi a casa ed ho preferito far la scelta di stare vicino alla famiglia e agli affetti.
    Ad ogni modo, non ho perso contatto con la Svezia e ci torno spesso per lavoro poichè partecipo a progetti internazionali su varie sperimentazioni (son biologo ambientale e genetista).


    Pro: Il mio caso è particolare, non ho fatto fatica ad ambientarmi poichè avevo la ragazza svedese in Italia e simpaticamente mi ha sempre costretto ad imparare un poco la lingua. Oltre a ciò non ho problemi con l'inglese e a livello accademico si vive bene anche così; ovvio che per integrarsi lo svedese serve per cui potrebbe essere il contro per chi non lo ha mai studiato.

    Contro: A parte la lingua, sicuramente la lontananza dagli affetti e la mentalità svedese che non credo sia adatta a molti italiani.
    A Fiona e imok piace questo intervento

  8. #78
    Overdose da FdT Fiona
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    Messaggi: 8,589
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    Più di una volta


    "Studio" quando ho fatto l'erasmus (non un vero trasferimento, ma lo menziono perché è stata la mia prima esperienza di vita all'estero, che mi ha fatto maturare alcune decisioni prese dopo), lavoro poi (stage + ricerca di lavoro), poi di nuovo per studio. Ora lavoro.


    Da dove iniziare?

    Penso che ci siano le cose abbastanza ovvie e che valgono per tutti: non sono più vicina alla mia famiglia e i miei amici, con tutto ciò che questo comporta. Già questo genera una serie di effetti, alcuni materiali (ovvero che non ho più una rete di supporto sociale/economico), altri "emotivi" (sono lontana dalle persone che amo).

    Ho dovuto adattarmi ad una nuova cultura, dei nuovi ritmi, una nuova quotidianità. Ho dovuto adottare una nuova lingua per la mia vita di tutti i giorni, lo studio, il lavoro e tutto il resto.

    Ho dovuto ricrearmi una vita praticamente da zero, in un posto dove non conoscevo nulla; né gli orari dell'autobus, né come funzionasse l'università, né come si ottenesse la tessera sanitaria - né conoscevo nessuno.

    Come ho detto queste sono cose molto generali, cmq parlando in maniera un po' più personale, forse la cosa che mi dà più fastidio è la difficoltà di creare rapporti interpersonali solidi e duraturi - quando non hai più amici, familiari ecc. ti rendi conto quanto sia difficile stabilire legami del genere iniziando dal nulla. Fra l'altro, in molti paesi europei (di cui l'UK è il caso più ovvio) molte delle persone che incontrerai vanno e vengono: c'è lo spagnolo con cui hai fatto amicizia, ma era qui per un corso di inglese di 6 mesi. C'è il tuo compagno di uni, che presa la laurea torna al suo paesino. C'è il tuo collega che ha avuto un'offerta di lavoro migliore in un'altra parte del paese. Naturalmente dipende tanto anche da che ambienti frequenti, ma spesso se sei uno straniero ti troverai in questa situazione, per una serie di motivi legati al tuo lavoro e al tuo stile di vita.

    Per i pro... Non penso che qualcuno possa dirtelo, ci sono motivazioni che devono venire da dentro di te. Potrei mettermi a parlare di prezzi delle case e fattori del genere, ma immagino che non siano queste le cose che chiedevi nel topic.
    Ci saranno pro oggettivi, aldilà degli obiettivi personali...

    Vivi in Inghilterra? Un mio amico ci vive da 7 anni (lui vive a Londra, pazzo) e ha detto che ora parecchi verranno rimandati a casa se non hanno due requisiti fondamentali: vivere là da 5 anni e avere uno stipendio annuale di 20.000 £ minimo. E' vero?
    Posso chiederti, se vivi in Inghilterra, perché proprio lì? La scelta è dipesa da qualcosa in particolare?

    Quote Originariamente inviata da Killuminato Visualizza il messaggio
    Eccomi!
    Entrato solo per te carissima

    Ho vissuto in Svezia vari anni dove ho conseguito il dottorato poi volevo rimanere a dir la verità perchè stavo benissimo e potevo fare il mio lavoro ma ci sono stati problemi a casa ed ho preferito far la scelta di stare vicino alla famiglia e agli affetti.
    Ad ogni modo, non ho perso contatto con la Svezia e ci torno spesso per lavoro poichè partecipo a progetti internazionali su varie sperimentazioni (son biologo ambientale e genetista).


    Pro: Il mio caso è particolare, non ho fatto fatica ad ambientarmi poichè avevo la ragazza svedese in Italia e simpaticamente mi ha sempre costretto ad imparare un poco la lingua. Oltre a ciò non ho problemi con l'inglese e a livello accademico si vive bene anche così; ovvio che per integrarsi lo svedese serve per cui potrebbe essere il contro per chi non lo ha mai studiato.

    Contro: A parte la lingua, sicuramente la lontananza dagli affetti e la mentalità svedese che non credo sia adatta a molti italiani.
    Grazie Killu

    La Svezia dev'essere bellissima, i paesi nordici ultimamente mi affascinano un sacco...
    Conti di tornare all'estero o preferisci fare il "pendolare"? Che mentalità hanno gli svedesi?

  9. #79
    British ninja Layne S.
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    Quote Originariamente inviata da Rosemary Visualizza il messaggio
    Ci saranno pro oggettivi, aldilà degli obiettivi personali...

    Vivi in Inghilterra? Un mio amico ci vive da 7 anni (lui vive a Londra, pazzo) e ha detto che ora parecchi verranno rimandati a casa se non hanno due requisiti fondamentali: vivere là da 5 anni e avere uno stipendio annuale di 20.000 £ minimo. E' vero?
    Posso chiederti, se vivi in Inghilterra, perché proprio lì? La scelta è dipesa da qualcosa in particolare?
    No, vivo in Irlanda del Nord (da 3 anni).
    E no, quello che dice il tuo amico non è vero - lui non può sapere quello che succederà, semplicemente perché nessuno lo sa. Fra l'altro, quello scenario è improbabilissimo, per una serie di motivi: non si sa ancora quando (né se...) la Brexit avrà effetto; e soprattutto per imporre simili condizioni dovrebbero uscire totalmente non solo dall'Europa ma anche dall'EEA.
    Anche se lo facessero, pensi davvero che gli stati Europei (con cui l'UK deve mantenere buoni rapporti, per la propria sopravvivenza), gli permetterebbero impunemente di buttare fuori il 70% dei loro cittadini?
    In particolare qui in Irlanda del nord, dove gli stipendi sono bassi (anche il costo della vita lo è) dovrebbero buttare fuori tutti i cittadini europei che ci vivono, con l'eccezione di forse un centinaio di persone, dato che 20mila qui sono una bella somma...

    Cmq non biasimo il tuo amico, eh, ci sono senz'altro deficienti del fronte leave che hanno proposto cose del genere. Ma temo per loro che non sia attuabile.

    Non vivo in Inghilterra, quindi immagino che l'ultima domanda non valga cmq ci sono finita un po' per caso, è una storia lunga.

    Per il discorso "pro e contro": fatico veramente a trovare dei pro oggettivi. Forse l'unica cosa che posso dire con sufficiente certezza (e che è ovviamente positiva) è che trovare lavoro è più facile, rispetto all'area di Italia in cui vivo. Tutto il resto IMHO è oggetto di discussione.
    Vivere in un'altra cultura? Persino a me che sono qui da tempo, piace solo a volte; e mi fa girare le palle in altri momenti.
    Imparare un'altra lingua? Dipende da quali sono le tue priorità (e da qual è la lingua del posto)
    Conoscere nuove persone? E' sempre molto bello, per carità, ma paghi il prezzo di dover lasciare quelle vecchie.

    A me piace viaggiare, sono contenta dell'esperienza; ma più passa il tempo e più mi rendo conto che cmq vivere altrove (e magari spostarsi ogni pochi anni, come forse succederà a me) non è solo una scelta legata al voler vivere in un dato posto, ma anche una scelta che implica un certo stile di vita. Ad esempio, è possibile che nel futuro prossimo dovrò decidere se trasferirmi per lavoro in Australia o in America. Una parte di me dice "wow, l'Australia, l'oceano, i canguri!" un'altra dice "una volta che sono lì, vedrò la mia famiglia una volta l'anno se va bene, se avrò dei figli, cresceranno senza nonni, zii ecc.". Ma penso sia normale.

    Questo è solo per dire, se vuoi fare un'esperienza fuori, cercare lavoro ecc. io direi provaci, è una bella esperienza e male che va puoi sempre tornare. Ma quando vivere fuori non è più una scelta, si pongono altri problemi.
    Ultima modifica di Layne S.; 1/8/2016 alle 20:00
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  10. #80
    Redhead Pride Lantis
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    Che mentalità hanno gli svedesi?
    scusa, so che non c'entra molto ma

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