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Scienza o religione?

  1. #171
    Vivo su FdT
    Donna 29 anni da Roma
    Iscrizione: 18/5/2008
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    Quote Originariamente inviata da yasha Visualizza il messaggio
    e per la cronaca per quanto fosse un illuminato pensatore,Galileo era vissuto circondato da persecuzioni e prepotenze in nome della religione e di Dio...cosa volevi che dicesse???Era figlio del suo tempo,è ovvio che fosse influenzato fino al midollo dall'ingombrante presenza divina impostagli da secoli e secoli di indottrinamento...
    Galileo non era così stupido da lasciarsi influenzare,come pure Einstein. Personaggi di certo spessore non si lasciano plasmare facilmente


  2. #172
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
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    Quote Originariamente inviata da KIss of Death Visualizza il messaggio
    Galileo non era così stupido da lasciarsi influenzare,come pure Einstein. Personaggi di certo spessore non si lasciano plasmare facilmente
    Eri amica personale di Galileo?e cosa c'entra Einstein?E tanto per doverti smentire..non potevi fare esempio piu sbagliato ..infatti Einstein dovette emigrare in America per sfuggire alle repressioni Naziste.

  3. #173
    BlackHole
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    Il Papa: "Non c'è opposizione tra fede nella creazione e scienza".
    Eccovi il suo illuminante contributo:



    "Illustri signore e signori,
    sono lieto di salutare voi, membri della Pontificia Accademia delle Scienze, in occasione della vostra assemblea plenaria, e ringrazio il professor Nicola Cabibbo per le parole che mi ha cortesemente rivolto a vostro nome.
    Nella scelta del tema "Comprensione scientifica dell'evoluzione dell'universo e della vita", cercate di concentrarvi su un'area di indagine che solleva grande interesse. Infatti, oggi molti nostri contemporanei desiderano riflettere sull'origine fondamentale degli esseri, sulla loro causa, sul loro fine e sul significato della storia umana e dell'universo.
    In questo contesto, è naturale che sorgano questioni relative al rapporto fra la lettura che le scienze fanno del mondo e quella offerta dalla rivelazione cristiana. I miei predecessori Papa Pio xii e Papa Giovanni Paolo ii hanno osservato che non vi è opposizione fra la comprensione di fede della creazione e la prova delle scienze empiriche. Agli inizi la filosofia ha proposto immagini per spiegare l'origine del cosmo sulla base di uno o più elementi del mondo materiale. Questa genesi non era considerata come una creazione, quanto piuttosto come una mutazione o trasformazione. Implicava una interpretazione in qualche modo orizzontale dell'origine del mondo. Un progresso decisivo nella comprensione dell'origine del cosmo è stato la considerazione dell'essere in quanto essere e l'interesse della metafisica per la questione fondamentale dell'origine prima e trascendente dell'essere partecipato. Per svilupparsi ed evolversi il mondo deve prima essere, e quindi essere passato dal nulla all'essere. Deve essere creato, in altre parole, dal primo Essere che è tale per essenza.
    Affermare che il fondamento del cosmo e dei suoi sviluppi è la sapienza provvida del Creatore non è dire che la creazione ha a che fare soltanto con l'inizio della storia del mondo e della vita. Ciò implica, piuttosto, che il Creatore fonda questi sviluppi e li sostiene, li fissa e li mantiene costantemente. Tommaso d'Aquino ha insegnato che la nozione di creazione deve trascendere l'origine orizzontale del dispiegamento degli eventi, ossia della storia, e di conseguenza tutti i nostri modi meramente naturalistici di pensare e di parlare dell'evoluzione del mondo. Tommaso ha osservato che la creazione non è né un movimento né una mutazione. È piuttosto il rapporto fondazionale e costante che lega le creature al Creatore poiché Egli è la causa di tutti gli esseri e di tutto il divenire (cfr. Summa theologiae, I, q. 45, a.3).
    "Evolvere" significa letteralmente "srotolare un rotolo di pergamena", cioè, leggere un libro. L'immagine della natura come libro ha le sue origini nel cristianesimo ed è rimasta cara a molti scienziati. Galileo vedeva la natura come un libro il cui autore è Dio così come lo è delle Scritture. È un libro la cui storia, la cui evoluzione, la cui "scrittura" e il cui significato "leggiamo" secondo i diversi approcci delle scienze, presupponendo per tutto il tempo la presenza fondamentale dell'autore che vi si è voluto rivelare. Questa immagine ci aiuta a comprendere che il mondo, lungi dall'essere stato originato dal caos, assomiglia a un libro ordinato. È un cosmo. Nonostante elementi irrazionali, caotici e distruttivi nei lunghi processi di cambiamento del cosmo, la materia in quanto tale è "leggibile". Possiede una "matematica" innata. La mente umana, quindi, può impegnarsi non solo in una "cosmografia" che studia fenomeni misurabili, ma anche in una "cosmologia" che discerne la logica interna visibile del cosmo. All'inizio potremmo non riuscire a vedere né l'armonia del tutto né delle relazioni fra le parti individuali né il loro rapporto con il tutto. Tuttavia, resta sempre un'ampia gamma di eventi intellegibili, e il processo è razionale poiché rivela un ordine di corrispondenze evidenti e finalità innegabili: nel mondo inorganico fra microstruttura e macrostruttura, nel mondo animale e organico fra struttura e funzione, e nel mondo spirituale fra conoscenza della verità e aspirazione alla libertà. L'indagine filosofica e sperimentale scopre gradualmente questi ordini. Percepisce che operano per mantenersi in essere, difendendosi dagli squilibri e superando ostacoli. Grazie alle scienze naturali abbiamo molto ampliato la nostra comprensione dell'unicità del posto dell'umanità nel cosmo.
    La distinzione fra un semplice essere vivente e un essere spirituale, che è capax Dei, indica l'esistenza dell'anima intellettiva di un libero oggetto trascendente. Quindi, il Magistero della Chiesa ha costantemente affermato che "ogni anima spirituale è creata direttamente da Dio - non è "prodotta" dai genitori - ed è immortale" (Catechismo della Chiesa cattolica, n. 366). Ciò evidenzia gli elementi distintivi dell'antropologia e invita il pensiero moderno ad esplorarli.
    Illustri accademici, desidero concludere ricordando le parole che vi rivolse il mio predecessore Papa Giovanni Paolo ii nel novembre del 2003: "Sono sempre più convinto che la verità scientifica, che è di per sé una partecipazione alla Verità divina, possa aiutare la filosofia e la teologia a comprendere sempre più pienamente la persona umana e la Rivelazione di Dio sull'uomo, una rivelazione compiuta e perfezionata in Gesù Cristo. Per questo importante arricchimento reciproco nella ricerca della verità e del bene dell'umanità, io, insieme a tutta la Chiesa, sono profondamente grato".
    Su di voi, sulle vostre famiglie e su tutti coloro che sono associati all'opera della Pontificia Accademia delle Scienze invoco di cuore le benedizioni divine di sapienza e di pace."
    Non metto in dubbio la serietà intellettuale del papa, ma nel citare Galileo Galilei non ha manco ammesso la colpa della Chiesa del tempo: mentre Galileo leggeva il libro della natura, la chiesa leggeva un libro tutto suo ed errato e ha commesso il peccato capitale di negare la verità e imporre la sua falsa visione dell'universo con la forza e le esecuzioni (Ricordiamo Giordano Bruno).
    Comunque sia non sono per niente daccordo, perchè scienza e religione non possono coesistere perchè da sempre in antitesi tra loro.

  4. #174
    Overdose da FdT *AllStar*
    Donna 30 anni
    Iscrizione: 30/8/2008
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    stamattina abbiamo discusso di questo a religione.
    Secondo me è più credibile la scienza, perchè ha delle prove, ma anche la religione ha dei punti a suo favore.


    SCIENZA!!!!!!!

  5. #175
    Vivo su FdT
    Donna 29 anni da Roma
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    Quote Originariamente inviata da yasha Visualizza il messaggio
    Eri amica personale di Galileo?e cosa c'entra Einstein?E tanto per doverti smentire..non potevi fare esempio piu sbagliato ..infatti Einstein dovette emigrare in America per sfuggire alle repressioni Naziste.
    Cosa c'entrano le repressioni naziste? mq Einstein ha dichiarato poco prima di morire che: L'Universo è infinito e che niente è nato dal caso, "Dio non gioca a dadi" . Quest'affermazione è stata frutto di una ricerca da lui condotta egli ultima anni della sua vita

  6. #176
    BlackHole
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    Cosa c'entrano le repressioni naziste? mq Einstein ha dichiarato poco prima di morire che: L'Universo è infinito e che niente è nato dal caso, "Dio non gioca a dadi" . Quest'affermazione è stata frutto di una ricerca da lui condotta egli ultima anni della sua vita
    In realtà lui credeva nel "Deus Sive Natura", aveva una concezione panteistica dell'universo e si scontrava esplicitamente con il paradossale dio della bibbia: nelle sue memorie espone il fatto che un dio onnipresente, onnipotente e buono non può esistere perchè costituisce un assurdo

  7. #177
    Vivo su FdT
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    In realtà lui credeva nel "Deus Sive Natura", aveva una concezione panteistica dell'universo e si scontrava esplicitamente con il paradossale dio della bibbia: nelle sue memorie espone il fatto che un dio onnipresente, onnipotente e buono non può esistere perchè costituisce un assurdo
    allora perchè ha detto che Dio non gioca a dadi e che il mondo non può essere nato dal caso? mi confondo con qualcun altro?

  8. #178
    BlackHole
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    allora perchè ha detto che Dio non gioca a dadi e che il mondo non può essere nato dal caso? mi confondo con qualcun altro?
    Era un credente ma come ho gia detto credeva nel "Deus sive natura" e non nella Bibbia:

    "L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente."
    "Io non credo in un Dio personale e non l'ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare."
    "Credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del destino e delle azioni degli esseri umani."
    "La principale fonte dei conflitti odierni tra le sfere della religione e della scienza sta tutta in questa idea di un Dio personale. […] Nella lotta per il bene morale, i maestri della religione debbono avere la capacità di rinunciare alla dottrina d'un Dio personale, vale a dire rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato ha garantito ai preti un potere così ampio."
    "Nella fase giovanile dell'evoluzione spirituale dell'uomo la fantasia umana creò a propria immagine divinità che supponeva dovessero determinare il mondo fenomenologico. L'idea di Dio nelle religioni insegnate oggi, è una sublimazione di quell'antica concezione degli dèi. Il suo carattere antropomorfico è dimostrato, per esempio, dal fatto che gli uomini si rivolgano all'Essere Divino con preghiere, e ne implorino l'esaudimento dei propri desideri."
    "Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell'eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura"
    "Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un’incarnazione delle superstizioni più infantili"

  9. #179
    Vivo su FdT
    Donna 29 anni da Roma
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    Era un credente ma come ho gia detto credeva nel "Deus sive natura" e non nella Bibbia:

    "L'idea di un Dio personale è un concetto antropologico che non sono capace di prendere seriamente."
    "Io non credo in un Dio personale e non l'ho mai negato, anzi, ho sempre espresso le mie convinzioni chiaramente. Se qualcosa in me può essere chiamato religioso è la mia sconfinata ammirazione per la struttura del mondo che la scienza ha fin qui potuto rivelare."
    "Credo nel Dio di Spinoza che si rivela nell'armonia di tutto ciò che esiste, ma non in un Dio che si occupa del destino e delle azioni degli esseri umani."
    "La principale fonte dei conflitti odierni tra le sfere della religione e della scienza sta tutta in questa idea di un Dio personale. […] Nella lotta per il bene morale, i maestri della religione debbono avere la capacità di rinunciare alla dottrina d'un Dio personale, vale a dire rinunciare alla fonte della paura e della speranza, che nel passato ha garantito ai preti un potere così ampio."
    "Nella fase giovanile dell'evoluzione spirituale dell'uomo la fantasia umana creò a propria immagine divinità che supponeva dovessero determinare il mondo fenomenologico. L'idea di Dio nelle religioni insegnate oggi, è una sublimazione di quell'antica concezione degli dèi. Il suo carattere antropomorfico è dimostrato, per esempio, dal fatto che gli uomini si rivolgano all'Essere Divino con preghiere, e ne implorino l'esaudimento dei propri desideri."
    "Non riesco a concepire un Dio che premi e castighi le sue creature o che sia dotato di una volontà simile alla nostra. E neppure riesco né voglio concepire un individuo che sopravviva alla propria morte fisica; lasciamo ai deboli di spirito, animati dal timore o da un assurdo egocentrismo, il conforto di simili pensieri. Sono appagato dal mistero dell'eternità della vita e dal barlume della meravigliosa struttura del mondo esistente, insieme al tentativo ostinato di comprendere una parte, sia pur minuscola, della Ragione che si manifesta nella Natura"
    "Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli ma primitive leggende, che a dire il vero sono piuttosto infantili. Nessuna interpretazione, non importa quanto sottile, può farmi cambiare idea su questo. Per me la religione ebraica, come tutte le altre, è un’incarnazione delle superstizioni più infantili"
    Guarda,io non credo affatto che la religione sia frutto di superstizioni infantili,tutt'altro. La spiritualità c'è e basta, conviene pensare ai Buddisti... più che venerandi di Buddha io li vedo esseri che studiano e mettono in pratica la spiritualità,che non è frutto di superstizione ma coinvolge in modo biologico e spirituale(corpo-anima-mente) La religione è un misto di superstizioni(verissimo) ma sono nate da mente distorte e bigotte(vedi preti assurdi) . Mettendo da parte una buona volta la Scienza,in questo mondo avvengono fenomeni a dir poco naturali,che sono impossibilissimi da spiegare. Non può esserci sempre lo zampino della Natura. Poi ognuno di noi,fin dai tempi remoti e primitivi,abbiamo sempre avuto quel senso di tendere verso l'innoto,non a caso gli uomini primitivi seppellivano i loro morti,onorandoli con "preghiere" e invocazioni. Questo dimostra che siamo in netta differenza tra gli esseri animali senza ragione. Insomma,religioni ottuse o meno,siamo troppo sofisticati come Animali con intelletto da essere scartati come semplici residui di molecole nate a caso. Il discorso di Einstein è puramente di logica umana,ci vogliono formule e formule e certezze per dire cose del genere. DEtto questo non nego che non abbia ragione riguardo le credenze popolari o superstizioni,ma è limitato per trarre già delle conclusioni senza ulteriori prove fisiche ad occhio nudo.

  10. #180
    Bushi yasha
    Uomo 43 anni da L'Aquila
    Iscrizione: 8/9/2006
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    Piaciuto: 165 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da KIss of Death Visualizza il messaggio
    Cosa c'entrano le repressioni naziste? mq Einstein ha dichiarato poco prima di morire che: L'Universo è infinito e che niente è nato dal caso, "Dio non gioca a dadi" . Quest'affermazione è stata frutto di una ricerca da lui condotta egli ultima anni della sua vita
    Galileo doveva muoversi con i piedi di piombo per non incappare nelle persecuzioni dell'Inquisizione,Einstein è dovuto emigrare per non incappare nelle persecuzioni Naziste..e poi scusami,mi fai troppo ridere..sei tu che hai tirato fuori l'esempio di Einstein dicendo che non si sarebbe piegato..ti ho solo dimostrato che davanti alle persecuzioni,religiose o politiche,in genere anche i grandi sono costretti ad abbassare la testa

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