Spesso vedo su questo forum che una discussione "degenera" alimentata da due fazioni contrapposti. Gli scientisti, che ripongono ogni fiducia nella scienza, e i fideisti - generalmente cattolci, che propugnano una visione basata su un credo a priori.
Questa discussione è frequente, e porta molti Topic fuori strada, per cui ho pensato di aprirne uno apposta, avviandolo con una considerazione di partenza che reputo inaggirabile.
La scienza spiega dei fenomeni in ordine alla loro misurabilità. Non cerca di dare significati alle cose, da una parte, ma dall'altra rendere un fenomeno da eccezionale a misurabile inesorabilmente fa mutare il suo senso. voglio dire: dal momento che io capisco che il fulmine è una scarica elettrica misurabile creatasi in un campo misurabile, SICURAMENTE non è una saetta inviata da un dio furioso. Quindi, misurando e calcolando, la scienza toglie il senso di mistero alle cose, ma non conferisce un significato nuovo. Semplicemente ne cancella uno magico.
D'altro canto l'uomo è circondato da misteri. Uno dei più grossi è la propria identità. E' solo uno dei tanti, ma mi piace prenderlo perché è un esempio forte.
Migliaia di uomini sono nate con regole naturali scientificamente misurabili. Niente di magico. Ma un giorno, in un epoca e in un luogo NASCO IO. Non c'è nessuna sostanziale differenza tra ME e gli altri, perchè allo specchio ciascuno vede che da fuori è come gli altri. Ma la propria percezione dell'individuo "IO" è totalmente diversa da tutto il resto degli uomini di tutte le epoche e di tutti i luoghi.
L'esperienza "IO SONO", unica e diversissima da "ESSI SONO", resta inspiegabile anche sul piano scientifico, perché NON è un esperienza oggettiva, eppure è una esperienza empirica! Quasi un paradosso!
Fenomeni come questo sono assolutamente misteriosi nel loro sognificato, e richiedono all'individuo di interrogarsi non solo sul piano scientifico, che rimane su un fronte come questo assolutamente impertinente. Perché la nostra è un'esprienza a cronometro. L'umanità proseguirà "oggettivamente" sulla sua strada anche dopo la mia esperienza di me, ma resta chiaro che IO sono tenuto a interrogarmi su questo individuo ME, su cui ho un controllo totalmente diverso, sia su un piano attivo, che su uno passivo-percettivo. evidentemente sono tenuto a interrogarmi in senso profondo. Resta quindi un fatto che il mistero ha una estensione ben più grande della ignoranza scientifica. Resta un fatto che ci sono territori di mistero dove la scienza rischia di muoversi come un elefante in una cristalleria. Il mistero della propria identità è uno di questi, ma non è l'unico.
Per questo il mio approccio al reale riserva molta attenzione allo studio scientifico, ma lascia un portone spalancato alla realtà soprannaturale.
Sperando che abbiate capito di che proporzione è la questione, invito a fare considerazioni e speculazioni intelligenti. Non mi interessano nè laicisti incarogniti perchè la fede gli impedisce di fare sesso, nè papisti sbandieratori che gettino ridicolo sulla Fede.