Catalogo IKEA senza donne
Fonte: Il catalogo IKEA senza donne in Arabia Saudita | Il Post
Cosa non è condivisibile e cosa è condivisibile in una scelta di business di questo tipo?
Ikea diffonde i propri marchi nel rispetto della cultura locale.
Qualcuno ha voglia di provare ad analizzare il concetto di rispetto applicato al caso?
Info aggiuntive per gli utenti attivi - Non sono stata posseduta dallo spirito di Sup, sono solo un pelo incazzata.
Più che rispetto questo è paraculismo.
Onestamente non ci vedo niente di strano. Secondo me non è nemmeno una questione di "rispetto" per la cultura dell'altro, quanto di adattare il proprio marketing. E' ovvio che si cerchi sempre di vendere un prodotto associandoli a modelli di persone in cui il recettore può identificarsi, e se per la figura dell'uomo è più semplice (anche se le differenze fra uomini occidentali e uomini orientali ci sono cmq, i maschi hanno almeno il vantaggio di avere più flessibilità), per la donna era una cosa più complessa e sarebbe stato difficile proporre un'immagine femminile che non offendesse l'idea di pudore di quella cultura.
Penserei lo stesso se una società araba facesse lo stesso; cioè se inserissero delle fotomodelle donne in un loro progetto per l'estero ma non ne usassero nel paese di origine.
Mi sembrerebbe anzi piuttosto strano che non ci sia adattamento, cioè ad esempio se la nostra ipotetica ikea saudita cercasse di vendermi una cucina facendomela vedere affollata da 3 generazioni di donne in chador. Non dico che giudicherei male la cosa, ma mi sembrerebbe un'ingenuità nel marketing pazzesca.
Ovviamente ho una mia idea molto ferma su quali dovrebbero essere i diritti delle donne (di tutti gli individui, anzi, perchè non faccio proprio distinzione) che non corrisponde a quella islamica, ma non è la domanda del topic, e soprattutto, non penso si possa chiedere ad ikea di cercare di dare una lezione agli arabi.
Io credo che nel rispetto della cultura locale sia semplicemente la frase moralista rilasciata alla stampa. La verità è che avranno agito in due modi: il primo facendo analisi di marketing e riscontrando che magari lì la bella donna sul catalogo non funzionava bene come in occidente e come secondo calcolo avranno previsto una certa reazione negativa che in qualche modo avrebbe sicuramente causato problemi.
Molto semplicemente quando si tratta di vendere un prodotto ogni compagnia stabilisce la propria strategia senza curarsi troppo di principi morali o altro, ma quando la strategia stessa va a braccetto con un dare un'immagine rispettosa degli altri si sbandiera la cosa.
Secondo me quelli dell'Ikea so' tutti froci.
Prima lo spot gay-friendly. Mo' l'esclusione delle donne dal catalogo dell'Arabia Saudita....
Non le hanno tolte pure sui nostri perché sarebbero stati tacciati di maschilismo
Sono d'accordo con randy e layne, semplice strategia di marketing.
Bisognerebbe sapere a fondo come sono i codici culturali. Penso che le donne stiano in casa senza velo, dunque nel catalogo avrebbero dovuto o metterci donne senza velo, il che sarebbe stato sacrilego, oppure metterci donne velate, il che per loro sarebbe stato ridicolo. Fra le tre alternative hanno scelto non la migliore ma la meno peggiore. D'altronde è un catalogo di mobili, è il mobile che conta, se poi lo usa una bella figa fa anche piacere vederlo ma non vale la pena rischiare che i mujaheddin ti saccheggino la filiale.
Ma su cosa si poggia una strategia di marketing che censura totalmente da un catalogo l'immagine della donna? Piuttosto avrebbe avuto più senso, come accade in tantissimi luoghi dove è diffuso velarsi, utilizzare delle modelle ad hoc in normali scene di vita quotidiana. Così in pratica non si riconosce un target di mercato rappresentato dalle consumatrici finali donne. Per un marchio IKEA che si propone di diffondere delle buone pratiche questa è stata una caduta di stile enorme.
Beh ma ad ogni modo immagino che lì chi sceglie i mobili sia l'uomo, se una donna si azzarda a comprare un paio di presine senza chiedere prima al marito viene lapidata.
Originariamente inviata da Lucien
Invece io credo che nella vita quotidiana non sia affatto così, è solo una questione di facciata perché all'uomo non importa di amministrare alcune scelte legate all'uso delle presine.
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