
Originariamente inviata da
Layne S.
Io invece penso che sia meglio muovere il culo fuori di casa quando ci si sente pronti. Mi spiace dirlo ma in una cosa ha ragione Monti: il "posto fisso" tanto sospirato dalla generazione dei nostri genitori non esiste più, è inutile attaccarsi ad un miraggio.
Per meglio dire, non è male sperarci ma non si possono aspettare cose che potresti metterci anni per ottenere, o non ottenere mai; per fare progetti nella vita.
Ovviamente non parlo nemmeno del caso totalmente contrario, prima che mi saltate addosso: non sto dicendo che avendo un lavoro come barista in nero per due settimane sia una buona situazione. Ma secondo me è meglio iniziare a fare progetti, ad esempio risparmiare e iniziare ad organizzarsi, se si hanno serie intenzioni. Poi, bisognerà tirare la cinghia.
Ma onestamente io credo che quando avrò una MINIMA stabilità (per cui io intendo: un "cuscinetto" di risparmi che mi permetta di affrontare qualche imprevisto + un contratto con uno stipendio decente -butto lì che il minimo per fare una cosa del genere diciamo siano 800€ al mese?* + un contratto che duri almeno un annetto).
Devo ancora definire esattamente questi "criteri", ma per ora la mia idea è che basti questo e un po' di coraggio per uscire di casa.
Poi magari io sarò troppo vigliacca, ma in linea generale resto dell'idea che il ragionamento pare corretto.
Volendo essere pessimisti, molto spesso i genitori sono nella condizione di poter dare un aiuto, anche se poco e anche se malvolentieri - in ogni caso le chance di finire sotto un ponte sono scarse.
* Ovviamente parlo di una stanza in un appartamento condiviso con questo budget.