Io non ho mai capito - e continuo a non capire - ponderazioni su tali argomenti.
Veniamo incanalati tutti i giorni in ambiti sociali più svariati delle nostre vite entro dritte più o meno specifiche su come rapportarsi con se stessi e con gli altri. Ci viene insegnato come vivere, tutti i giorni, sempre più propensi a seguire schemi diversi.
Uomo più o meno stronzo, donna più o meno esigente, rapporto più o meno noioso, complementarità amorose più o meno compatibili... io non capisco.
Forse è un'impressione mia, ma ho come la sensazione che una relazione amorosa, nel vero senso del termine, sia cosa più unica che rara oggigiorno.
Personalmente, non mi sono mai posta nessuno dei quesiti o problemi tipici delle rubriche della posta dei lettori/delle lettrici di magazine ludici, rubriche in cui questo stesso argomento ritroverebbe la sua collocazione ideale. A parer mio, in un rapporto caratterizzato da un legame profondo intriso di stima reciproca, sensi amorosi e condivisione unisona di ogni minimo aspetto della propria vita di due amici, colleghi e amanti, per sciocchi dubbi come questo non c'è terreno fertile.
Come in questo caso, così in altre situazioni, bisogna essere - semplicemente ed esclusivamente - se stessi.
Ognuno di noi è somma e differenza delle proprie esperienze, scoperte e resoconti.
Programmarci per poterci definire adattandoci a modelli riconoscibili è uccidere l'immenso potenziale che giace in ogni singola persona.